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  • In questo momento di Amarcord

    Una delle mie prime ricette è stata questa :

    TORTA DI MELE torta di mela prima.jpg torta di mele dopo.jpg


    Ingredienti:
    1 kg. di mele
    150 gr. Farina
    150 gr. Zucchero
    100 gr Burro o 1 tazzina da caffè di olio di semi
    2 uova
    1 bicchiere di latte o 1 bicchiere di panna da montare
    1 bustina di lievito vanigliato
    Zucchero di canna e cannella.

    Procedimento:
    Pulire le mele e tagliarle a fettine o a cubetti
    Sbattere le uova insieme allo zucchero, aggiungere quindi il burro fuso, la farina ed il latte, alla fine aggiungere il lievito.
    Imburrare la teglia e cospargere con pane grattugiato, versare il composto, mettere le mele e cospargere con cannella e zucchero di canna, in forno a 180° per 45 minuti.

    Michele, vuoi una birra ?
    No, sono astemio.
    Scusa, Astemio, vuoi una birra ?

  • #2
    E la vostra ricetta di Amarcord ?
    Michele, vuoi una birra ?
    No, sono astemio.
    Scusa, Astemio, vuoi una birra ?

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    • #3
      quale se non il coniglio alla Monferrina?





      ]]












      Coniglio alla monferrina
      (o tonno di coniglio)


      1 coniglio in pezzi
      1 carota
      1 costa di sedano
      1 cipolla
      1 spicchio d'aglio
      1 porro
      1 bouquet garni
      (1 ciuffo abbondante di prezzemolo, uno di basilico, un rametto di rosmarino, 2 o 3 fogliesalvia, maggiorana, origano fresco, timo, alloro)
      1 bicchiere colmo di vino bianco, ho usato un Arneis, molto aromatico e profumato
      sale, pepe nero in grani


      per condire:
      olio di ottima qualità
      1 spicchio d'aglio
      sale, pepe nero macinato al momento
      salvia q.b.




      mondate le verdure, portate a ebollizione abbondante acqua, una volta che prende il bollore, unire i pezzi di coniglio, sedano, carota e cipolla, l'aglio, il porro, il mazzetto di erbe aromatiche legato in modo che non si disperda nella pentola, magari cucito in una pezzuola bianca, il pepe in grani e poco sale grosso.
      Quando si rialza il calore, aggiungete anche il bicchiere di vino bianco, abbassate il fuoco, coprite e lasciate sobbollire dolcemente per un'ora circa. Dopodichè spegnete e lasciate raffreddare il coniglio nel suo brodo.
      Una volta freddo, spolpate il coniglio per bene, riducendolo in piccoli pezzetti mettendoli man mano in una terrina, una insalatiera, o altro recipiente a vostra scelta, procedendo a strati, su ogni strato spargete un pizzico di sale, una macinata di pepe nero, foglie di salvia a pezzetti e sottili fettine d'aglio e alla fine coprite bene il tutto con abbondante olio, proprio come fosse tonno.















      Tenete in frigorifero e controllate ogni tanto che l'olio non manchi, il coniglio lo assorbirà ed è appunto per quello che prenderà la consistenza del tonno quindi se serve, rabboccate.



      http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.com/

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      • #4
        Ricette tante, dagli esordi con le torte salate ai menu delle Cene delle Stelle. Direi però che quella che mi identifica di più è una non-ricetta: la fiorentina.
        ciao
        marchino
        "Siete il mio tempo migliore" (Eleonora)

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        • #5
          Pubblicato originariamente da marchino Visualizza il messaggio
          Ricette tante, dagli esordi con le torte salate ai menu delle Cene delle Stelle. Direi però che quella che mi identifica di più è una non-ricetta: la fiorentina.
          ciao
          marchino

          Tipo questa :

          50008.jpg
          Michele, vuoi una birra ?
          No, sono astemio.
          Scusa, Astemio, vuoi una birra ?

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          • #6
            Notare l'arte di arrangiarsi , il coperchio di alluminio della pila della pasta e fagioli si trasforma in tagliere per andare in giro ad offrire un cubotto di Fiorentina.
            Questo è lo spirito, nessuno di voi ha mai tirato du' ova de pasta all'uovo con la bottiglia di vino o di minerale al posto del mattarello ?
            Michele, vuoi una birra ?
            No, sono astemio.
            Scusa, Astemio, vuoi una birra ?

