Scena: domenica 30 settembre, aereoporto di Palermo, controllo imbarchi.
Lei mette sul nastro trasportatore la giacca, la borsetta e il bagaglio a mano.
Il flusso del nastro si interrompre. I due agenti addetti al controllo confabulano, guardando lo schermo.
'Ci siamo..., si dice lei.
L'agente, indicando il bagaglio a mano: 'Signora, cosa c'è in quella borsa?...
Lei, con un sorriso disarmante: '"una cuscusiera"....
L'agente: 'Sì, quella l'abbiamo vista, ma cosa c'è dentro?...
Oddio, che domande"cosa ci deve mai essere in una cuscusiera? Ma naturalmente". 'un pacco di semola per il cous cous...
L'agente, in tono gentile 'Signora, possiamo vedere?...
E così, davanti all'impassibile agente, ho estratto dalla borsa:
un pacco di busiate siciliane
un sacchetto contenente sei etti di capperi di Pantelleria
un barattolo di acciughe sottolio
e infine lei, trionfante, la cuscusiera di coccio, con il pacco di semola.
IL COUS COUS
Per incocciare il cous cous bisogna preparare una ciotola con acqua, olio e.v. d'oliva, e sale (ma olio e sale possono anche essere aggiunti in una seconda fase).
In un piatto largo, o in una ciotola piu grande si versano un paio di pugni di semola; si aggiunge un po' d'acqua e olio e si comincia a mischiare con un movimento rotatorio dei polpastrelli delle dita. Man mano che si asciuga, si aggiunge altra acqua; appena è troppo umido, si unisce altra semola. Ogni tanto bisogna raccogliere con la mano la semola che si deposita sui bordi, unendola al resto; se si formano grumi non uniformi, occorre sfarinarla fra le mani, sfregandole.
Una volta che i granelli di cous cous siano uniformi e della grandezza voluta, si aggiunge il sale, se non l'abbiamo messo prima, e pepe, e si mescola. Si unisce quindi della cipolla e del prezzemolo tritati finissimamente (si devono sciogliere nella cottura), alcune foglie di alloro intere, qualche peperoncino fresco e qualche pezzetto di cannella, e si trasferisce nella cuscusiera, che va messa sopra una pentola d'acqua di uguale diametro, per la cottura a vapore. Se il vapore esce di lato, bisogna sigillare lo spazio fra la pentola e la cuscusiera con dei canovacci arrotolati, o con un impasto di acqua e farina.
Si lascia cuocere per circa un'ora e un quarto, senza mai mescolare. Quando comicia ad uscire il vapore dalla parte superiore, attendere ancora un quarto d'ora-venti minuti, e il couscous è cotto.
Si versa allora in un piatto grande e si fa raffreddare. Qui usano delle larghe ciotole in creta, bellissime, dette mafaradde.
A questo punto, bisogna 'abbivirari... il couscous, cioè aggiungere il brodo di quello che si sta preparando, fino a coprirlo completamente. Se il couscous è freddo, il brodo deve essere caldo, e viceversa. Si lascia riposare ('durmiri...) finché il brodo si è completamente assorbito, quindi si mescola e il cous cous è pronto. A questo punto si serve, con altro brodo e l'intingolo preparato (carne, pesce, o verdure secondo la preferenza)
Lei mette sul nastro trasportatore la giacca, la borsetta e il bagaglio a mano.
Il flusso del nastro si interrompre. I due agenti addetti al controllo confabulano, guardando lo schermo.
'Ci siamo..., si dice lei.
L'agente, indicando il bagaglio a mano: 'Signora, cosa c'è in quella borsa?...
Lei, con un sorriso disarmante: '"una cuscusiera"....
L'agente: 'Sì, quella l'abbiamo vista, ma cosa c'è dentro?...
Oddio, che domande"cosa ci deve mai essere in una cuscusiera? Ma naturalmente". 'un pacco di semola per il cous cous...
L'agente, in tono gentile 'Signora, possiamo vedere?...
E così, davanti all'impassibile agente, ho estratto dalla borsa:
un pacco di busiate siciliane
un sacchetto contenente sei etti di capperi di Pantelleria
un barattolo di acciughe sottolio
e infine lei, trionfante, la cuscusiera di coccio, con il pacco di semola.
IL COUS COUS
Per incocciare il cous cous bisogna preparare una ciotola con acqua, olio e.v. d'oliva, e sale (ma olio e sale possono anche essere aggiunti in una seconda fase).
In un piatto largo, o in una ciotola piu grande si versano un paio di pugni di semola; si aggiunge un po' d'acqua e olio e si comincia a mischiare con un movimento rotatorio dei polpastrelli delle dita. Man mano che si asciuga, si aggiunge altra acqua; appena è troppo umido, si unisce altra semola. Ogni tanto bisogna raccogliere con la mano la semola che si deposita sui bordi, unendola al resto; se si formano grumi non uniformi, occorre sfarinarla fra le mani, sfregandole.
Una volta che i granelli di cous cous siano uniformi e della grandezza voluta, si aggiunge il sale, se non l'abbiamo messo prima, e pepe, e si mescola. Si unisce quindi della cipolla e del prezzemolo tritati finissimamente (si devono sciogliere nella cottura), alcune foglie di alloro intere, qualche peperoncino fresco e qualche pezzetto di cannella, e si trasferisce nella cuscusiera, che va messa sopra una pentola d'acqua di uguale diametro, per la cottura a vapore. Se il vapore esce di lato, bisogna sigillare lo spazio fra la pentola e la cuscusiera con dei canovacci arrotolati, o con un impasto di acqua e farina.
Si lascia cuocere per circa un'ora e un quarto, senza mai mescolare. Quando comicia ad uscire il vapore dalla parte superiore, attendere ancora un quarto d'ora-venti minuti, e il couscous è cotto.
Si versa allora in un piatto grande e si fa raffreddare. Qui usano delle larghe ciotole in creta, bellissime, dette mafaradde.
A questo punto, bisogna 'abbivirari... il couscous, cioè aggiungere il brodo di quello che si sta preparando, fino a coprirlo completamente. Se il couscous è freddo, il brodo deve essere caldo, e viceversa. Si lascia riposare ('durmiri...) finché il brodo si è completamente assorbito, quindi si mescola e il cous cous è pronto. A questo punto si serve, con altro brodo e l'intingolo preparato (carne, pesce, o verdure secondo la preferenza)
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