Con. Cura. Attenzione. Tenerezza. Sensibilità. Delicatezza. Con-fetti.
Senza. Pietanze senza glutine, lattosio, lievito, carne. Piedini senza calze. Occhi senza più lacrime. Serate senza tempo. Chiacchiere senza fine. Allegria senza pausa. Risate senza ritegno. Bontà senza confini, ma senza sprechi.
Due. Dentini. Giovani sposi. Sposi con un lungo percorso alle spalle. Occhi pieni di lacrime mentre le mani ti stringono. Mani veloci a preparare squisizie. Dita martoriate dalle lenticchie. Sari non indossati. Il numero sulla sveglia prima di spengere la luce.
Abiti. Con paillettes o con fiori sgargianti. Pantaloni o gonne. Jeans o bermuda. Grembiuli e cappelli. Scarpe con e senza tacco.
Viaggio. Una giovane donna riccia in partenza e una fetta di torta al limone. Partenza verso una nuova vita a due. Percorso in salita, di corsa e con l’asma. A piedini nudi, in braccio alla mamma ché ancora non si sa camminare. Virtuale, per salutare la figlia lontana ma sempre vicina. E per una figlia che sta per tornare ce n’è un’altra, anzi due, che stanno per partire. E gli occhi per un attimo diventano appena lucidi: “per un anno avrò una figlia per volta”.
I figli. Luce e tormento. Gioia e dolore. Involontario. I genitori soffrono, ma i figli non capiscono. I figli amano a modo loro. Di un amore non sempre comprensibile. Ma non per questo meno forte.
Occhi. Sereni, con la vita davanti. Occhi velati, con un passato pesante e un futuro consapevole. Occhi che sorridono. Occhi che parlano anche nel silenzio. Occhi riconoscenti. Occhi che si accorgono di una presenza inaspettata e si illuminano. Occhi birichini mentre le mani veloci passano dalla ciotola alla bocca. Occhi innamorati. Di un amore nuovo che sa di scoperta, che sa di vita vera. Occhi che brillano di fronte ad un piatto speciale. Lucidi per la febbre. E il tuo cuore perde un battito. Occhi di bimbo che si illuminano quando sentono l'amico al telefono.
“Per te”. Un piatto per te. Un pensiero per te. Una carezza per te. Un bacio per te. Una stretta di mano per te. Una presenza per te. Una foto per te. Una confidenza per te. Un dono per te.
I nuovi arrivi, il timore, l’imbarazzo, i sorrisi. La delicata dolcezza.
I ritorni, dopo anni. La voglia di esserci, la gioia di rincontrarsi. Il ritorno al lavello. Perché per alcuni essere lavapiatti non è una retrocessione ma un ritorno alle origini. A quelle origini che ci fanno stare bene.
I coni. La torta. Enorme. Golosa, piena di ansie e di passione, di amore e di gioia.
Mani. Veloci ed operose. Mani che piegano quadrati di carta. Ancora e ancora a guidare mani inesperte. Mani amiche. Mani amanti. Mani che si aiutano, si stringono e non si lasceranno mai. Mani che impastano, panificano, puliscono, salutano, abbracciano, stringono. Sempre le stesse mani e tu ti chiedi come sia possibile.
Una imprenditrice che ormai è un’amica. Più amica di tante. Tovaglie, vino, pomodori che vi uniscono. Ad unire, la passione negli occhi.
“5 minuti”: sono passata per 5 minuti ma non avrei potuto fare altrimenti. Mi mancate.”. Il cuore si stringe e vorresti che quei cinque minuti non finissero mai.
Vorresti che certe giornate fossero infinite, che la gioia, la serenità, la passione, l’amore che percepisci, fosse sempre lì.
Vorresti che anche nel mondo di tutti i giorni la vita fosse così serena.
Grazie ragazzi, grazie,
p.s. una sola postilla. Chi non ha mai provato a non poter mangiare per salute tante cose non sa cosa si prova di fronte ad un buffet enorme dove tutti ti hanno fatto qualcosa. Dove puoi mangiare un sacco di cose perché si sono presi la briga di studiarci, di pensarci, di lavorarci. Chi non l’ha mai provato, non sa cosa sia a volte la frustrazione di guardarsi intorno e non poter mangiare, non poter scegliere. “Ti sei portato le tue cosine, vero?” E quindi non sa neppure la gioia che si prova quando invece qualcuno ci ha pensato, si è organizzato, ha studiato, ha chiesto in giro, si è messo in gioco. Non si riesce a rendersi conto che non c’è regalo più bello. Che sapere che qualcuno ha cambiato la sua “routine” per noi, solo per noi, ha acquistato prodotti nuovi, ha realizzato ricette “strane” è una cosa che fa venire la pelle d’oca. Adesso lo sapete. GRAZIE
Senza. Pietanze senza glutine, lattosio, lievito, carne. Piedini senza calze. Occhi senza più lacrime. Serate senza tempo. Chiacchiere senza fine. Allegria senza pausa. Risate senza ritegno. Bontà senza confini, ma senza sprechi.
