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  • OT. La vita ai tempi del coronavirus

    La vita ai tempi del..coronavirus
    Ho parafrasato il titolo del bel libro di Garcia Marquez “La vita ai tempi del colera”(lo rileggerò a breve) non per tediarvi o seminare dubb,i ma perché sono curiosa di sapere in cosa è cambiata o sta cambiando la vostra vita.
    Premetto :vivo in Lombardia a pochi chilometri da Milano e comincio a sentirmi vagamente claustrofobica…Non sono andata in Francia da mio figlio per non creare problemi alla sua famiglia,ho scoperto di essere un’anziana…a rischio,il mio abbonamento ai concerti dell’orchestra Verdi langue,non ne posso più di sentire pareri e statistiche, ma quello che mi rattrista di più è la constatazione della fragilità della nostra condizione umana e il pericolo insito nella globalizzazione.
    Non basta il battito d’ali di una a farfalla a scatenare un uragano ,è sufficiente uno sternuto…
    In compenso :il passo carraio del nostro villaggio è sempre libero,in città si viaggia che è una bellezza, al ristorante ti accolgono con le lacrime agli occhi,mio nipote è attento e interessato alla didattica online(dopo tanto smanettamento inutile).
    Non vedo altro di positivo,mi chiuderò in casa a leggere,quasi quasi incomincio dai “Promessi sposi” e poi penserò a chi sta peggio di me…
    Ce la faremo?
    La vecchiaia non è poi così male quando consideri le alternative...

  • #2
    anch'io ho cercato in casa in libreria i promessi sposi ! Finisco un altro libro e inizio a rileggerli

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    • #3
      Noi siamo fuori dalle zone rosse o gialle, però anche qui si comincia ad avvertire il problema. Gente in giro ce n'è ma molto meno, non ci sono più code per entrare agli Uffizi, nei ristoranti c'è gente ma meno, gli alberghi erano pieni fino a fine febbraio, ma adesso fioccano le disdette. Noi dovevamo andare a Modena da mia suocera, ma non siamo partiti per non correre il rischio di rimanere bloccati, o di rischiare la quarantena una volta tornati. I supermercati sono stati presi d'assalto nei primi giorni, adesso sono forniti più o meno di tutto.
      Vedremo il prosieguo della situazione, per ora non lamentiamoci.
      ciao
      marchino
      "Siete il mio tempo migliore" (Eleonora)

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      • #4
        Io dopo la frattura ho ricevuto indicazioni di uscire meno possibile e, nel caso, con la mascherina. Che non protegge. Ma tant’è. Il trapianto abbassa moltissimo le difese immunitarie. Quindi meglio non rischiare.
        mal momento sono sigillata in casa dal 12.
        ho disdetto tutte le mie lezioni a marzo... e speriamo in bene...
        adesso mi sono iscritta ad un altro corso universitario online. Poi leggo, mangio....

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        • #5
          cara Franca, io sono un po' incosciente, lo ammetto. Non ascolto l'assessore che dice che gli ultrasessantenni devono stare a casa. Ovvero, tendenzialmente sto a casa ora come ci stavo prima del Coronavirus, ma in questi giorni ho tanti appuntamenti in ospedale per visite di controllo di mia mamma e di mio marito che non posso rimandare ulteriormente, per cui esco, faccio la spesa, vado in farmacia, al ristorante, dal giornalaio, in tintoria..
          Non ho paura, cerco di vivere come sempre, prendendo qualche precauzione in più, lavandomi le mani molto spesso, cercando di mettere la giusta distanza fra me e le altre persone, starnutendo nel mio gomito se capita di doverlo fare. Ma ti confesso che girando nelle sale d'aspetto sia del Galeazzi che della San Carlo, non ho visto quasi nessuno con le mascherine, persino le impiegate non le indossano, usano solo i guanti. Si cerca di mantenere un minimo di normalità. Certo, le strade sono libere. Ieri per andare al Galeazzi ci abbiamo messo 15 minuti quando di solito ce ne vogliono quasi 40, ma ci sono le scuole chiuse e sembra di essere ad agosto quando la città si svuota. Un riposo forzato che riempiamo leggendo e sistemando quelle cose che non abbiamo mai tempo di sistemare. Io inizierò a dare una controllata agli armadi, eliminando quello che non uso più, e voglio risistemare in modo più funzionale il contenuto dei pensili in cucina.... Milano saprà uscire da questa situazione, come ha sempre fatto nei momenti difficili. Restiamo uniti.
          http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.com/

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          • #6
            io sono invece convinta che dovremmo, ove possibile, limitare ogni interazione per evitare disastri, soprattutto pensando a tutte le persone, a prescindere dall'età, che hanno problemi. Un piccolo sacrificio ma dovuto

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