di AnnaMaria.

ERBE AROMATICHE. Prezzemolo: storia e curiosità

© AnnaMaria.

Storia

Il prezzemolo è una pianta conosciuta fin dai tempi antichissimi e pare sia originario della Sardegna. Il nome prezzemolo deriva dal greco ‘petroselion‘ che significa “sedano delle pietre”, ed i Greci portavano in testa ciuffetti di questa pianta quando partecipavano ai banchetti perché credevano stimolasse l’appetito e mettesse allegria. I Romani invece ne facevano un uso diverso: lo usavano per adornare le tombe dei congiunti e proprio per questo, almeno fino al Medioevo, la gente ebbe la convinzione che piantare il prezzemolo significasse morte e raccolti scarsi. Ai tempi di Nerone i gladiatori lo mangiavano prima di ogni competizione e si portavano in arena un ramoscello.Il prezzemolo era famoso anche per il suo valore “magico” e simbolico: nel mondo classico: sia i Greci che Romani usavano scolpirlo sulle lastre tombali come simbolo dell’Aldilà. Presso gli Etruschi era chiamato “petroselinum” e nasceva come erba spontanea. Era considerato pianta magica e veniva usato con altre sostanze animali per comporre un unguento dalle proprietà miracolose . Gli Etruschi pare lo usassero anche in cucina insieme all’aglio per insaporire le carni.
Il prezzemolo, considerato fin dall’antichità una pianta più da stregoni che da medici, anche se ai tempi degli antichi Romani veniva usato insieme ad altre erbe per aromatizzare il vino, cominciò ad essere usato abitualmente in cucina solo a partire dal Medioevo.Ricordato nel trattato di Ildegarda di Bingen come rimedio universale era il”vino di prezzemolo”, composto da miele, aceto, vino e prezzemolo usato insieme ad altre misture di erbe e medicamenti:infatti si credeva che il vino al prezzemolo ne potenziasse gli effetti terapeutici velocizzando la guarigione.

Curiosità
Nella magica notte di San Giovanni il prezzemolo era utilizzato come erba divinatoria. Per sapere la sorte dei defunti si bruciava il prezzemolo nel camino del defunto stesso: il fumo era bianco se il defunto era in paradiso, grigio in purgatorio e nero all’inferno. Prezzemolo, mandragora, giusquiamo e belladonna erano le piante che unite a grasso animale e fuliggine componevano l’unguento del “volo magico” delle streghe. Questo unguento spalmato sul corpo provocava allucinazioni e vertigini dando a chi lo assumeva la sensazione di volare.