Come mi aveva chiesto Francesca Spalluto ecco un paio di ricette di castagnole marchigiane col mistrà. Mi sono affrettata a pubblicarle perchè quest'anno il Carnevale è corto! Come tanti altri piatti, ogni famiglia ha la sua ricetta particolare, accompagnata dalla solita disputa su chi le faccia più buone.
Qui sotto ne metto due, la prima è quella di mia mamma e la seconda invece proviene da una mia amica ed è quella che faccio più spesso, anche perchè con lo stesso impasto si può fare la cicerchiata.
CASTAGNOLE ricetta di mia mamma
per ogni uovo:
1 cucchiaio di olio di semi
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di mistrà
inoltre:
1 cucchiaino di lievito ogni 4 uova o 2 ogni 6
farina q.b
per condire:
zucchero al velo, miele e alchermes
Separare i tuorli dagli albumi. Sbattere i tuorli con lo zucchero. Aggiungere olio, mistrà, lievito e gli albumi montati a neve. Aggiungere tanta farina finchè l'impasto sollevato con la frusta non cada "a stracci". Friggere a cucchiaiate non grandi.
Queste castagnole si girano da sole e, una volta che si sono girate, vanno tagliate "sulla pancia" con le forbici, in modo da consentire la cottura anche dell'interno.
Una volta fritte si possono cospargere di zucchero al velo oppure rotolare nel miele fuso che a piacere può essere aromatizzato e colorato con un po' di alchermes.
Sono le classiche "frittelle", si fanno in quattro e quattr'otto e vanno via alla stessa velocità
CASTAGNOLE di Stefania
Farina 500 g + q.b.
4 uova
80 g di zucchero
4 cucchiai di burro (circa 40-50 g)
4 cucchiai di mistrà
la bucccia grattugiata di mezzo limone
1 bustina di lievito vanigliato
1 pizzico di sale
mezzo bicchere di latte
per condire:
zucchero al velo, miele, buccia di arancia e limone grattugiata, alchermes
Formare la fontana con la farina e al centro mettere tutti gli altri ingredienti. Impastare aggiungendo farina fino ad ottenere un impasto morbido. Far riposare per circa mezz'ora, stendere in una sfoglia alta mezzo centimetro, tagliare a quadrati 5 x 5 con la rotella liscia (non dentata) e friggere.
Una volta fritte si possono cospargere di zucchero al velo oppure rotolare nel miele fuso che a piacere può essere aromatizzato con bucce di limone e arancia grattugiate o colorato con un po' di alchermes.
Queste sono le mie preferite, ma non ditelo a mia mamma. Si possono stendere anche senza riposo, il sapore non cambia, però in un caso vengono con le bolle piccole, nell'altro invece si gonfiano tipo palloncini, con una bolla più grande unica. Da un anno non le faccio; non mi ricordo quale dei due casi è col riposo e quale senza, Francesca, ti tocca fare delle prove!
In realtà nella provincia di Macerata a Carnevale si usa fare anche gli scroccafusi, e anche per fare questi ci vuole il mistrà. Purtroppo non solo non li ho mai fatti, ma non li ho neanche mai mangiati e quindi non vi posso raccontare nulla. Se un domani svelerò il mistero relazionerò certamente con abbondanza di particolari.
Qui sotto ne metto due, la prima è quella di mia mamma e la seconda invece proviene da una mia amica ed è quella che faccio più spesso, anche perchè con lo stesso impasto si può fare la cicerchiata.
CASTAGNOLE ricetta di mia mamma
per ogni uovo:
1 cucchiaio di olio di semi
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di mistrà
inoltre:
1 cucchiaino di lievito ogni 4 uova o 2 ogni 6
farina q.b
per condire:
zucchero al velo, miele e alchermes
Separare i tuorli dagli albumi. Sbattere i tuorli con lo zucchero. Aggiungere olio, mistrà, lievito e gli albumi montati a neve. Aggiungere tanta farina finchè l'impasto sollevato con la frusta non cada "a stracci". Friggere a cucchiaiate non grandi.
Queste castagnole si girano da sole e, una volta che si sono girate, vanno tagliate "sulla pancia" con le forbici, in modo da consentire la cottura anche dell'interno.
Una volta fritte si possono cospargere di zucchero al velo oppure rotolare nel miele fuso che a piacere può essere aromatizzato e colorato con un po' di alchermes.
Sono le classiche "frittelle", si fanno in quattro e quattr'otto e vanno via alla stessa velocità
CASTAGNOLE di Stefania
Farina 500 g + q.b.
4 uova
80 g di zucchero
4 cucchiai di burro (circa 40-50 g)
4 cucchiai di mistrà
la bucccia grattugiata di mezzo limone
1 bustina di lievito vanigliato
1 pizzico di sale
mezzo bicchere di latte
per condire:
zucchero al velo, miele, buccia di arancia e limone grattugiata, alchermes
Formare la fontana con la farina e al centro mettere tutti gli altri ingredienti. Impastare aggiungendo farina fino ad ottenere un impasto morbido. Far riposare per circa mezz'ora, stendere in una sfoglia alta mezzo centimetro, tagliare a quadrati 5 x 5 con la rotella liscia (non dentata) e friggere.
Una volta fritte si possono cospargere di zucchero al velo oppure rotolare nel miele fuso che a piacere può essere aromatizzato con bucce di limone e arancia grattugiate o colorato con un po' di alchermes.
Queste sono le mie preferite, ma non ditelo a mia mamma. Si possono stendere anche senza riposo, il sapore non cambia, però in un caso vengono con le bolle piccole, nell'altro invece si gonfiano tipo palloncini, con una bolla più grande unica. Da un anno non le faccio; non mi ricordo quale dei due casi è col riposo e quale senza, Francesca, ti tocca fare delle prove!
In realtà nella provincia di Macerata a Carnevale si usa fare anche gli scroccafusi, e anche per fare questi ci vuole il mistrà. Purtroppo non solo non li ho mai fatti, ma non li ho neanche mai mangiati e quindi non vi posso raccontare nulla. Se un domani svelerò il mistero relazionerò certamente con abbondanza di particolari.
Commenta