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  • MarinaV
    ha risposto
    Che spettacolo!
    Attendo il resto delle foto, e nel frattempo la pubblicità in alto sul sito mi informa che con Air Malaysia il viaggio di andata e ritorno Amsterdam Phuket costa solo 589 euri (in classe economica). Quasi quasi...

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  • Silvia77
    ha risposto
    S T U P E N D O!

    Bellissima la tartaruga, un po' meno il serpente

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  • federica_pozzi
    ha risposto
    Ma che spettacolo!!!
    Aspetto con gioia le altre foto.

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  • savita
    ha risposto
    Un reportage stupendo Federica, grazie! Mi ha riportato un po' ai mercati indiani e alle 'feira' brasiliane, anche i pitoni e i cobra fanno parte dei miei ricordi, ma per fortuna non li ho mai visti in vendita, ridotti a pezzettini!

    Bellissimi i dragon fruit e la verdura aliena. Lo è anche per me.

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  • *coral reef*
    ha risposto
    Sono io, Graziella, lui é piu fotogenico.

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  • graziella66
    ha risposto
    Bellissime foto, grazie!
    Dal telefono non capisco se il sub sei tu oppure il soldato !

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  • *coral reef*
    ha risposto
    101_2435.jpg

    eccolo qui in tutta la sua bellezza

    Altre cose che non sono riuscita a definire ma che mi hanno fatto pensare a delle alghe perché si vendeva solo pesce

    101_2444.jpg

    E dove c'è pesce ci sono i gatti

    101_2445.jpg

    appunto, pesci gatto!

    101_2008.jpg

    101_2310.jpg

    ...proseguo più tardi.

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  • laclaudia
    ha risposto
    Racconto bellissimo, Federica. Sei proprio brava!

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  • *coral reef*
    ha risposto
    sempre ai mercati ( ne avrò visti una dozzina )
    mangostani in primo piano e rambutan dietro

    101_1824.jpg

    Queste specie di perine erano deliziose: l'interprete ce le ha tradotte come meline d'acqua.
    Sono molto succose e hanno un trosolo piccinissimo. Sono delicate al punto che i contadini devono infagottarle mentre sono sull'albero altrimenti il sole o la pioggia rovinano la buccia.

    101_2005.jpg

    Contenitori alternativi per cucinare

    101_1989.jpg

    101_2021.jpg

    in un mercato al confine con il Kalimatan bbiamo visto vendere il pitone a pezzi.
    Ovviamente, siccome è vietata la vendita perché specie a rischio estinzione, la signora che ha visto la mia fotocamera ha comnciato a strillare e o ho dovuto riporla
    Ve lo posso raccontare, però: era di almeno 15 cm di diamentro, a tocchi di 30/40 cm ed era già a pezzi.

    Ve ne posso mostrare però uno vivo, magnifico, appena fuori dal lodge dove dormivo.
    Sarà stato lungo 4 metri, di un colore cangiante tra il verdone e il blu, lucidissimo e maestoso.
    E' stato allontanato di qualche metro e via andare. In fondo, lui era a casa sua e noi gli intrusi visto che eravamo nella jungla.

    ...
    File allegati

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  • betti
    ha risposto
    Mamma mia che bello, Federica! Continua, continua...ti prego

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  • *coral reef*
    ha risposto
    questo è il famigerato frutto della palma da olio

    101_2439.jpg

    molto usato anche dalle industrie alimentari occidentali come surrogato di olio d'oliva e, emulsionato, anche come sostituto di burro perché ha costi nettamente minori.


    I mercati restano uno degli aspetti più interessanti dei vari paesi.
    E in Asia, i mercati sono davvero un'esperienza da fare

    Qui oltre a diverse varietà di banane vendevano anche il fiore

    101_1986.jpg

    come si usa non lo so.
    purtoppo l'handicap della lingua c'è: senza interprete, specie nei piccoli villaggi dell'interno dove parlano solo malese, è impossibile capirci e le mie mille domande sono rimaste senza risposta.

    Montagne di ginger freschissimo e molto molto profumato

    101_2020.jpg

    verdure aliene

    101_1993.jpg

    La popolazione è a maggioranza musulmana, quindi tanto, tantissimo pollo.
    Il maiale, invece si mangia spesso presso l'altra consistente comunità presente, quella cinese.
    Qui zampini e frataglie

    101_2007.jpg

    ...

