Copyright Coquinaria ©2000-2004

ERBE e SPEZIE

Copyright Coquinaria ©

Borragine

COLTIVAZIONE
La borragine può essere coltivata e non ha specifiche necessità, anche se il suo sviluppo vigoroso va di pari passo con la ricchezza del terreno.
Predilige terreni esposti a pieno sole, ma necessita di protezione contro il vento in quanto facilmente i teneri steli si rompono se sottoposti a forti folate. Per questo motivo seminate le piante una vicina all'altra in modo che si sostengano a vicenda.
Può essere seminato durante tutto l'anno e una volta cresciuta, la piantina sarà auto-seminante.
Le piantine possono anche essere seminate in vaso e tenute all'interno, anche se necessitano di esposizione in piena luce.

AROMA
Delicato. Aggiunge un piacevole sapore di cetriolo, ma occorre consumarla cotta per evitare l'effetto urticante dei peli che ricoprono la pianta.

CONSERVAZIONE
Si utilizza tutta la pianta prima della fioritura (che avviene da maggio a settembre), solo le foglie più piccole in seguito.
Le foglie fresche non possono essere conservate in quanto perdono troppo velocemente le loro proprietà.
Il consumo migliore avviene pertanto da appena colta, oppure dopo essiccazione delle foglie staccate dal gambo, poste su griglie metalliche in locali ventilati, asciutti ed ombrosi. Si conserva in contenitori ermetici, al riparo da luce ed umidità.
Per cristallizzare i fiori, occorre immergerli in una soluzione di acqua di rose e gomma arabica, spolverizzarli poi con zucchero semolato w farli seccare su una griglia metallica


UTILIZZAZIONE
I germogli più teneri sono buoni lessati, le foglie in insalata o nei composti di tè erboristici. I fiori come guarnizione od in insalata. Entrambi possono essere canditi.
L'importante è tagliuzzare finemente le foglie perché la loro peluria può risultare fastidiosa, anche se la borragine è stata cotta.
Carine le foglie (od i fiori) inseriti all'interno di cubetti di ghiaccio ed usate successivamente per guarnire bevande alcoliche e non.


PROPRIETA' TERAPEUTICHE
Caratterizzata da una grande presenza di mucillaggini, è ottima come emolliente, tossifuga ed antiflogistica. E' inoltre utile per combattere i problemi dell'apparato respiratorio, l'artrite e l'idropsia.
Le foglie sono consigliate come sudorifero nei casi di reumatismi o di forme eruttive dell'infanzia (scarlattina, rosolia etc.)
I peli possono irritare la cavità orale, si consiglia pertanto di filtrare con cura infusi e decotti.
E' inoltre una pianta tonica per le ghiandole che producono adrenalina. E' pertnato un supporto eccezionale per la vita frenetica.
E' ricchissima di potassio.
E' inoltre ottima per sviluppare la produzione di latte nelle madri che ahnno appena partorito.
I sulfumigi fatti con acqua e fiori di borragine sono eccellenti per chi soffre di pelle secca e sensibile.

Enzo ci dice la sua:
Siccome anche quest'anno la borraggine è rinata uguale all'anno scorso mi sento autorizzato riproporre lo scritto sulla borraggine che avevo fatto l'anno passato. O cambia la borraggine o io, tutti gli anni, pubblico la stessa cosa. Voglio vedere chi vince:

