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  • Mariella ho anch'io quell'attrezzino, li faccio grazie.

    Concettina che spettacolo al tua pasta!

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    • PIZZOCCHERI/GNOCCHETTI BIANCHI DI CHIAVENNA



      400 g di farina bianca, 1panino secco, latte q.b., 50 g di formaggio Casera o più" , 50 g di parmigiano grattugiato, 100 g di burro, aglio, 4 foglà ­e di salvia, sale e pepe

      Ammollare il pane nel latte. Formare un impasto morbido
      con la farina, l"acqua, il sale, il pepe ed il pane strizzat e farlo riposare coperto per un'oretta. Volendo si può aggiungere un pizzico di bicarbonato nell'impasto, li rende più soffici.
      Mettere l'impasto sopra un tagliere e,con l'aiuto di una spatola,
      far cadere dei piccoli pezzi di pasta in abbondante acqua salata in ebollizione.
      Quando vengono a galla, toglierli con una schiumarola, aggiungere i formaggi grattugiati grossolanamente e condire con l'aglio e la salvia soffritti nel burro.


      GNOCCHI DI CASTAGNE



      Ingredienti per 4 persone:
      300 g di farina di castagne
      150 g di farina bianca
      2 patate lessate
      1 uovo
      1 bicchierino di grappa
      Sale
      1 litro di brodo di gallina
      200 gr. di formaggio tipo Magnocca o Casera
      50 gr di burro, aglio e salvia

      Lessare e sbucciare le patate, passarle allo schiacciapatate e incorporarvi le due farine mescolate; impastare con poca acqua aggiungendo il sale, l'uovo e la grappa fino ad ottenere un impasto elastico e morbido. Preparare dei bastoncini dello spessore di un dito; tagliare gli gnocchi lunghi 2-3 centimetri, passare i piccoli pezzi di pasta sul dorso di una forchetta (come per gli gnocchi classici) quindi cuocere cuocere nel brodo di gallina. Scolare gli gnocchi man mano che vengono a galla aggiungervi il formaggio tagliato a dadini e condirli con il soffitto di burro, aglio e salvia.

      GNOCCHETTI DI ZUCCA AL BURRO VERSATO

      1/2 kg di polpa di zucca matura
      100 gr farina 00
      1 uovo
      noce moscata
      parmigiano grattugiato
      30 gr burro
      rondelle di porro
      salvia
      sale

      Pelare la zucca, pulirla dai semi, tagliarla a spicchi e mettterla in forno caldo avvolta in carta stagnola. Una volta cotta, passarla al passaverdure (se fosse ancora un po' umida ripassarla ancora in forno o in un tegame finché è asciutta).
      Lasciar raffreddare e unire l'uovo, il sale, la farina, 2 cucchiai di parmigiano e una grattatina di noce moscata.
      Si otterrà un composto omogeneo che con l'aiuto di un cucchiaio o di una tasca da pasticcere si farà cadere a pezzetti nell'acqua bollente salata. Quando gli gnocchi vengono a galla, sgocciolarli e condirli con il burro spumeggiante soffritto con qualche rondella di porro e un paio di foglioline di salvia. Cospargere di abbondante parmigiano.
      "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
      Il mio blog: Tentazioni di gusto

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      • ho deciso: non scelgo. Comincio dalla prima pagina e provo nell'ordine. oh!
        Meraviglioso topic
        [img]smile.gif[/img]
        Be the kind of person your dog thinks you are

