Scrivo qui, dopo aver inondato ieri sera Rossanina di fotografie di Mario e dei suoi compagnetti dal primo anno di nido ad oggi, ultimo di scuola d’infanzia, perchè voi avete seguito il momento difficile della sua nascita, avete gioito con me quando finalmente l’ho visto, dopo 5 giorni in cui non mi avevano fatto salire in terapia intensiva neonatale, avete visto per primi tra le persone non di famiglia la foto di noi due in semintensiva, a due settimane dalla nascita.
Domani il mio piccolo guerriero e i suoi amichetti( che sono come dei cuginetti, per lui: si conoscono appunto dal primo anno di nido- quindi, da circa 5 anni-, e ci frequentiamo molto anche fuori scuola.... per fortuna, perchè qui le mie amiche sono proprio le mamme dei suoi compagni) saluteranno ufficiosamente la scuola d'infanzia, durante la recita per la festa della mamma, e riceveranno i diplomini finali per il passaggio alla primaria.
Sono emozionata, con le lacrime agli occhi da qualche giorno, provo tanta gratitudine per le sue educatrici del nido e le sue maestre di questi anni... lo hanno preso piccino, ancora col pannolino, e l’hanno accompagnato nella crescita, in totale alleanza con la famiglia, fino ad oggi, portandolo ad essere il bimbo empatico, rispettoso degli altri, gentile che é.
Scherzando con Ross, le ho detto che domani non credo mi basteranno i fazzoletti, avrò bisogno d’un lenzuolo.
Da quando c’è Mario, la mia emotività, prima repressa, è venuta fuori, e senza alcun dubbio mio figlio mi ha portata a ricongiungermi con me stessa... ora non mi fa più paura mostrare la timidezza, che prima nascondevo con una sorta di aggressività( no, non è il termine giusto... mi fingevo estroversa), e grazie a lui, al desiderio di dargli il meglio, mi sono migliorata.
Diciamo sempre che educhiamo i bambini, che insegniamo loro... in realtà, o almeno per me così è, siamo noi ad imparare da loro.
A mio figlio e anche ai suoi amici devo tanto, in termini di apprendimento, di spontaneità, affetto disinteressato e, perchè no, coerenza.
Domani, sul palco della scuola, ci saranno 21” figli” da applaudire, da salutare, da incitare. Con cui scambiare il cuore.
Domani il mio piccolo guerriero e i suoi amichetti( che sono come dei cuginetti, per lui: si conoscono appunto dal primo anno di nido- quindi, da circa 5 anni-, e ci frequentiamo molto anche fuori scuola.... per fortuna, perchè qui le mie amiche sono proprio le mamme dei suoi compagni) saluteranno ufficiosamente la scuola d'infanzia, durante la recita per la festa della mamma, e riceveranno i diplomini finali per il passaggio alla primaria.
Sono emozionata, con le lacrime agli occhi da qualche giorno, provo tanta gratitudine per le sue educatrici del nido e le sue maestre di questi anni... lo hanno preso piccino, ancora col pannolino, e l’hanno accompagnato nella crescita, in totale alleanza con la famiglia, fino ad oggi, portandolo ad essere il bimbo empatico, rispettoso degli altri, gentile che é.
Scherzando con Ross, le ho detto che domani non credo mi basteranno i fazzoletti, avrò bisogno d’un lenzuolo.
Da quando c’è Mario, la mia emotività, prima repressa, è venuta fuori, e senza alcun dubbio mio figlio mi ha portata a ricongiungermi con me stessa... ora non mi fa più paura mostrare la timidezza, che prima nascondevo con una sorta di aggressività( no, non è il termine giusto... mi fingevo estroversa), e grazie a lui, al desiderio di dargli il meglio, mi sono migliorata.
Diciamo sempre che educhiamo i bambini, che insegniamo loro... in realtà, o almeno per me così è, siamo noi ad imparare da loro.
A mio figlio e anche ai suoi amici devo tanto, in termini di apprendimento, di spontaneità, affetto disinteressato e, perchè no, coerenza.
Domani, sul palco della scuola, ci saranno 21” figli” da applaudire, da salutare, da incitare. Con cui scambiare il cuore.
Commenta