Borrago officinalis e quando il povero Linneo diceva “officinalis” era come la D.O.C e la ISO messe insieme, insomma ha il timbro della Storia.
E pensare che a noi la danno gratis; magari conviene dire che è gratis perché semplicemente nessuno la vende e gran parte della gente neppure la conosce.
Eppure ora incomincia e ce n'è tanta: io preferisco raccoglierla in un incolto vicino a Suvereto, dove c'è un bellissimo panorama perché sono bambinescamente convinto che quelle piante, nate in quel panorama, sono più felici e più buone.
Intanto conosciamola: cresce negli incolti (ti pareva ?), altezza max 40 cm., foglie ovali, grandi e pelose che decrescono verso l'apice, fiori emafroditi a forma di stella, piccoli, raccolti a ciocca di un bellissimo colore blu – viola inconfondibili ed anticamente usati per pratiche magiche per la loro forma.
Innumerevoli indicazioni mediche nell'antichità ma è vero che è ricchissima di nitrato di potassio che aiuta l'eliminazione dell'acqua e del cloruro di sodio.
Con le foglie fresche e tenere si può fare insalata, magari con altre piante spontanee, rallegrandola con i petali dei fiori.
Le foglie ed i grappoli dei fiori si possono fare fritti, in una pastella di sola farina e birra (o acqua minerale gasata fresca) senza sale. Con lo stesso procedimento si può comporre un fritto misto solo di erbe spontanee che è una poesia.
Anche se non è vero, come si diceva nel 1700, che " rallegra gli spiriti vitali ed animali specie se infettati da bile nera" è comunque ricchissima di nitrato di potassio (ma non esplode) e quindi favorisce la diuresi ed è coadiuvante nelle malattie cardiache.
Per questo anticamente Apuleio sostiene che i lucani la chiamavano "coragine".
Come si dice in termini tecnici quindi la borraggine è " diuretica, diaforetica, emolliente, tossifuga e bechica". Ora metteteci la panna....
Non vi do la ricetta del brodo addolcente pettorale di S. Maria, che non ce la fa contro il Lisomucil.
In Lunigiana si fa una zuppa di borraggine lessando le foglie tenere. Si prepara un soffritto con mentuccia, nepetella, aglio, timo ecc. in abbondante olio extravergine; quando è appassito si unisce la borraggine lessata e tagliata sottile ed infine del brodo vegetale. Si sala e si versa su pane raffermo irrorato di parmigiano grattato.
Ma ancora più bella è la minestra di borraggine. Al solito si lessa e si batte finemente. A parte si prepara in una larga padella un soffritto come sopra e vi si gettano quattro uova sbattute per farne una frittata.
La frittata si taglia a striscioline fini.
In una pentola metteremo la borraggine battuta, due spicchi di aglio, un litro e1/2 di brodo, sale e pepe e quando bolle vi getteremo la frittata tagliata a striscioline.
Si serve su poco pane arrostito e strusciato di aglio. Pecorino o parmigiano.
Lessata la si può usare per frittate o meglio per partecipare al riempimento di tortelli o cannelloni. Il suo sapore è delicato ma si deve stare attenti a non mettere in cottura le foglie vecchie ed i gambi che contengono filamenti indistruttibili.
Ultimo uso quello di mettere alcuni fiori e foglie nella grappa o nella vodka. Che siano liquori di poco pregio perchè non vale rovinare una grande grappa solo per vederla verdolina.
La borraggine è buona? certo, se si paragona al sapore di una tagliata di manzo o di una spigola fresca un pochino ci sfigura.
Nel girone delle insalate e verdure in genere, invece, si presenta bene, non fosse che per la sua assoluta naturalità.
Ma la sua carta vincente sta nel nostro rapporto con il cibo. Noi, gente ricca e grassa (anche quelli magri sono eticamente grassi, non fate i furbi) non mangiamo né per campare né per sostenerci. Mangiamo per identificarci, per confermare il nostro essere sociale e la rappresentazione di noi stessi.
Presentare quindi in tavola una tagliata è ormai banale, risaputo, stanco. Ma presentare una cosa che neppure si vende è un colpo gastro-commerciale.
Se poi ci aggiungete Linneo, Cristi e Madonne, magari letti in un buon libro di piante spontanee allora sembrerà di servire – e ricevere – un dono del Signore e anche quelli a cui non piacerà, mai avranno il coraggio di dirlo. Altro che sparare sulla Croce Rossa.
Insomma sfamiamo l'io degli altri e quindi anche il nostro. Trattasi di psicocibo natural-scik, rustico-raffinato, nazional-popolare, storico…. Ecc. ecc. tanto sempre di quatto foglie di erba si tratta.
Allora, è buona ? .

Foglie e fiori della pianta Borago officinalis, erbacea annuale con radice a fittone e fusto grosso e carnoso, ricoperto di peli biancastri. Le foglie sono alterne, ovali e vellutate.

I fiori azzurro-violacei hanno forma di stella ed appaiono da maggio a settembre.