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        • PIZZOCCHERI VALTELLINESI
          I pizzoccheri sono un piatto tradizionale della cucina valtellinese e, come tutti i piatti della tradizione, non possono prescindere dall'utilizzare certi ingredienti che sono reperibili solo nel loro luogo di nascita.
          La farina fraina, "formentun" in dialetto, venne introdotta nell'Italia settentrionale intorno al al quindicesimo secolo.
          Secondo lo storico e umanista prof. Sertoli Salis, questa è una grossa bugia perché, al tempo dei romani, Catone il Censore ci parla di una "Puls punica", cioè una polenta punica o cartaginese che si avvicinerebbe alla polenta taragna, fatta cioè di farina nera, formaggio e qualche uovo al posto del burro e... un po' di miele, che per il gusto dei Romani non guastava mai.
          Quindi una prima ipotesi è che la pianta di grano saraceno sia stata introdotta in Italia dagli arabi. L'altra ipotesi ritiene che il nome sia dovuto al colore bruno dei chicchi scuri come i saraceni.
          In effetti la fraina ( fagopiro o formentino) è originaria dall'Asia centrale e fu importata in Europa con le invasioni mongole e si diffuse nelle regioni nordiche e montane grazie alla sua resistenza ai climi rigidi ed alla povertà del suolo.
          Il Sertoli fa derivare il nome Pizzochero o Pinzochero, che vale per 'bacchettone..., dalla forma della tagliatella, ma qualche maligno ha pensato anche a un'origine da 'pisoccare..., come se i pizzoccheri invitassero, dopo mangiati, ad un sonnellino ristoratore, dovuto sembra all'ebbrezza data dai semi di papaverina contenuti nella fraina.
          Ma è plausibile che sia dovuto allo sforzo digestivo del burro d'alpe abbondante e del formaggio casera giovane contenuti nei pizzoccheri.
          E' un piatto creato dalla povertà , dalla necessità e dalla creatività degli antichi abitanti delle nostre montagne.




          300 g d¡ farina di grano saraceno
          100 g di farina bianca
          acqua e sale q.b.
          400 g di coste o verze
          250 g di patate
          400 g di formaggio Casera magro e grasso( meglio 250 gr di Bitto e 150 di Magnoca)
          100gr parmigiano grattuggiato
          200 g di burro
          2 foglie di salvia
          2 spicchi di aglio

          Ho impastato le due farine col sale e l'acqua, fino a che l'impasto è diventato liscio e vellutato al tocco, tirato una sfoglia non troppo sottile e ricavato delle listarelle.
          Ho privato la verza dalle foglie esterne troppo dure, poi l'ho sfogliata , rotto le foglie grossolanamente con le mani togliendo la costola centrale che impiegherebbe troppo a cuocere, poi le ho lavate e sgrondate.
          Ho sbucciato le patate e le ho tagliate a tocchetti, lasciandole in acqua per non farle annerire.
          Ho tolto la crosta ai formaggi e li ho tagliati a cubetti e vi ho mescolato anche il parmigiano grattugiato.
          In un pentolone di acqua salata e portata al gran bollore, ho buttato le verze e le patate a tocchetti, messo il coperchio per riprendere il bollore, e dopo circa 5/7 minuti ho buttato i pizzoccheri.
          Nel frattempo un una padella ho fatto sciogliere due terzi del burro con le foglie di salvia e gli spicchi d'aglio, portandolo a color nocciola piano piano.
          Dopo circa dieci minuti di cottura si inizia a scolare i pizzoccheri con una schiumarola un po' grande, mettendoli in una teglia tenuta in caldo sopra una fiammella bassa o sopra una pentola in ebollizione. Si fa un primo strato di pizzoccheri, si cosparge con due o tre manciate di formaggi, si prosegue alternando pizzoccheri e formaggi. Nella padella del burro color nocciola si mette il pezzo di burro rimasto facendolo schiumare quindi si versa sopra ai pizzoccheri senza rimescolare.
          Una bella girata di pepe e si serve.

          N.B. - Con il Bitto i pizzoccheri sono più buoni e gustosi, ma anche con il Val di Lei o con il Tartano. Del resto anche il Bitto è un formaggio di casera, è un Casera della Val Gerola con la particolarità di avere una piccola percentuale di latte di capra.