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            • #7
              Pubblicato originariamente da marchino Visualizza il messaggio
              Ricette tante, dagli esordi con le torte salate ai menu delle Cene delle Stelle. Direi però che quella che mi identifica di più è una non-ricetta: la fiorentina.
              ciao
              marchino
              Marchino quel giorno diede una svolta alla mia vita. Insegnò che sulla vera fiorentina 'un ce va il sale! Ecco come si guadagnò il rispetto e la promozione sul campo!
              Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà  da fine intenditore...

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              • #8
                La passatina di ceci con i gamberi fu il primo piatto che proposi ai coquinari vent'anni fa, al primo raduno. Ebbi la fortuna di gustarla al Gambero Rosso di Pierangelini a San Vincenzo (luogo di scorribande coquinarie). Un vero capolavoro (quella del grande Fulvio), forse il piatto che vanta al mondo più tentativi di imitazione (cit.). Io cercai di riproporla a modo mio, dopo vari tentativi.
                Ingredienti:
                Ceci secchi da ammollare in acqua tiepida per almeno 12 ore (un tot)
                Gamberoni freschi, compresi di testa (due o tre a testa, a seconda delle dimensioni).
                Scalogno, sedano.
                Olio buono
                Aglio e rosmarino.
                Si mettono a lessare i ceci partendo da freddo, quando l'acqua freme controllare che non vada mai in ebollizione. Aggiungere un po' di sale quando sono praticamente cotti.
                Nel frattempo sgusciare i gamberoni, tenendo da parte teste e carapaci, togliendo l'intestino.
                Si fa andare in una larga padella con l'olio il battuto di scalogno e sedano con uno spicchio d'aglio, ci si mettono le teste e i carapaci dei gamberi, si sala e si aggiunge un po' di acqua di cottura dei ceci. Quando il brodo sarà ben profumato si filtra e si rimette in padella aggiungendo i ceci cotti (tenere da parte l'acqua di cottura) e si fanno andare nel brodo sino a farli insaporire bene. A questo punto si fa passare tutto attraverso il colino fine o, meglio, il "cinese". Quindi si passa con il frullatore ad immersione (per "montare" la crema), aggiungendo, poco alla volta, acqua di cottura dei ceci, sino ad ottenere la consistenza desiderata (vellutata). Si serve aggiungendo i gamberi al vapore o appena saltati in padella un nanosecondo con un filo d'olio, un rametto di rosmarino e un giro d'olio buono a crudo.
                Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà  da fine intenditore...

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                • #9
                  Pubblicato originariamente da Alessandro Berloffa Visualizza il messaggio
                  La passatina di ceci con i gamberi fu il primo piatto che proposi ai coquinari vent'anni fa, al primo raduno. Ebbi la fortuna di gustarla al Gambero Rosso di Pierangelini a San Vincenzo (luogo di scorribande coquinarie). Un vero capolavoro (quella del grande Fulvio), forse il piatto che vanta al mondo più tentativi di imitazione (cit.). Io cercai di riproporla a modo mio, dopo vari tentativi.

                  POESIA !!!!! E io li ho mangiati, sia i tuoi che quelli di Pierangelini.
                  Michele, vuoi una birra ?
                  No, sono astemio.
                  Scusa, Astemio, vuoi una birra ?

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                  • #10
                    Sono decisamento molto molto grezzo. Tra le mille ricette che ho razziato da Coqui, quella che mi viene in mente da citare sono le ali di pollo barbacoa di Danielapad.

                    Copio/incollo da un vecchio post

                    ali pollo.jpg

                    Ho pestato nel mortaio 3 spicchi di aglio, sale, 1 cucchiaino di pimenton picante, 2 di pimenton dulce (Daniela dice pimenton o paprika), origano ed olio fino ad ottenere una pasta, che ho massaggiato sulle alette.

                    Le ali le ho prese alla solita mia cascina, dove le vendono attaccate al busto. Graziano me le ha divise bene e tolto le punte e il pezzo di carcassa. Costano solo 2 euro e mezzo al chilo.

                    Ho messo tutto in una busta freezer, ho versato della salsa di soia ad occhio, ho chiuso, massaggiato bene ancora e messo in frigo a marinare un paio d'ore.

                    Ho riscaldato il forno a 200 gradi e sistemato le alette sulla teglia.


                    Infornato e cotto fino a farle diventa croccanti. Rilasciano molto grasso (meno male: meglio nella teglia che nel piatto) ed hanno un profumo delizioso. I figli di Daniela le adorano e non faccio fatica a capire perchè.

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