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  • Quanto è importante leggere l'etichetta? Molto, moltissimo

    La legge italiana obbliga le ditte produttrici a mettere un sacco di informazioni in etichetta. Se poi il consumatore non le legge e prende fischi per fiaschi il problema è suo. Le ditte sanno benissimo che il consumatore medio non ha nemmeno la minima idea di cosa debba essere riportato in etichetta e di come debba esserlo. Il loro compito però è quello di informare basandosi sulla legge mentre il compito del consumatore consapevole è quello di leggere bene prima di acquistare. Leggere non vuol dire per forza "mangiare solo sano", ma vuol dire fare una scelta consapevole, senza lasciarci trascinare dai canti delle sirene, dalle belle immagine e dai sogni che ci trasmettono le pubblicità.
    mi è venuto in mente tutto questo mentre sto preparando il corso per i ragazzi che comincerò ad ottobre, e per un caso mi sono imbattuta in un articolo interessantissimo sul fatto alimentare.
    Si parlava di una signora che si lamentava per l'etichetta, da lei considerata ingannevole, di un frullato di frutta.
    Credo che la risposta della ditta sia la motivazione per stimolarmi ancora di più a spiegare ai miei studenti come si leggono le etichette. C'è scritto tutto: sta a noi saper leggere.

    Da "Il fatto alimentare":
    Frutta Frullata ai frutti rossi, ma il contenuto è per il 70% mela: poco serio secondo una lettrice. Risponde l’azienda

  • #2
    si vabbe' ma per un succo che costa 1 euro a pacchetto, ti deve venire un dubbio che di fragole/mirtilli ce ne stanno pochini

    da quando ho il juicer mi rendo conto quanta frutta serva, ed e' per questo che tra l'altro la mela e' quasi sempre presente negli ingredienti perché aiuta a fare volume
    ...stiamo lavorando per voi...

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    • #3
      Pubblicato originariamente da Rossanina Visualizza il messaggio
      C'è scritto tutto: sta a noi saper leggere.
      Però sul davanti c'è l'inganno che fa cadere in trappola la maggior parte dei consumatori.
      La mia cucina

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      • #4
        Pubblicato originariamente da Adriana Visualizza il messaggio
        Però sul davanti c'è l'inganno che fa cadere in trappola la maggior parte dei consumatori.
        E dove è l'inganno? il consumatore DEVE sapere che si deve leggere davanti e dietro.
        Ma a te se danno una banconota con stampata solo una facciata la prendi?

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        • #5
          Sì, perché mi fido
          Però il problema, e quello che fa guadagnare loro, è proprio il fatto che pochissima gente legge l'etichetta.
          La mia cucina

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          • #6
            Pubblicato originariamente da Adriana Visualizza il messaggio
            Però il problema, e quello che fa guadagnare loro, è proprio il fatto che pochissima gente legge l'etichetta.
            Ma proprio per quello il consumatore deve capire quanto è importante leggere l'etichetta! Ognuno deve fare bene il proprio lavoro. Il produttore deve scrivere informazioni veritiere sull'etichetta, e il consumatore leggerle.
            Io sono dell'idea che la colpa in questo caso sia del consumatore. Mica è colpa del produttore se il consumatore non legge!!!

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            • #7
              Ammetto che non mi fa impazzire il comportamento della ditta PERO' se compro un succo di frutta gusto pera che magari è composto dal 50% di polpa e succo di pera + zucchero e acqua non mi aspetto che nell'immagine compaiano anche le zollette di zucchero e l'acqua...
              Somewhere I belong!!

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              • #8
                Pubblicato originariamente da Rossanina Visualizza il messaggio
                Il produttore deve scrivere informazioni veritiere sull'etichetta, e il consumatore leggerle.
                Però secondo me le scrive veritiere sull'etichetta perché obbligato dalla legge e ingannevoli sul davanti, proprio perchè sa che il consumatore non legge l'etichetta.
                Mi fa venire in mente mentre guardavo le vinaigrette in Francia, davanti c'era scritto con olio d'oliva, il primo ingrediente nell'etichetta era l'olio di colza, poi verso la fine della lista c'era ovviamente anche quello di oliva.
                La mia cucina

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                • #9
                  si ma non e' che se compri un panino dal mc donald hai quello che e' in foto, come quando compri qualsiasi prodotto industriale non ti aspetti quello che e' raffigurato nell'immagine

                  io sono a favore della selezione naturale, se tu consumatore leggi le etichette sai cosa aspettarti e non ti prendi fregature, se non lo fai e ti fidi della immagine belle e pacioccose sono problemi tuoi e non del produttore che ha abbellito il proprio prodotto, e la cosa triste e' che lo fanno sapendo che la stragrande maggioranza dei consumatori non legge le etichette ma si fa abbindolare dal packaging
                  ...stiamo lavorando per voi...