          Questa invece è la

          Ricetta Originale del
          Pizzocchero di Teglio®
          Codificata e registrata dall'Accademia
          del Pizzocchero di Teglio

          Ingredienti (dosi per 4 persone)

          400 g di farina di grano saraceno
          100 g di farina bianca
          200 g di burro
          250 g di formaggio Valtellina Casera dop (denominazione di origine protetta)
          150 g di formaggio in grana da grattugia
          200 g di verze
          250 g di patate
          uno spicchio di aglio, pepe

          Preparazione:

          Mescolare le due farine, impastarle con acqua e lavorare per circa 5 minuti.
          Con il mattarello tirare la sfoglia fino ad uno spessore di 2-3 millimetri dalla quale si ricavano delle fasce di 7-8 centimetri. Sovrapporre le fasce e tagliarle nel senso della larghezza, ottenendo delle tagliatelle larghe circa 5 millimetri.

          Cuocere le verdure in acqua salata, le verze a piccoli pezzi e le patate a tocchetti, unire i pizzoccheri dopo 5 minuti (le patate sono sempre presenti, mentre le verze possono essere sostituite, a secondo delle stagioni, con coste o fagiolini).

          Dopo una decina di minuti raccogliere i pizzocheri con la schiumarola e versarne una parte in una teglia ben calda, cospargere con formaggio di grana grattugiato e Valtellina Casera dop a scaglie, proseguire alternando pizzoccheri e formaggio.
          Friggere il burro con l'aglio lasciandolo colorire per bene, prima di versarlo sui pizzoccheri.
          Senza mescolare servire i pizzoccheri bollenti con una spruzzata di pepe.

          [ 17.03.2006, 17:29: Messaggio modificato da: cipriani_bruna ]
          "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
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          • Copio incollo anche i miei malloreddus
            La ricetta è facile impasti albumi e semola in un impasto sodo con un pizzicchino di sale fai i serpentini li tagli e li rotoli sul rigatore , se li vuoi tradizionali ma versione della festa aggiungi una bustina di zafferano ogni 3-400 gr. di semola anche di più se ti piace lo zafferano, io li adoro, in quelli comprati misti mi lasciavo tutti i gialli per ultimi.
            Aggiungo da altro topic anche
            Is Cruxionis
            Questa ricetta di ravioli sardi, molto buoni e particolari, è una delle poche che mi vengono da parte di padre. Essendo mia nonna paterna morta quando io ero piccola, questi per me sono i ravioli di Zia Antonina sorella maggiore "signorina" di mio padre.
            Sono dei ravioli col ripieno tipo, appunto, le Pardulas dette anche ricotelle o formagelle.
            Ecco la ricetta per un numero imprecisato di ravioli , va bè stasera li preparo per portarli al raduno e li conto
            Attenzione alcuni li fanno con la buccia dell'arancio altri con quella del limone, io ci metto tutt'e due in proporzione di 2 a 1


            CRUXIONIS A MAZZA DE PARDULA

            Ingredienti
            per il ripieno:
            1kg di ricotta pecorina fresca sarda (se non è sarda almeno che sia decente),
            5 tuorli d'uovo,
            2 arance medie non trattate,
            1 limone idem come sopra,
            3 cucchiai di zucchero,
            1 bustina di zafferano.

            Per la pasta:
            1kg e 200 di semola,
            5 albumi d'uovo,
            1 cucchiaio raso di sale,
            acqua appena tiepida q.b.

            Svolgimento:

            Mettete a scolare molto bene la ricotta, più sarà asciutta meglio è, aggiungete i tuorli uno per volta e mescolate bene se l'impasto dovesse essere troppo morbido non aggiungete l'ultimo uovo,
            Aggiungete anche lo zucchero, la buccia degli agrumi e lo zafferano.
            mettete in frigo
            Ora impastate la semola con gli albumi e aggiungrte acqua tiepidina fino ad ottenere una pasta piuttosto soda.
            Se usate Kitti o Ken io mi sono trovata bene con la frusta tipo K.

