Oggi è ripresa la trasmissione su RAI RADIO1 Friuli Venezia Giulia "vita nei Campi" e questo è stato il mio contributo. Spero ci stimoli la curiosità di esplorare abbinamenti di vino per esaltare le splendide ricette che troviamo su Coquinaria
Gorgonzola2.JPG
UN CURIOSO ABBIAMENTO CIBO-VINO
Il vino a volte è in grado di far risaltare una qualità nascosta del cibo, a volte di smorzarne i toni più accesi. La scoperta del mondo del vino è un’avventura affascinate, ma il suo abbinamento con il cibo offre spunti ancora più interessanti, a volte provocatori e intriganti. Se nel passato l’abbinamento era solo di due tipologie, “blanc o neri” (ndr: vino bianco o vino nero), oggi piatti semplici e raffinati trovano nel vino l’amico in grado di esaltare al meglio le loro doti. Si sono consolidate due regole di abbinamento vino-cibo: per concordanza o per contrapposizione. L’abbinamento per contrapposizione prevede che il vino abbia caratteristiche opposte rispetto a quelle del piatto. Viene utilizzato per alimenti che presentano grassezza, untuosità, sapidità, succulenza, tendenze amarognole o acide o dolci. La sapidità si avverte nei formaggi stagionati, la tendenza amarognola negli spinaci, nel radicchio o nella cicoria, quella dolce nelle carote, nelle patate o nel pane, mentre quella acida si avverte nei pomodori e negli agrumi. In questi casi bisogna abbinare un vino morbido che smorzi l’aggressività dei sapori. Se il vino fosse fresco infatti, la sua acidità farebbe risaltare ancora di più quella del cibo. La grassezza, sensazione tipica del burro freddo o del tuorlo d’uovo, lascia una specie di patina in bocca, rendendola pastosa. I vini da abbinare in queste situazioni devono avere caratteristiche di sapidità, acidità o effervescenza. La succulenza si ha nel caso di un cibo che induce la salivazione, ad esempio un pecorino stagionato. In questi casi si abbinano vini con alta gradazione alcolica o tannini: il vino in abbinamento deve asciugare la bocca, grazie alla presenza dell’alcool etilico o dei tannini.
Nell’abbinamento per concordanza invece il vino deve avere le stesse caratteristiche del piatto e in questo caso il gusto della pietanza viene assecondato piuttosto che contrastato. È il caso dei cibi che hanno caratteristiche di dolcezza, aromaticità, speziatura e persistenza. La dolcezza è nei dessert o nel miele, l’aromaticità in presenza di erbe aromatiche e la speziatura nel caso di pepe o zafferano. In questo caso gli abbinamenti vino e cibo sono più semplici, in quanto si useranno vini che richiamano le proprietà dei cibi. Saranno quindi dolci, aromatici, speziati o con una persistenza lunga.
Vi propongo oggi un abbinamento per contrapposizione, apparentemente provocatorio ma gustoso…provare per credere! Degustate una tartina di pane con del gorgonzola piccante insieme con scaglie di cioccolato fondente amaro e sorseggiate un buon vino bianco passito, un ramandolo o un piccolit! (ndr il ramandolo è un vino verduzzo passito ed il piccolit un vino molto pregiato locale. I francesi abbinerebbero un Sauternes, ma anche uno splendido passito di Pantelleria si abbina benissimo)
Buon appetito!
Gorgonzola2.JPG
UN CURIOSO ABBIAMENTO CIBO-VINO
Il vino a volte è in grado di far risaltare una qualità nascosta del cibo, a volte di smorzarne i toni più accesi. La scoperta del mondo del vino è un’avventura affascinate, ma il suo abbinamento con il cibo offre spunti ancora più interessanti, a volte provocatori e intriganti. Se nel passato l’abbinamento era solo di due tipologie, “blanc o neri” (ndr: vino bianco o vino nero), oggi piatti semplici e raffinati trovano nel vino l’amico in grado di esaltare al meglio le loro doti. Si sono consolidate due regole di abbinamento vino-cibo: per concordanza o per contrapposizione. L’abbinamento per contrapposizione prevede che il vino abbia caratteristiche opposte rispetto a quelle del piatto. Viene utilizzato per alimenti che presentano grassezza, untuosità, sapidità, succulenza, tendenze amarognole o acide o dolci. La sapidità si avverte nei formaggi stagionati, la tendenza amarognola negli spinaci, nel radicchio o nella cicoria, quella dolce nelle carote, nelle patate o nel pane, mentre quella acida si avverte nei pomodori e negli agrumi. In questi casi bisogna abbinare un vino morbido che smorzi l’aggressività dei sapori. Se il vino fosse fresco infatti, la sua acidità farebbe risaltare ancora di più quella del cibo. La grassezza, sensazione tipica del burro freddo o del tuorlo d’uovo, lascia una specie di patina in bocca, rendendola pastosa. I vini da abbinare in queste situazioni devono avere caratteristiche di sapidità, acidità o effervescenza. La succulenza si ha nel caso di un cibo che induce la salivazione, ad esempio un pecorino stagionato. In questi casi si abbinano vini con alta gradazione alcolica o tannini: il vino in abbinamento deve asciugare la bocca, grazie alla presenza dell’alcool etilico o dei tannini.
Nell’abbinamento per concordanza invece il vino deve avere le stesse caratteristiche del piatto e in questo caso il gusto della pietanza viene assecondato piuttosto che contrastato. È il caso dei cibi che hanno caratteristiche di dolcezza, aromaticità, speziatura e persistenza. La dolcezza è nei dessert o nel miele, l’aromaticità in presenza di erbe aromatiche e la speziatura nel caso di pepe o zafferano. In questo caso gli abbinamenti vino e cibo sono più semplici, in quanto si useranno vini che richiamano le proprietà dei cibi. Saranno quindi dolci, aromatici, speziati o con una persistenza lunga.
Vi propongo oggi un abbinamento per contrapposizione, apparentemente provocatorio ma gustoso…provare per credere! Degustate una tartina di pane con del gorgonzola piccante insieme con scaglie di cioccolato fondente amaro e sorseggiate un buon vino bianco passito, un ramandolo o un piccolit! (ndr il ramandolo è un vino verduzzo passito ed il piccolit un vino molto pregiato locale. I francesi abbinerebbero un Sauternes, ma anche uno splendido passito di Pantelleria si abbina benissimo)
Buon appetito!
Commenta