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  • Come avete imparato a cucinare?

    Come e da chi avete imparato a cucinare?
    Leggevo ieri un articolo in cui si diceva che è sì vero che moltissime persone hanno in casa libri ed enciclopedie di cucina, ma che ancora in Italia si impara a cucinare guardando le mamme, le nonne, le zie. Con libri puliti e immacolati, poco sfogliati.
    E mi sono guardata intorno. Una casa piena di libri, alcuni premiati con medaglie di unto al merito perché tenuti in cucina di fronte quando dovevo provare a replicare una ricetta. Ma anche quadernini in cui ho preso appunti delle ricette "di casa".
    Ma per le prime tecniche... beh, ho imparato dalla mamma.
    Mi ricordo ancora le giornate trascorse in ginocchioni sulle sedie intorno al tavolo di cucina, a guardare la mamma che cucinava, che faceva la pasta o che stendeva la pizza.
    Mi ricordo della mia prima pasta, con il matterellino e il panchetto sotto ai piedi (il primo che commenta lo strozzo , mi ricordo della sfoglia rubata appena la mamma girava lo sguardo (mi sa che lo girava più spesso del necessario visto che all'epoca ero abbastanza disappetente...), dei ravioli appena farciti mangiati crudi, il sapore del proibito.
    E della sfoglia messa a cuocere sulla piastra di ghisa, una perfetta complicità tra me e il mi' babbo. E del sugo messo a bollire per ore con me che ci infilavo il cucchiaio di legno per assaggiarlo.
    Ma poi c'era la Leda, una signora speciale che faceva la cuoca nell'albergo delle vacanze che mi accettava in cucina e che mi insegnà a fare la maionese. Gesti semplici, lenti (fare maionese a mano per 80 persone non è uno scherzo) accompagnati da racconti, da storie. Un modo per tenere compagnia ad una bambina curiosa, senza accorgersi che mi stava passando una passione.
    E che dire della mia zia adriana? Colei che mi ha aperto la novità del mondo gastronomico, che mi ha insegnato mille e mille piatti diversi e che mi sento accanto spesso in cucina, compagna di avventura e di risate. Una donna contraria alla tecnologia, che ha sempre fatto tutto a mano e che mi parla nelle orecchie (anzi urla!) ogni volta che faccio le meringhe con la frusta elettrica.
    E ogni volta che cucino ho tutti accanto ('na folla!!!! ) e mi sento felice, serena.

    E a voi, chi ha insegnato a cucinare' E come?

  • #2
    Guardando la mamma naturalmente anche se mia mamma cucina bene ma non ha la passione.
    Quella l'ho ereditata dalla nonna paterna di cui porto il nome ma che non ho nemmeno conosciuto!
    Ho iniziato a cucinare verso i 16 anni,quando mi sono fidanzata e volevo cucinare io per colui che poi è diventato mio marito..
    Sofia

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    • #3
      La mia passione per la cucina invece l'ho ereditata dalle mie due nonne che cucinavano benissimo. Quando dormivo dalla nonna paterna la domenica mattina mi alzavo presto (avro avuto sette, otto anni) e insieme facevamo i tortellini per il pranzo per i miei genitori e per gli zii, le fettuccine e che dire della nonna materna, c'era sempre un profumo quando si entrava nella sua cucina, purtroppo la vedevo solo l'estate, ma i suoi profumi me li ricordo benissimo. Il suo ragù fatto con burro carne macinata salvia e pomodoro, ma era di un buono.. Peccato sono solo ricordi, ma spesso li faccio rivivere attraverso le loro ricette.
      La mia mamma cucina, ma non è che impazzisce, e spesso e volentieri quando sono a cena da lei preparo io e la cosa mi fa piacere
      Simona (ex 2002!)
      Domani è un'altro giorno diceva qualcuno

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      • #4
        Io ho imparato dalla mamma, ma lei meno passione di me. Mi piaceva aiutarla nelle preparazioni festive, tipo gnocchi e crostoli (alias frappe). Poi verso i 10 anni ho conosciuto la mia "migliore amica" e nei pomeriggi estivi ci divertivamo a fare croissant, poi io i biscotti, qualche torta. Esperimenti,insomma.
        Ho ripreso a cucinare seriamente un paio di anni fa, così per passione e per avere una scusa per invitare gli amici. Ora passo io le ricette a mia madre e alla mia cugina.
        Rori76 http://machetiseimangiato.com/