Due. Dentini. Giovani sposi. Sposi con un lungo percorso alle spalle. Occhi pieni di lacrime mentre le mani ti stringono. Mani veloci a preparare squisizie. Dita martoriate dalle lenticchie. Sari non indossati. Il numero sulla sveglia prima di spengere la luce.
Abiti. Con paillettes o con fiori sgargianti. Pantaloni o gonne. Jeans o bermuda. Grembiuli e cappelli. Scarpe con e senza tacco.
Viaggio. Una giovane donna riccia in partenza e una fetta di torta al limone. Partenza verso una nuova vita a due. Percorso in salita, di corsa e con l’asma. A piedini nudi, in braccio alla mamma ché ancora non si sa camminare. Virtuale, per salutare la figlia lontana ma sempre vicina. E per una figlia che sta per tornare ce n’è un’altra, anzi due, che stanno per partire. E gli occhi per un attimo diventano appena lucidi: “per un anno avrò una figlia per volta”.
I figli. Luce e tormento. Gioia e dolore. Involontario. I genitori soffrono, ma i figli non capiscono. I figli amano a modo loro. Di un amore non sempre comprensibile. Ma non per questo meno forte.
Occhi. Sereni, con la vita davanti. Occhi velati, con un passato pesante e un futuro consapevole. Occhi che sorridono. Occhi che parlano anche nel silenzio. Occhi riconoscenti. Occhi che si accorgono di una presenza inaspettata e si illuminano. Occhi birichini mentre le mani veloci passano dalla ciotola alla bocca. Occhi innamorati. Di un amore nuovo che sa di scoperta, che sa di vita vera. Occhi che brillano di fronte ad un piatto speciale. Lucidi per la febbre. E il tuo cuore perde un battito. Occhi di bimbo che si illuminano quando sentono l'amico al telefono.
“Per te”. Un piatto per te. Un pensiero per te. Una carezza per te. Un bacio per te. Una stretta di mano per te. Una presenza per te. Una foto per te. Una confidenza per te. Un dono per te.
I nuovi arrivi, il timore, l’imbarazzo, i sorrisi. La delicata dolcezza.
I ritorni, dopo anni. La voglia di esserci, la gioia di rincontrarsi. Il ritorno al lavello. Perché per alcuni essere lavapiatti non è una retrocessione ma un ritorno alle origini. A quelle origini che ci fanno stare bene.
I coni. La torta. Enorme. Golosa, piena di ansie e di passione, di amore e di gioia.
Mani. Veloci ed operose. Mani che piegano quadrati di carta. Ancora e ancora a guidare mani inesperte. Mani amiche. Mani amanti. Mani che si aiutano, si stringono e non si lasceranno mai. Mani che impastano, panificano, puliscono, salutano, abbracciano, stringono. Sempre le stesse mani e tu ti chiedi come sia possibile.
Una imprenditrice che ormai è un’amica. Più amica di tante. Tovaglie, vino, pomodori che vi uniscono. Ad unire, la passione negli occhi.
“5 minuti”: sono passata per 5 minuti ma non avrei potuto fare altrimenti. Mi mancate.”. Il cuore si stringe e vorresti che quei cinque minuti non finissero mai.
Vorresti che certe giornate fossero infinite, che la gioia, la serenità, la passione, l’amore che percepisci, fosse sempre lì.
Vorresti che anche nel mondo di tutti i giorni la vita fosse così serena.
Grazie ragazzi, grazie,
p.s. una sola postilla. Chi non ha mai provato a non poter mangiare per salute tante cose non sa cosa si prova di fronte ad un buffet enorme dove tutti ti hanno fatto qualcosa. Dove puoi mangiare un sacco di cose perché si sono presi la briga di studiarci, di pensarci, di lavorarci. Chi non l’ha mai provato, non sa cosa sia a volte la frustrazione di guardarsi intorno e non poter mangiare, non poter scegliere. “Ti sei portato le tue cosine, vero?” E quindi non sa neppure la gioia che si prova quando invece qualcuno ci ha pensato, si è organizzato, ha studiato, ha chiesto in giro, si è messo in gioco. Non si riesce a rendersi conto che non c’è regalo più bello. Che sapere che qualcuno ha cambiato la sua “routine” per noi, solo per noi, ha acquistato prodotti nuovi, ha realizzato ricette “strane” è una cosa che fa venire la pelle d’oca. Adesso lo sapete. GRAZIE
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