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  • Ricettina nuova, almeno per me

    avevo del radicchio tardivo, tanto pane raffermo, una cena da approntare quasi all'ultimo minuto. Allora ho ripescato appunti tratti al volo da una trasmissione televisiva di cui non ricordo il nome ed ho fatto questi:

    Crostini al radicchio (titolo mio)
    Ingredienti:
    Una pianta di radicchio tardivo
    2 salsicce fresche
    gorgonzola (due o tre cucchiai)
    noci,
    pane raffermo a fette

    ho sbriciolato e cotto la salsiccia in padella; poi l'ho tolta e messa da parte in una ciotola. Sulla stessa padella ho rosolato un po' il radicchio tagliato a pezzettini. Nel frattempo ho acceso il forno a 150°, ho mescolato alla salsiccia del gorgonzola (il mio era gorgonzola al mascarpone) e delle noci tagliuzzate. Ho unito a questo "composto" il radicchio oramai appassito, poi il tutto l'ho messo in abbondanza sopra le fette di pane e le ho messe in forno per una decina di minuti.

    Risultato non "leggero", specie per il fatto di averne mangiate diverse fette, ma molto appetitoso e, soprattutto, un sapore nuovo per me. Un tipo di crostini caldi che, in un menù rustico, ci stanno bene.

    saluti a tutti e...alla prossima!

  • #2
    Oltre che nuova la definirei "favolosa "...in tutti i sensi!
    La vecchiaia non è poi così male quando consideri le alternative...

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    • #3
      Buona l'idea, a me il pane raffermo serve per fare la ribollita, di cui sono golosissimo, ma vedrò di farmene avanzare qualche fetta per rifarli. Secondo me anche sostituendo il radicchio con altra verdura verde vengono buoni.
      ciao
      marchino
      "Siete il mio tempo migliore" (Eleonora)

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      • #4
        Ottimi, li replico di sicuro.
        Marchino, quando ha tempo posti la tua ricetta della ribollita? Mi piace da matti, ma la faccio con ricette un po' raffazzonate e ne vorrei una veritiera.

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        • #5
          La ribollita è, di base, un minestrone con cui si utilizzava il pane raffermo ormai troppo duro per mangiarlo. Piatto tipico invernale, infatti gli ingredienti principali sono il cavolo nero e l'olio novo. Si fa un minestrone con verdure di stagione, cavolo di tutti i tipi, ma quello nero soprattutto (confesso onestamente di utilizzare talvolta buste di minestrone surgelato che poi arricchisco a modo mio) e molti fagioli e patate. Dopo una cottura molto prolungata, tanto che i fagioli e le patate siano quasi disfatti, si fa uno strato di pane raffermo (ovviamente pane toscano, meglio se di pezzatura da chilo) a fette o a pezzi non importa, si irrora con abbondante olio bono, si copre col minestrone, poi altro strato di pane, altro giro molto generoso di olio, altro minestrone e così via, finendo per coprire il tutto col minestrone. Lasci riposare per una nottata (anche perché già così è ottimo, e sennò al giorno dopo non arriva ... ). Il giorno seguente prendi un bel tegame (meglio se di coccio), fai un bel soffritto abbondante di aglio e rosmarino e ci versi la zuppa, facendola ribollire (da qui il nome) rigirando sempre per non farla attaccare. Appena ribolle è pronta da servire, con un bel giro d'olio sul piatto. La si può ribollire ancora, ma tieni conto che come tutti i piatti di verdura fresca, dopo poco tempo rischia di diventare acido.
          ciao
          marchino
          "Siete il mio tempo migliore" (Eleonora)

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          • #6
            Grazie Marchino, così è proprio una delizia.
            Io mettevo solo soffritto, cavolo nero, fagioli e pane.
            Non vedo l'ora di assaggiare la versione ortodossa.!

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            • #7
              Grazie Marchino, appena trovo il cavolo nero, riproduco la tua ricetta. Intanto potrei fare "il trattamento iniziale" ad una pentola di coccio che, tristemente, giace da tempo inutilizzata.
              A proposito: ho letto qualcosa in rete, ma voi esperti, che consigli mi date per poter procedere al primo utilizzo di tale pentola? Occorre tassativamente lo spargifiamma?

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