FAVE DEI MORTI di Graziana



A Trieste si inizia a mangiare proprio in questo periodo.
Dice l'Artusi nel suo "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" : "Queste pastine sogliono farsi per la commemorazione dei morti e tengono luogo della fava baggiana,mossia d'orto[....]. Tale usanza deve avere la sua radice (non Fiorella!) nell'antichitą pił remota poichč la fava si offriva alle Parche, a Plutone e a Proserpina ed era celebre per le cerimonie superstiziose nelle quali si usava".

Ingredienti:
250 gr di mandorle sgusciate e pelate,
250 gr di zucchero,
50 gr di cioccolato grattuggiato,
3 albumi,
1 bicchierino di rosolio,
1 bicchierino di alchermes,
vaniglia in polvere,
acqua di rose.
Pestate bene le mandorle e lasciatele ascigare per un paio di giorni in un luogo caldo. Trascorso tale periodo, in una terrina mescolate la farina con un albume fino ad ottnere una pastella liscai; quindi aggiungete via via gli altri ingredienti, le mandorle, lo zucchero, non smettendo di mescolare.Allorchč l'impasto risulterą spumoso, dividetelo in 3 parti: nella prima incorporate la vaniglia e il rosolio, nella seconda pochissima acqua di rose e l'alchermes, nella terza il ciuoccolato. Formate delle palline bianche, rosa e marroni e disponetele su una placca rivestita di carta oleata; infine passatele nel forno appena tiepido giusti il tempo necessario ad asciugarsi bene.
Le fave devono essere belle morbide, e conservate una volta raffreddate in sacchetti di plastica, comunque dipo qualche giorno tendono ad indurire. Sono buone ugualmente ma vanno conusmate prima che induriscano.

Proverbio Triestino (forse in tema)
Chi magna solo, crepa solo
(chi mangia da solo , muore da solo).Si usa dire quando qualcuno mangia qualche cosa senza offrire