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  • #16
    Pastry non posso che farti tanti auguri affinché il tuo lavoro ti dia il riscontro che meriti, le soddisfazioni penso che tu riesca già a prendertele, però capisco che il consenso sia una dovuta conferma. Io sono ancora dell'avviso che molte persone non siano poi così in grado di dare giudizi se non sull'onda delle mode e questo vale per tutti i settori, per gli abiti, le scarpe ecc. Mi è capitato di assaggiare dei dolci avendo molte aspettative per i vari sentito dire e ritrovarmi delusa perché era palese la presenza dei semilavorati, che non tutte le volte, oltretutto, erano all'altezza della situazione. A me piace essere svincolata dai giudizi degli altri e mi dà soddisfazione scoprire dei veri talenti che si dedicano con passione al loro lavoro e magari non diventeranno mai, per così dire "dei grandi", perché non hanno attorno l'apparato che li sa valorizzare. Scusami......quante chiacchere!

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    • #17
      E' verissimo!! Dei validi semilavorati ci sarebbero pure (al limite)...ma talvolta non si utilizzano neppure quelli...perché oltre a tempo e fatica si vuole risparmiare soprattutto denaro ed un "BUON" semi-lavorato non è (giustamente) economico... Scusarti...e di che? E' un piacere dialogare con te...questo argomento (si sà ) mi è caro e tu sei competente nelle considerazioni e dimostri buonsenso...

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      • #18
        Spesso l'ottica economica è la sola che viene presa in considerazione da ristoratori, catene alberghiere e, peggio, pasticceri.
        Nel 1999 ero responsabile amministrativo di un 4 stelle a Porto Cervo e non avete idea delle porcherie che compravamo, e non solo in pasticceria.
        Il maialetto alla moda del pastore era congelato e arrivava dall'olanda, gli scampetti del golfo arrivavano dal galles (anch'essi congelati), la cernia alla moda di non so dove era somala, sempre surgelata. e così via tutto il resto. Con le margarine utilizzate dal pasticcere potevi oliare una locomotiva, e il ragu di pesce bianco era fatto con squalo surgelato.

        La cosa drammatica era che la cucina era il fiore all'occhiello dell'albergo...
        La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso

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        • #19
          Pubblicato originariamente da Coccoi Visualizza il messaggio
          La cosa drammatica era che la cucina era il fiore all'occhiello dell'albergo...
          E già ...ti farei vedere cosa gira all'interno delle "Migliori" Pasticcerie della zona, nelle quali ho lavorato e son dovuta andare via dalla "disperazione": oltre alla monotonia di un lavoro fatto senza passione, senza slanci o aperture al nuovo (di alcun tipo), senza sperimentazioni, senza nulla se non la fissa del guadagno...poi ci sono anche persone dotate e capaci che fanno del loro meglio ma, com'è noto, andare contro tendenza è una lotta continua...in opposizione alle leggi del mercato, agli aumenti, ai costi e soprattutto ai palati assuefatti della maggior parte delle persone ...ma si va avanti comunque!

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