            Ora stendete la sfoglia, io uso l'imperia fino allo spessore 2, oppure rompo la atlas di Lu e faccio tirare a mano la sfoglia da Stef, ma viene un po" troppo spessa
            Posate la striscia di pasta sul tavolo e mettete a intervalli di circa 6cm delle palline di ripieno di circa 3cm di diametro, mettetele un po" più verso di voi piuttosto che al centro, un trucco usate la sacca a poche col beccuccio tondo liscio grosso, oppure senza beccuccio, ci mettete la metà del tempo che col cucchiaino ,
            ora chiudete la pasta semplicemente piegandola lungo il lato lungo.
            Premete bene per far aderire e ritagliate con la rotella dentata (curiosità etnica in sardo si chiama sarreta).
            Vi verranno dei ravioloni di circa 5 cm di lato.
            Brave finito

            Vi consiglio di srvirli con una salsa di pomodoro molto leggera, perché hanno un gusto delicatissimo e qualunque sugo elaborato prevaricherebbe, io li adoro anche col burro e a Firenze ve li beccate così
            Se qualcosa non è chiaro fatemelo notare gentilmente che se no ci rimango male
            Rita "Non è vero che non mi piacciono i bambini, è solo che ho il forno piccolo! "
            Erode, una figura storica da rivalutare
            Visitate il mio blog: Morti di fame

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            • </font><blockquote>cita:</font><hr />Inviato da: Graziana:
              Nella mia zona non c'è molta cultura di pasta fresca se non la "classica" pasta all'uova fatta con farina di grano tenero e uova.

              Vi propongo invece, se interessa della pasta "creativa"

              Ecco l'assaggio



              </font>[/QUOTE] </font><blockquote>cita:</font><hr />Inviato da: StefaniaDE:


              </font>[/QUOTE]Grazianaaaaaaa . Come hai fatto quella pasta ?
              Stefania questa pasta che hai fatto tu, con quale condimento si sposa bene ? Burro e formaggio oppure va bene anche al pomodoro ?
              Visita la nuova sezione Dove siamo perché i Coquinari sono coquinari fino in capo al mondo!

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              • </font><blockquote>cita:</font><hr />Inviato da: Titta:
                Inviato da: quack:
                [qb] premesso che non ho letto tutto il topo (sono in biblioteca e non ho tempo) ho bisogno di aiuto da parte delle esperte... domenica ho provato per la prima volta a fare i ravioli (quelli ai carciofi di titta .. sono buonissimi da provare) i primi sono venuti perfetti... ma poi ho dovuto rinunciare perche' le sfoglie (tirate con la macchinetta) mi si erano seccate tutte e non riuscivo piu' a piegarli e a chiuderli... c'e' un trucco per mantenere umida la sfoglia?
                </font>
                Scusa se ti rispondo solo adesso.


                se usi anche una parte di manitoba, l'impasto si manterrà umido e morbido. per i tortelli, io uso 300 g. di farina di grano duro, 200 g. di manitoba, 5 uova o 4 e un goccio di vino
                I vostri figli non sono vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa. Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi. E, benchè vivano con voi, ciò non di meno non vi appartengono.

                La Tavola di Rita

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                • Che bello questo topic, peccato che io non ho contribuito per niente
                  "E tu li devi aprire sul mondo. Gli occhi sono lo specchio dell'anima. E tu li hai splendidi entrambi!!" (Ross)

                  Commenta


                  • </font><blockquote>cita:</font><hr />Inviato da: Paprika:
                    Che bello questo topic, peccato che io non ho contribuito per niente </font>[/QUOTE]manco io paprike'....fa niente!!!!
                    lallina forgiamps

                    no amatriciana? no party!

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                    • up per Grazy [img]smile.gif[/img]

                      [ 11.04.2006, 21:00: Messaggio modificato da: Babby ]
                      Visita la nuova sezione Dove siamo perché i Coquinari sono coquinari fino in capo al mondo!

