Il Gianduiotto
Il padrino di questo cioccolatino e' proprio Gianduia, la celebre maschera piemontese caratterizzata da tricorno, giubba marrone orlata di rosso, calzoni Verdi e calze rosse, simbolo della lotta per l'indipendeza e la liberta'.
Nell'800 durante il carnevale a Torino e' consuetudine allestire una grande fiera e la gente accorre da ogni parte del Regno. Finche' dura il Carnevale non e' piu' il re, ma Sua Maesta' Gianduia a governare bonariamente la citta' con leggi e decreti. E' durante il carnevale che Gianduia ha modo di assaggiare I gia' popolari cioccolatini ed autorizzare il produttore a chiamarli con il suo nome. Il produttore era Michele Prochet e la data e' il 1869.
Per molti aspetti il gianduiotto e' carico di significati allegorici legati al carnevale. Il profilo del cioccolatino ricorda l'ala del cappello della popolare maschera. Simbolo di regalita' e' invece la stagnola che lo ricopre, una vera e propria novita' per quei tempi: il gianduiotto e' il primo cioccolatino ad essere incartato.
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Le caramelle Gianduia
Sono cialdoni di zucchero, piatti, rotondi di diametro diverso cosi' originali da essere a Torino il simbolo incontrastato dell'allegria carnevalesca.
In tutte le sfilate carnevaleshe, dalle carrozze e dai grandi carri le maschere lanciano sulla folla e distribuiscono caramelle e giuggiole, pastiglie di gomma arabica zuccherata.
E' difficile stabilirne le origini: si presume che la forma piatta e rotonda sia conseguenza degli antichi processi di lavorazione con la sola differenza che questa caramella veniva confezionata con un diametro piu' grande del comune. Le prime tracce di produzione artigianale risalgono al 1880, anno di nascita della De Coster di Torino.
Oggi la sua lavorazione continua a essere fatta a mano, cuocendo zucchero puro profumato con essenze di frutta, in recipienti di rame; il denso sciroppo viene colato sui tavoli di marmo dove si allarga e si appiattisce. Una volta rassodate, le caramelle vengono incartate a mano una ad una. L'incarto esagonale della De Coster con stampata la maschera di Gianduia, tuttora in commercio, compare agli inizi del '900.
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