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  • Un fiore bello da mangiare: la rosa di Gorizia

    Care Amichi e cari amici Buon Anno !
    allego il trsto della mia trasmissione di ieri su RAI RADIO1 Friuli Venezia Giulia

    UN FIORE BELLO DA MANGIARE
    Rosa brumat.jpg 12347638_907223929364188_5793642577099700793_n.jpg toelettatura dei cespi di radicchio.jpg
    Bella e romantica come il profumato fiore, ma decisamente più saporita, la rosa di Gorizia è una delle eccellenze culinarie di questo periodo, annoverata tra i PAT - Prodotti alimentari tradizionali – della nostra Regione e tra i presidi Slow food.
    L'estetica basterebbe da sola, ma quando il gusto incontra la sua delicata dolcezza e croccantezza si capisce appieno il suo valore e si cambia per sempre la percezione sui radicchi invernali veneti solitamente amari. E’ una coltivazione limitata solo alle campagne di Gorizia i cui segreti vengono gelosamente custoditi e tramandati da poche famiglie produttrici.
    Questo radicchio che è sostanzialmente una cicoria, un ecotipo di Cichorium intybus varietà sativa, deve il nome alla forma del cespo a bocciolo di rosa, caratterizzato da un colore rosso intenso. La rosa ha anche un fratello più raro e più dolce, il radicchio canarino, che ha le foglie giallo chiaro ed assomiglia ad un uccellino arruffato. La rosa, che esprime un’antica sapienza contadina, non ha origini certe: probabilmente i primi semi furono portati a Gorizia dal Veneto nell’Ottocento e l’ortaggio si è adattato alle condizioni ed alle esigenze locali. La prima citazione di questo radicchio risale al 1873 negli scritti del barone Karl von Czoernig von Czernhausen, funzionario boemo, lo stesso che battezzò Gorizia “la Nizza austriaca” per il suo clima mite.
    Ma come si ottiene questo ortaggio che è il radicchio più caro del mondo? La tecnica culturale rientra tra le mode di metà Ottocento di forzatura dei radicchi introdotte nel trevigiano dal vivaista belga Van den Borre. Dopo le prime gelate in campo, le piante, raccolte e legate in mazzi, sono messe al buio a 12° per 15 giorni su un letto di torba, mentre nel passato si accatastavano sul letame delle stalle che con il suo calore di fermentazione le preservava dai danni del freddo. Nel tepore umido la pianta riprende a vegetare, il cuore cresce, si colora, diventa croccante e acquisisce un sapore dolce. Al momento della vendita si tolgono le foglie esterne, con uno scarto dell’ottanta percento, e si lavano i piccoli cespi.
    In cucina, a mio avviso, la rosa di Gorizia non va assolutamente cotta: il radicchio va assaporato crudo e accompagnato da patate e fagioli lessati, uova sode a spicchi oppure solo condito con olio d’oliva, aceto e sale. Anche la piccola radice, tagliata sottile, è ottima da mangiare. Splendido anche assaggiato alla friulana, tagliato in quattro quarti e condito con lis fricis di maiale tostate in padella e sfumate con aceto. Si può servire ridotto a julienne, con appena un filo d’extravergine e del fior di sale, appoggiato su un filetto di branzino cotto al vapore. Un sogno!

    Buon appetito!




  • #2
    Grazie per la condivisione puntuale e competente per quanto riguarda i"saperi e sapori" della tua terra. Fossimo tutti in grado di fare altrettanto...
    Approfitto per fare gli auguri di buon anno a te e a tutti i coquinari/e.

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    • #3
      Intorno a che prezzo si aggira questo bellissimo ortaggio?Sicuramente ha un mercato di nicchia,ma la vendita è prevalentemente locale?
      Grazie per la condivisione

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      • #4
        Pubblicato originariamente da tiziana501 Visualizza il messaggio
        Intorno a che prezzo si aggira questo bellissimo ortaggio?Sicuramente ha un mercato di nicchia,ma la vendita è prevalentemente locale?
        Grazie per la condivisione
        Al mercato di Gorizia viaggia tra i 18 e i 24 euro al kilo in questo periodo. So che molti ristoranti di Milano lo offrono in menu e che qualche produttore locale (credo checi siano solo 8 famiglie a Gorizia di coltivatori più altre 3 o 4 oltre confine) vende anche online spedendo cassattine di radicchio (dura perchè ha il pezzetto di radice). Uno ha perfino "registrato" il nome di "rosa di Gorizia" e vende prodotti correlati (vasetti di radicchio sott'olio, ravioli ripieni di rosa, etc). La scuola agraria di Gradisca ha in produzionem, insieme a produttori locali, la "rosa dell'isonzo", un radicchio molto molto simile, che viaggia a 4 eruo di meno.

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        La Rosa di Gorizia è il tesoro che porta l'eccellenza delle specialità sulla vostra tavola. Scopri il pregiato radicchio rosso a coltivazione limitata.

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        • #5
          L'ho comprato on line alcune volte, è davvero buono, ma costa davvero troppo

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          • #6
            Come sempre, lettura molto interessante ed esauriente. Deve essere veramente buono, e poi se è veramente pulito, quindi con pochissimo scarto, costa tanto ma non esageratamente. Se pensate che l'aglione per i pici costa 25 eiro al chilo, ed è aglio....
            ciao
            marchino
            "Siete il mio tempo migliore" (Eleonora)

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            • #7
              Sempre un bel sapere i tuo articoli e questo fiore!
              "Le Belle Arti sono cinque, e cioè: la pittura, la scultura, la poesia, la musica, l'architettura. Quest'ultima ha per ramo principale la pasticceria." Careme Marie Antoine

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