PISAREI E FASO’ di Barbara Ferrari





400 gr di farina
200 gr di pane grattato
acqua

300 gr di fagioli borlotti
300 gr di pelati
50 gr di lardo
burro
parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
cipolla
aglio
prezzemolo
basilico
carota
sedano
pepe nero
sale q.b.

Il pane grattato da utilizzarsi deve essere "fatto in casa" comprando un filone di pane comune, lasciandolo seccare per un giorno all'aria, poi tagliato a pezzi, fatto asciugare in forno e poi grattato e setacciato.
E' un lavoro un po' noioso, ma il risultato ripaga.
Si mescolano la farina e il pane grattato poi si "scottano" con l'acqua bollente salata. Mettere il pangrattato in una terrina e versare dell’acqua bollente, impastare quindi con la farina. La quantità dell'acqua va fatta a occhio, comunque quanto basta ad avere un impasto non troppo sodo, ma lavorabile.
Si lavora un po' per ottenere un impasto uniforme e leggermente gommoso.
Si staccano dall'impasto delle palline di composto e si formano delle biscette (diam. mezzo cm circa), da queste si prende una piccola parte (1 cm circa)e si fa rotolare, su un piano ben infarinato, sotto il pollice in modo da ottenere un gnocchetto vuoto all'interno.
Per il sugo si fa un soffritto con burro, carota, sedano e cipolla, si uniscono i fagioli preventivamente ammollati per una notte, il lardo tritato, aglio, prezzemolo, i pelati, il concentrato di pomodoro, il basilico e un pizzico di sale.
Si porta a cottura piano piano, magari con una retina spargifiamma sul fuoco, fino a che il sugo sarà ben legato e denso.
A questo scopo c'e' chi aggiunge una patata lessata e schiacciata, oppure passa al setaccio una parte di fagioli, ma queste sono varianti "moderne".
Si porta a bollore abbondante acqua salata, si mettono a cuocere i pisarei, si aspetta che tornino a galla (come per gli gnocchi) e si calcolano ancora un paio di minuti, poi si scolano e si condiscono con il sugo di fagioli e una bella spolverata di parmigiano gratt. e pepe nero.

I pisarei e faso' sono un piatto della cucina contadina piacentina, gli ingredienti sono "poveri" e si trovavano in ogni casa anche durante i tempi di guerra.
Mia nonna mi raccontava che tornava dai campi mezz'ora prima della sua famiglia per preparare i pisarei, mentre il sugo era pronto dalla sera precedente.

Esiste anche la versione "pisarei e faso' barzotti" , ma e' molto rara da ritrovare ai giorni
nostri:
Si mette a bollire dell'acqua (circa 2,5lt) con un trito di pancetta e lardo, prezzemolo, aglio sedano, carota, cipolla tritata e i fagioli ammollati.
Si insaporisce aggiungendo qualche costina di maiale, si aggiusta di sale e pepe, si ispessisce passando al setaccio parte dei fagioli, poi si mettono a cuocere i pisarei in questo brodo che ispessiranno ancora di più il brodo.
A cottura ultimata si aggiunge abbondante parmigiano, pepe nero e una spolverata di prezzemolo (facoltativo).
La consistenza ottenuta viene definita "barzotta" o "bazotta".