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  • [OT] Mercoledì di poesia

    Saltello tra un'allerta e l'altra, meteorologica e non.
    Le condizioni di mio padre oscillano quanto l'ago del barometro, ma entrambe le primavere, quella meteorologica e quella metaforica, sono ogni giorno più vicine.


    C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
    anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
    che sono intorno nate le viole.

    Son nate nella selva del convento
    dei cappuccini, tra le morte foglie
    che al ceppo delle quercie agita il vento.

    Si respira una dolce aria che scioglie
    le dure zolle, e visita le chiese
    di campagna, ch’erbose hanno le soglie:

    un’aria d’altro luogo e d’altro mese
    e d’altra vita: un’aria celestina
    che regga molte bianche ali sospese...

    sì, gli aquiloni! È questa una mattina
    che non c’è scuola. Siamo usciti a schiera
    tra le siepi di rovo e d’albaspina.

    Le siepi erano brulle, irte; ma c’era
    d’autunno ancora qualche mazzo rosso
    di bacche, e qualche fior di primavera

    bianco; e sui rami nudi il pettirosso
    saltava e la lucertola il capino
    mostrava tra le foglie aspre del fosso.

    Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
    ventoso: ognuno manda da una balza
    la sua cometa per il ciel turchino.

    Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza
    risale, prende il vento; ecco pian piano
    tra un lungo dei fanciulli urlo s’inalza.

    S’inalza; e ruba il filo dalla mano,
    come un fiore che fugga su lo stelo
    esile, e vada a rifiorir lontano.

    S’inalza; e i piedi trepidi e l’anelo
    petto del bimbo e l’avida pupilla
    e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.



    In questa stagione, appena scorgo le prime viole, mi viene sempre in mente "L'aquilone" di Giovanni Pascoli. Ed ogni anno mi fermo a questo verso, perché quelli seguenti, per quanto belli, non mi appartengono.
    Fate volare in altro i vostri pensieri, così che possano rifiorire lontano.
    Vi mando un grosso bacio.

    Paola
    La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

  • #2
    Si è sempre i meridionali di qualcuno.

    alberta

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    • #3
      Ecco Paola, stamattina in giardino ho visto le viole anche io e, pur non avendo tempo di far volare un aquilone, mi sono rallegrata dell'arrivo della nuova stagione e della luce.
      Grazie!
      Isabella
      "per l'oca, citofonare Archicuoca!" (Annette)

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      • #4
        Non avevo ancora guardato in giardino ,ma ora sono uscita ed ho visto, oltre alle viole , anche le primule e le pratoline.
        E pensare che solo ieri , dove mio marito aveva ammucchiato la neve, ce n'era ancora un mucchietto!!!

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        • #5
          ieri nel giardino dei miei le ho notate anche io... magari erano lì da qualche giorno chissà
          grazie e un abbraccio forte forte
          Federica
          "La vita si ascolta, così come si ascolta il mare... Le onde montano, crescono, cambiano le cose. Poi, tutto torna come prima ma non è più la stessa cosa." (Oceano mare - A. Baricco)

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          • #6
            Grazie, Erba, adoro questa poesia, la mia cara maestra ci iniziò a Giovanni Pascoli, che ancora adoro, e molte poesie dopo 45 anni le ricordo ancora quasi per intero…. questa è una di quelle.
            ...fatti non foste a viver come bruti...

            http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

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            • #7
              Bella bella bella
              Fiera produttrice dei biscotti al burro mangiati anche da Lastefi!

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