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                      • Lo avevo spiegato ma lo ripeto.
                        Poi magari se ce qualcosa che non capisci fischia!
                        Allora cercherà di spigare la pasta colorata.
                        Si fa un normale impasto di pasta frescacon o senza uova, con semola o farina 0, decidete voi.
                        Poi dividete l'impasto in tre
                        Per la pasta rossa unite un po' di pomodoro concentrato
                        Per la pasta nera del nero di seppia.
                        E' importante che le tre paste abbiamo la stessa consistenza
                        Stendete i tre impasti ad uno spessore di circa 1,5e poi ogni impasto a striscioline.
                        Ora componete la vostra pasta.
                        Mettente una strisciolina gialla, poi una nera poi una rossa, poi di nuovo nera poi due gialle, oppure come vi suggerisce la vostra fantasia.
                        pressate un po' la pasta in modo da far aderire le striscioline e poi passatela all'imperia in modo da appiattrla e renderla sottile.
                        Ricavate delle sfoglie lunghe che poi taglierete di traverso.
                        Grazy
                        ...Autogestire la propria creatività, senza intermediari, senza volontà eccelse e onnipotenti che decidono al posto tuo, poco a poco ti rivela la necessità di autogestire il tuo stesso destino. (S. Agosti)
                        Ingiuriare i mascalzoni è cosa nobile, perché, a ben vedere significa onorare gli onesti! (Aristofane)

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                        • Graziana scusami ma mi era sfuggita una tua eventuale precedente spiegazione [img]smile.gif[/img]
                          Grazie mille per averla ripetuta per me. Adesso copio, incollo e poi l'arduo compito...imparo
                          Visita la nuova sezione Dove siamo perché i Coquinari sono coquinari fino in capo al mondo!

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                          • Questo è quello che ho fatto io ieri per il pranzo di Pasqua,
                            Non è tipico della mia zona, ma adoro gli asparagi e quindi, grazie ai vostri consigli ci ho provato:
                            TORTELLONI AGLI ASPARAGI
                            http://img84.imageshack.us/img84/517...aspargi0yo.jpg

                            ingredienti:

                            Pasta:
                            150 gr semola di grano duro
                            150 gr farina 00
                            sale

                            ripieno
                            500 gr di asparagi verdi leggermente sbollentati.
                            Li ho pori ripassati in padella con uno scologno sale e pepe.
                            Passati al passaverdura
                            Il composto a questo punto era abbastanza liquido, ho aggiunto 2 fette di pane in cassetta sbriciolato,
                            100 gr di parmigiano grattugiato
                            1 uovo.
                            Cristina

                            Commenta


                            • Se interessa ho fotografato i passaggi per fare i cappelletti romagnoli:
                              la sfoglia



                              il ripieno, che io metto con la sac à poche per fare prima


                              la prima fase della chiusura, quando si chiude il quadratino di sfoglia e si pressano i bordi


                              seconda fase della chiusura








                              i cappelletti finiti



                              [ 10.05.2006, 23:35: Messaggio modificato da: graziella66 ]
                              ...fatti non foste a viver come bruti...

                              http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

                              Commenta


                              • Mi ero persa questo bellissimo topo.

                                Patrizia la tua pasta col ferretto è identica a quella che faccio io copiata da mia nonna [img]smile.gif[/img]

                                Maria Antonietta per favore puoi spiegare in pillus. Non li ho mai visti e neanche in rete ho trovato foto.

                                Per chi sa fare le orecchiette: per favore fareste qualche foto del gesto e del tipo di coltello? Non ho proprio capito

                                Non conosco neanche i cavatelli
                                Sono proprio 'nguranta io!


                                Grazie mille

                                [ 27.05.2006, 19:02: Messaggio modificato da: giuditta.2001 ]
                                Cristina,

                                ''Ognuno, nella vita, ricerca la propria strada. Io, oggi, ho la mia trazzera.� (Anonimo Siculo)

                                -l\'importante è avere pazzie che si capiscono fra di loro
                                (Emy per consolarmi)

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