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        • #5
          Io ho imparato dalla nonna materna , ero sempre con lei , poi facendomi grande ho rubato con gli occhi e leggendo libri sempre unti e bisunti , dentro c'è di tutto anche il lievito madre . Poi siccome sono una curiosona facendo domande andando sui forum ...sbagliando e facendo certe schifezze , insomma adesso non sono brava ...ma bravina !!!
          Gli atteggiamenti preconcetti sono i chiavistelli che sbarrano la porta verso la saggezza.

          www.vittoriaincucina.it

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          • #6
            Io ho imparato in parte dalla mamma (ricordo l'eccitazione ogni volta che diceva che voleva preparare una torta e la "dolce" attesa della leccata finale al cucchiaio dell'impasto) e in parte dalle circostanze della vita, forse più da quest'ultime, in quanto la mia mamma si è ammalata quando avevo 17 anni ed è morta quando ne avevo 19 ed io o imparavo a cucinare o imparavo a cucinare. Ha avuto poco tempo per insegnarmi tutto ma per fortuna tante cose di quelle che faceva me le ricordo bene e le custodisco in me come ricordo prezioso e ogni volta che ci ripenso riesco ancora a sentire i profumi.
            La passione per i dolci è nata per ingannare il tempo quando lei stava male. Non sapendo cosa fare (dovendo stare a casa per accudirla) dopo lo studio, passavo i pomeriggi a sfornare ciambelloni, crostate, biscotti e chi più ne ha più ne metta.
            Ultima modifica di Ninfadora; 05/10/2007, 15:53.
            La mia pagina facebook
            "quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha" Roger de Bussy-Rabutin

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            • #7
              Io fondamentalmente sono autodidatta, ho iniziato a cucinare quando mi sono sposata, (prima mia madre quasi non mi faceva entrare in cucina!!) anche perché mio marito era appassionato di cucina come me e insieme abbiamo cominciato a pasticciare e a mangiare i nostri esperimenti!!
              Alcune ricette le ho poi carpite ai nonni aretini, ai suoceri e alle amiche e amici ristoratori, per cui sono una mescolanza di provenienze e di tecniche che nel corso degli anni abbiamo elaborato e variato secondo il nostro gusto.
              Gabriella

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              • #8
                Da mia mamma ho imparato guardandola mentre faceva cucina francese" con qualche incursione toscana.
                Mia nonna Jeanne invece mi ha trasmesso l'amore per la cucina delle feste,quella elaborata,preziosa,forse perché da lei,a Parigi,andavamo proprio per le feste ed era uno dei modi che aveva per coccolarci.
                Molta cucina tradizionale italiana l'ho assorbita dopo sposata,dalla Signora Lea,una cara vicina di casa,impietosita dalla mia dichiarazione di non aver mai fatto la sfoglia all'uovo!!!
                Mi chiamava dal balcone dicendomi "inizio a pulire i carciofini,vieni a vedere così poi li fai pure tu". E così ho imparato tanto.
                Mi ha arricchito molto anche mia suocera,"romana de Roma",fiera della sua cucina territoriale.
                E ancora imparo.
                Da quando sono a Lecce ho cercato di far mia anche la cucina salentina attraverso i racconti di una cuoca che lavora nella trattoria vicino a casa mia

                mia figlia è da quando ha 9 anni che tiene un quadernetto con le ricette che è riuscita a realizzare da sola.
                credo sia una delle cose che da "grande" apprezzerà maggiormente.
                Federica

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                • #9
                  Io ho imparato da mamma, nonna materna e zia paterna (veramente è una sorta di nonna visto che mio papo" è cresciuto con lei). Due piemontesi e una sicula. Di qui viene il guazzabuglio che sono io

                  Poi ho cominciato aleggere libri e coqui e mi si è aperto il mondo
                  Alessandra
                  A mangiare sono bravissima, a cucinare sto imparando
                  L'uomo nel pozzo: un invito ad agire di più e parlare meno a vanvera - http://alessandra-appuntisparsi.blogspot.com