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                  • #10
                    Pubblicato originariamente da Adriana Visualizza il messaggio
                    Mi fa venire in mente mentre guardavo le vinaigrette in Francia, davanti c'era scritto con olio d'olivo, il primo ingrediente nell'etichetta era l'olio di colza, poi verso la fine della lista c'era ovviamente anche quello di oliva.

                    Di nuovo, non hanno mentito, e' un espediente di marketing, hanno detto che e' presente olio d'oliva, non hanno affermato 100% olio di oliva o SOLO olio di oliva, quindi possono mettercene un 1% e non aver fatto nulla di male, sta nell'acquirente capire cosa vogliono dire e agire di conseguenza.

                    Ripeto, se la maggioranza di persone leggesse le etichette questi escamotage di marketing non avrebbero più effetto e ragione di esistere, se ci sono e' perché molti ci cascano ancora e onestamente capisco il loro punto
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                    • #11
                      si, sono d'accordo con te, non mentono ma ingannano chi non legge l'etichetta
                      La mia cucina

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                      • #12
                        Si ma in quel caso è colpa della persona che non legge. Come le clausole dei contratti. Quelle sono le prime cose che leggo a volte anche prima del contratto stesso
                        ...stiamo lavorando per voi...

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                        • #13
                          ma infatti, non è un inganno. approfittano solo di una situazione a loro favorevole.

                          il consumatore ha gli strumenti per scegliere, se non li utilizza è solo colpa sua...

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                          • #14
                            Molte sono strategie di mercato:sta a noi come dice Koster legger tutto amche se talvolta al di là dell'essere sul retro son scritte con caratteri minuscoli che si fa fatica con la vista che invecchia.
                            Io ammetto non sempre ho il tempo di leggerle quando faccio la spesa ma le leggo spesso per fare il paragone tra prodotti simili di marche diverse per fare un rapporto per il prezzo.
                            Credo che le indicazioni siano veritiere amche se oggi c'è poco da fidarsi quando si legge "made in italy" ......

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                            • #15
                              Ho visto ieri una trasmissione in cui due canadesi facevano ristrutturare una casa in cui vivevano da cinque anni, scoprendo che prima di comprarla era bruciata e che tutta la strutttura del tetto era annerita e danneggiata. Non erano mai saliti in soffitta, e probabilmente sono stati protetti dall'angelo dei cretini.
                              Mi pare la stessa cosa: le etichette sono lì per essere lette, quindi si leggano, o non ci si lamenti a posteriori.
                              Uno dei grossi difetti della scuola in generale e di quella italiana in particolare è che non dà le basi per diventare un cittadino e un consumatore responsabile ed i risultati si vedono, perché è vero che giornali e televisione ci informano, ma lo è anche che nessuno è obbligato a leggere o ad ascoltare le informazioni serie ed utili (sì sì, cercando bene tra omicidi e porno si trovano anche quelle). E, apparentemente, non si insegna neppure più la differenza tra le preposizioni, visto che non si pare conoscere più la differenza tra "a" e "con" da un lato e "di" dall'altro. Se compro pane al sesamo, non voglio certo un blocco di sesamo; né mi aspetto tre spaghetti in coppa a una montagna di amatriciana o che uno yogurt al mirtillo consista in un purè di mirtillo con un cucchiaino di yogurt. Invece un purè di patate deve essere fatto essenzialmente di patate. E allora perché dovrei aspettarmi che un succo al mirtillo contenesse più mirtillo che altro?
                              Credo che ormai l'informazione del consumatore sia talmente importante da doverne davvero fare materia scolastica (come avviene in altri paesi). Inoltre bisognerebbe insegnare la differenza tra un pollo di batteria ed uno bio allevato sull'aia (o quasi), così come quella tra un pomodoro cresciuto in serra riscaldata in Olanda ed uno maturato al sole della Sicilia, ossia la ragione della differenze di prezzo tra prodotti che di simile hanno soltanto l'apparenza.
                              Le etichette in sé dicono raramente più del minimo legale, e solitamente sono anche come i codicilli dei contratti: scritte talmente piccole da essere illeggibili: questo dovrebbe essere cambiato.
                              Per tutto il resto: abbiamo gli strumenti, usiamoli.
                              Cristina

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                              Operazioni in corso..
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