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  • Le infradito della BIRMANIA

    Da giorni voglio intervenire per parlare di quello che sta succedendo in Birmania. Sono giorni che mi trattengo perché queste sono questioni molto serie che possono anche non interessare alla maggior parte di chi frequenta il sito. Questioni politiche, di un paese lontano, di violenze di regime, di persone sconosciute. Mica cose allegre come i risottini e le torte.

    Mi sono trattenuto perché parlare della Birmania voleva dire parlare della nostra recente esperienza. L'incontro con i monaci, le serate nei loro monasteri, il dialogo nella casa dei comici perseguitati, i sorrisi di uomini, donne e bambini, i racconti della loro disperazione. Il verificare con rabbia l'avidità di un governo che ti ruba i soldi dalla tasca con gabelle assurde, il poter dimostrare con semplici gesti la mia solidarietà e la complicità contro il nemico dittatore.

    Ma il rischio è di apparire come uno snob che mette in piazza i viaggi esotici. Per questo motivo non pubblico più le mie foto di viaggio.

    Migliaia di monaci stanno insegnando al mondo che si può rispondere con il silenzio e la preghiera alla violenza e alla repressione. Sono pronti a morire per la libertà del loro popolo. Sfidano i militari con il cesto delle offerte capovolto. E' un segno offensivo e di sfida al regime militare. Significa che non accetteranno da loro mai più un'elemosina. Le elemosina con cui i tiranni cercano da sempre di ingraziarsi i religiosi e di conquistare il proprio paradiso.

    Mi sono trattenuto sinora perché da giorni sto veramente male al pensiero di quello che sta succedendo in quelle strade che anche i miei piedi hanno percorso. Scalzo o con le infradito.
    Perchè quelle ciabatte indistruttibili sono le vere e uniche scarpe della Birmania. E oggi molte di queste scarpe sono insanguinate senza più proprietario.





    [ 27.09.2007, 19:40: Messaggio modificato da: Eros ]
    Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini.
    (P.Sà¼skind)

  • #2
    Eros, c'è poco da trattenersi: è una vergogna e basta.
    http://lacuocabiondatrafornelliebaraonda.blogspot.com/

    teStARDA à®

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    • #3
      condivido
      ida

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      • #4
        grazie, eros.
        a volte i risottini e le torte non bastano.
        Si vive una sola volta.
        E qualcuno neanche una. (Woody Allen)

        http://apedario.blogspot.it/

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        • #5
          ed invece devi parlarci dei tuoi viaggi, delle cose che vedi, degli sguardi che rieci a catturare con la tua magica macchina fotografica, ti prego non smettere mai di parlarmi di queste cose, come fai sempre con la tua semplicità e con i tuoi scatti, io resto ad aspettare,
          emilia
          ellemir/emilia

          "L'unico modo per liberarsi di una tentazione è concedersi ad essa." Oscar Wilde

          "Siamo QUASI ciò che sogniamo" freewing-enrico pilota

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          • #6
            Anche se qui ci incontriamo per parlare di cucina, parliamo anche di questo.
            Hai ragione e condivido la tua indignazione e la tua costernazione.
            Contro tutti gli autoritarismi, sempre.
            Parlare purtroppo è poco, ma sapere è importante.
            this is just to say, I have eaten the plums...

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            • #7
              Eros, ti capisco benissimo e sto seguendo anche io, come tanti, quei tragici avvenimenti.
              Le dittature militari sono ancora più odiose quando si scatenano contro cittadini inermi e religiosi che non chiedono potere.
              Certo, il senso di impotenza è forte, ma almeno questa volta è chiaro da che parte stare.
              Dalla parte dei più poveri e dei non violenti.

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              • #8
                Grazie per essere stato anche i miei occhi!
                Non ho parole, quelle infradito anche se fossero state solo un paio sarebbero state troppe!
                Dana

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                • #9
                  e invece ne devi parlare ... perché solo parlando la gente capisce

                  [img]graemlins/E20.gif[/img]
                  Tu mi hai fatto conoscere amici che non conoscevo, Tu mi hai fatto sedere in case che non erano la mia, Chi mi era lontano oggi è vicino e lo straniero è divenuto mio fratello (Tagore)

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                  • #10
                    I monaci non hanno bisogno di nulla.
                    Vivono di quello che la gente offre.
                    Non possiedono, non invidiano, non temono, quindi.
                    La loro protesta è una grande voce che terrorizza il regime, non hanno da contrattare nulla in cambio del silenzio.
                    Pregano, si svegliano al sorgere dell'alba, escono per raccogliere le offerte, ritornano nei monasteri per pregare ancora, per imparare, per meditare.
                    Spero che tutto il mondo marci con loro e li protegga amplificando la loro voce.
                    "Cannella bruna e calda come la pelle per trovare qualcuno che ti prenda per mano. Seme di coriandolo, rotondo come la terra, per farti vedere chiaro. Trigonella contro la discordia. Zenzero per il coraggio profondo di chi sa quando dire no."
                    Da: " La Maga delle Spezie". Chitra Banerjee Divakaruni.

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                    • #11
                      Stassera a geo & geo facevano vedere un documentario girato l'anno scorso e ripercorrevano il vostro ultimo viaggio.
                      Io e loris dicevamo all'unisono:"Guarda, sono le foto della Lu! Guarda la scimmia,quarda il monaco con i gatti,si si, c'è la foto anche di quel monastero", come se ci fossimo stati noi due.

                      Attraverso i racconti e le foto mi sono sensibilizzata a quella popolazione lontana e perciò seguo con molta angoscia quello che succede.
                      Già una volta ci hanno provato;spero che questa volta il bene vinca.
                      La resdora.

                      La terra non è un dono dei nostri padri, bensì un prestito dei nostri figli.

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                      • #12
                        io attraverso i vostri racconti mi sono sentita più vicina a loro.
                        parlatene.
                        [img]graemlins/E20.gif[/img]
                        Love Music Hate Racism

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                        • #13
                          E invece devi continuare a metterle le foto, devi continuare perché anche questo è un modo per far sapere, per far conoscere come vive un popolo.

                          Sto seguendo con molta apprensione e timore quello che sta succedendo. Ho paura di un bagno di sangue come è già successo l'altra volta.
                          Spero che il mondo intero, che i potenti della terra facciano sentire la propria voce per fermare questa dittatura, anche se in fondo non ci credo molto che lo faranno.

                          Perà bisogna.

                          Cominciamo noi, anche da qui, anche con le tue foto ad alzare la voce...
                          http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.com/

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                          • #14
                            E' terribile quel che sta succedendo e lo è ancora di più dopo aver visto il bellissimo servizio di Lu e ora queste foto delle infradito insanguinate...
                            Perchè Lu ci ha portato a conoscere un popolo e se non lo avesse fatto ora non ci sentiremo così colpiti e tutto passarebbe sotto l'occhio purtroppo a volte distratto con cui si assistono spesso fatti gravissimi in ogni parte del mondo.

                            Già nelle vostre brevi comunicazioni durante il vostro viaggio vi avevo detto che vi ammiravo molto per il vostro coraggio, avete appena fatto in tempo ad uscire prima di questa tragedia.

                            Io vi ringrazio.

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                            • #15
                              Grave molto grave quello che sta succedendo in Birmania!!!!!
                              dalla sfrenata ricchezza del dittatore alla poverta, alla dignita dei monaci!!!
                              incredibile piuttosto sparano sulla povera gente che dare loro un po" di democrazia per tutti in un paese anche molto ricco......
                              meris

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