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                  • #10
                    Guardando la mia nonna materna. Io ero l'aiutante. Quando ero piccolina io chiudevo i cappelletti, facevo le righe con la forcetta sui gnocchi (mangiavo paurosamente tutto crudo). Lei faceva tutto a mano senza bilancia. Una vera forza. Aveva un mattarello (che lei chiama "sgnadur" che è lungo più di un metro e mezzo) e due anni fa me lo ha regalato. Non avrei potuto ricevere un gioiello migliore. Da lei ho imparato a fare veramente tante cose. Non le aveva scritte da nessuna parte ma erano tutte nella sua testa, nelle sue mani e nelle sue tradizioni.

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                    • #11
                      La mia mamma ha sempre lavorato mattina e pomeriggio, il tempo per cucinare era poco, e sono cresciuta a surgelati e prodotti di rosticceria. Sarà per questo che amo tanto cucinare, soprattutto da quando i figli hanno preso la loro strada, ho lasciato il lavoro, e cucino per piacere e non più per dovere. Le uniche ricette "di famiglia" le ho apprese dalla mia nonna materna, in quelle estati che trascorrevo su in Piemonte con lei, mangiando polenta e fonduta, trote al burro e agnolotti, ma le ho rispolverate solo dopo tanti anni.
                      "Tesoro, sai che sono nata per fare dolci, non per mangiarli" "Mami, ma allora sei proprio sdolcinata!"

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                      • #12
                        Da ragazzina tentavo di cucinare ma la mamma ogni volta pur di non sporcare cercava sempre di dissuadermi (lei ha sempre odiato cucinare). Quindi ho imparato da autodidatta dopo che mi sono sposata sperimentando e sporcando a casa mia. Mi ha aiutato moltissimo il programma "la vecchia fattoria" mi piaceva e dava suggerimenti importanti e mostrava moltissime tecniche fondamentali. E mi stavo dimenticando ovviamente poi con coquinaria!!!
                        Ultima modifica di robydinger; 04/10/2007, 16:19.
                        Robydinger

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                        • #13
                          Io ho cominciato a cucinare per necessità .
                          Fino a 25 anni, oltre a guardare mia madre e mia nonna (2 ottime cuoche) sapevo fare solo pasta e fagioli e cotolette o meglio, fettine panate, perché ero fidanzata con un ragazzo che mangiava solo questo. E poi naturalmente sapevo fare crostate e torte di pan di spagna e crema, decorate alla meglio.
                          Tutto il resto non mi interessava un granchè.

                          Poi mia madre si ammalà e fu ricoverata. Essendo la sorella più grande il compito di cucinare spettava a me, anche perché mia sorella era all'università e la sua priorità era la laurea. Mia madre rimase in ospedale svariati mesi, e dopo una settimana di pasta al sugo, cotolette, pasta e fagioli, mozzarella e frittata non ce la facevamo più. Allora chiesi ad una vicina di casa come si faceva pasta e patate, provai e venne bene... e mi divertii. Questo mi fece scoprire che mi piaceva cucinare, allora presi tutti i libri di cucina di mia madre e cominciai a studiare tutte le ricette e a provare, sperimentare, era uno sballo. Quando mia madre tornà a casa cominciammo a cicinare a 4 mani e scoprii un sacco di cose sulla cucina.
                          Lei era molto felice di poter condividere con la figlia questa passione negli ultimi mesi della sua vita ed è sempre con me quando sono ai fornelli, ogni giorno.
                          ML
                          http://www.tortalandia.it/

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                          • #14
                            Maria Letizia mi rivedo in te con la differenza che purtroppo io non ho potuto lavorare a 4 mani con mamma e mi sono persa così tanti altri bei ricordi oltre a tutti gli altri che avrei potuto avere!
                            P.S. i miei inizi sono stati più disastrosi vedi spaghetti scotti e senza sale, patate bruciate e via di seguito, mentre cercavo disperatamente aiuto telefonico dalla mia mamma che era ricoverata.
                            La mia pagina facebook
                            "quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha" Roger de Bussy-Rabutin

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                            • #15
                              Con Coquinaria, ma poco poco.
                              "Mamma,non ti sparare le pose perchè sei iscritta a Coquinaria" (Beatrice,30 anni)

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