Siamo stati in Egitto per i 40 anni di Chiara, e oltre alla mega festa a sorpresa che le hanno fatto suo marito e le amiche, siamo andati anche un po' in giro, nonostante il caldo.
Il Cairo è una città che ti stordisce col suo traffico che definire caotico è un eufemismo, nessuna regola, nessun semaforo, nessun cartello stradale, nemmeno quello delle vie praticamente, il far west insomma. Ti stordisce per il colore, tutto uguale, delle sue case, come la sabbia che ricopre impalpabile ogni cosa, ti stordisce per il contrasto fra alcune zone del centro dove puoi toccare con mano poverà estrema, strade sgarrupate, palazzi fatiscenti e sporcizia ovunque, e altre zone un po' defilate, fatte di palazzi e di complessi molto curati, e il fiorire di zone nuove con estensioni pazzesche e di centri commerciali che son talmente grandi da avere al loro interno piscine, palestre, cinema, teatri e decine di ristoranti.
Ti stordisce ma ti entra lentamente sotto la pelle, e ti cattura.
Siamo andati a visitare una delle più antiche moschee quella di Ibn Tulun, ed entrarci è stato come chiudere fuori quel mondo. Silenzio e pace, una sensazione di armonia che è difficile da raccontare. Una giornata limpida, e non capita spesso, dato il caldo, la polvere e l'inquinamento, che ha fatto da degna cornice.
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Moschea Ibn Tulun.jpg
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Il Cairo è una città che ti stordisce col suo traffico che definire caotico è un eufemismo, nessuna regola, nessun semaforo, nessun cartello stradale, nemmeno quello delle vie praticamente, il far west insomma. Ti stordisce per il colore, tutto uguale, delle sue case, come la sabbia che ricopre impalpabile ogni cosa, ti stordisce per il contrasto fra alcune zone del centro dove puoi toccare con mano poverà estrema, strade sgarrupate, palazzi fatiscenti e sporcizia ovunque, e altre zone un po' defilate, fatte di palazzi e di complessi molto curati, e il fiorire di zone nuove con estensioni pazzesche e di centri commerciali che son talmente grandi da avere al loro interno piscine, palestre, cinema, teatri e decine di ristoranti.
Ti stordisce ma ti entra lentamente sotto la pelle, e ti cattura.
Siamo andati a visitare una delle più antiche moschee quella di Ibn Tulun, ed entrarci è stato come chiudere fuori quel mondo. Silenzio e pace, una sensazione di armonia che è difficile da raccontare. Una giornata limpida, e non capita spesso, dato il caldo, la polvere e l'inquinamento, che ha fatto da degna cornice.
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