Dopo una settimana passata con le radici all'aria, i miei pensieri si sono schiariti e mi sento pronta a cambiare di nuovo pelle (ho sempre sentito un'affinità istintiva con le lucertole).
Il mio umore del momento è ben descritto da questa poesia di Linda Pastan che sembra un piccolo film. La traduzione è libera e improvvisata, al solito.
Vi auguro simili momenti di nitore
Imaginary conversation
You tell me to live each day
as if it were my last. This is in the kitchen
where before coffee I complain
of the day ahead - that obstacle race
of minutes and hours,
grocery stores and doctors.
But why the last? I ask. Why not
live each day as if it were the first -
all raw astonishment, Eve rubbing
her eyes awake that first morning,
the sun coming up
like an ingénue in the east?
You grind the coffee
with the small roar of a mind
trying to clear itself. I set
the table, glance out the window
where dew has baptized every
living surface.
Conversazione immaginaria
Mi dici di vivere ogni giorno
come se fosse l'ultimo. Succede nella cucina
dove prima del caffè mi lamento
del giorno a venire - quella corsa a ostacoli
di minuti e ore,
negozi di alimentari e dottori.
Ma perché l'ultimo? chiedo. Perché non
vivere ogni giorno come se fosse il primo -
solo primitiva meraviglia, Eva che si strofina
gli occhi dopo quel primo risveglio,
il sole che si alza
a oriente come una fanciulla piena di candore?
Tu macini il caffé
con il leggero mulinare di una mente
che cerca di schiarirsi. Io apparecchio
la tavola, dò un'occhiata fuori dalla finestra
dove la rugiada ha battezzato ogni
superficie viva.
Il mio umore del momento è ben descritto da questa poesia di Linda Pastan che sembra un piccolo film. La traduzione è libera e improvvisata, al solito.
Vi auguro simili momenti di nitore
Imaginary conversation
You tell me to live each day
as if it were my last. This is in the kitchen
where before coffee I complain
of the day ahead - that obstacle race
of minutes and hours,
grocery stores and doctors.
But why the last? I ask. Why not
live each day as if it were the first -
all raw astonishment, Eve rubbing
her eyes awake that first morning,
the sun coming up
like an ingénue in the east?
You grind the coffee
with the small roar of a mind
trying to clear itself. I set
the table, glance out the window
where dew has baptized every
living surface.
Conversazione immaginaria
Mi dici di vivere ogni giorno
come se fosse l'ultimo. Succede nella cucina
dove prima del caffè mi lamento
del giorno a venire - quella corsa a ostacoli
di minuti e ore,
negozi di alimentari e dottori.
Ma perché l'ultimo? chiedo. Perché non
vivere ogni giorno come se fosse il primo -
solo primitiva meraviglia, Eva che si strofina
gli occhi dopo quel primo risveglio,
il sole che si alza
a oriente come una fanciulla piena di candore?
Tu macini il caffé
con il leggero mulinare di una mente
che cerca di schiarirsi. Io apparecchio
la tavola, dò un'occhiata fuori dalla finestra
dove la rugiada ha battezzato ogni
superficie viva.
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