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  • Bruna Cipriani
    ha risposto
    Che splendido reportage!! Grazie cara, così posso viaggiare un po' anch'io con la fantasia

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  • *coral reef*
    ha risposto
    ...io continuo, se volete, di cose strane, divertenti, e mangerecce ne ho ancora ...

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  • *coral reef*
    ha risposto
    Il riso è davvero profumatissimo, in tutte le varietà che ci è capitato di assaggiare.

    Il RISO BARIO è un presidio Slow.
    Ha un chicco bianchissimo, piccolo, fine fine e opaco; è cucinato sempre al vapore ma assume aromi diversi a seconda delle erbe che bollono nell’acqua.
    Si tratta di una specie che cresce sugli altipiani interni del Borneo, a più di 1000 metri di altitudine, coltivata solo dalla tribu dei kelabit. Purtroppo, si tratta di coltivazioni poco redditizie in rapporto ad altre, oltre che molto faticose da mantenere perché poste su terrazzamenti.
    Questo fa si che sia a rischio la sua esistenza.

    La semina è a luglio, la raccolta a anno nuovo, l’impianto di allagamento dei terrazzamenti è fatto con canne di bambu, non è previsto alcun uso di prodotti chimici e il contadini si servono dei bufali per il lavoro.
    Insomma un vero prodotto di nicchia che conserva decenni di storia di un popolo.


    Nel Borneo esiste un altro presidio Slow Food, quello del Pepe Nero di Rimbas.

    Viene coltivato nella regione del Sarawak, dal popolo Iban, da almeno 200 anni.
    Anche questa è una coltura a rischio perché poco redditizia e molto impegnativa : ecco perché il progetto Terra Madre sta cercando di salvarla.

    101_2026.jpg

    Le piante del pepe devono essere coltivate su un terreno in pendenza per permettere il drenaggio del substrato ed impedisce i ristagni durante la stagione delle piogge.
    La struttura della pianta è poco solida, quindi viene sostenuta da pali di un certo tipo di legno che gli Iban trovavano nella foresta e che sceglievano per la caratteristica fibra resistente.
    La foresta non esiste quasi più, quindi è necessario ricorrere a pali comprati che hanno, per loro, costi elevatissimi.
    Dopo qualche anno la pianta comincia a produrre i grappoli con i bellissimi chicchi che, nel periodo giusto, vengono raccolti e sottoposti ad un trattamento che prevede essicazione per il nero e bagni in acqua ed successiva essicazione per il bianco.

    101_2025.jpg

    La pianta, però, è la stessa, la bacca cambia a seconda del trattamento.
    Terminato ciò, un separatore meccanico seleziona le bacche in base al calibro .

    101_2030.jpg

    Ovviamente questa è una fattoria a conduzione familiare, e si possono comprare sacchettini di pepe direttamente da loro.
    Si tratta di piccole realtà destinate a sparire nonostante lo sforzo che alcune agenzie locali cerchino di aiutare con un po' di turismo sostenibile.

    Purtroppo, la coltivazione degli alberi della gomma, ma soprattutto delle palme da olio sta prendendo il sopravvento perché la resa economica è molto superiore e il lavoro limitato.

    Vedere distese sconfinate di palme al posto di quella che fino a 20 anni fa era una delle foreste più antiche del pianeta o le enormi aree diboscate quando si sorvola il Sabah, è una cosa che fa davvero male.
    E' il motivo che ci ha fatti tornare a casa un po' delusi: siamo partiti con mille aspettative, credendo di andare nella foresta di Sandokan, e invece di foresta ne è rimasta davvero poco e solo in aree protette.


    ...

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  • *coral reef*
    ha risposto
    ecco qui il ristorante del nostro amico tassista (nipote di indiani del sud emigrati qui decenni)

    101_2583.jpg

    e la cucina

    101_2588.jpg

    il nostro tavolo (ovviamente non c'è menu ma una cosa sola e si deve solo dire se si vuole carne o veg), da bere tea verde o birra. stop.

    101_2585.jpg

    ...continua...

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