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  • Minestra di bordatino alla... chiavennasca

    Ieri sera per cena avevo cucinato la Zuppa di cavolo nero,


    senza rigatino però e questa volta anche senza le costole dure del cavolo... ho imparato come si monda, grazie a voi toscani!
    Ne avevo fatta in abbondanza ma l'avanzo non era sufficiente per due questa sera, pensa e pensa mi sono ricordata della minestra di bordatino di Enzo Raspolli.
    Ho allungato la zuppa con dell'acqua, portato a bollore, unito quattro cucchiai di fioretto di mais e cotto una mezz'oretta. Buona!



    Enzo, il Tosco, Manuela ed altri ne avevano parlato chiamando questa minestra in vari modi e io non l'avevo mai cucinata, questa sera c'era la congiunzione astrale giusta... per fortuna!
    "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
    Il mio blog: Tentazioni di gusto

  • #2
    da noi si chiama infarinata io l'ho fatta diverse volte ai raduni da noi si fa anche più soda, tanto che quando avanza si taglia a fette e si fa alla griglia

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    • #3
      ... e io non l'ho mai assaggiata! sono radunopriva
      "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
      Il mio blog: Tentazioni di gusto

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      • #4
        Ecco vedi, non conoscendo il risultato finale sono stata scarsa di farina...
        "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
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        • #5
          ma magari il bordatino è più liquida. Non mi ricordo bene ma ho mangiato quella di Enzo e mi pareva proprio come la tua...

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          • #6
            Fiuuuu... l'ho azzeccata per sbaglio allora
            "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
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            • #7
              Questa zuppa mi ha sempre attratta. Non l'ho ancora provata perché qui il cavolo nero resta introvabile.
              "Non si preoccupi madame, ci sarà cibo a sufficienza." da Il pranzo di Babette.

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              • #8
                Io non la conoscevo affatto. Interessante grazie!
                Roberta

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                • #9
                  Non sapete quanto mi piacciono queste zuppe. Ma perche' in casa non mangiano tutto, come la sottoscritta! Me la dovro' fare quando sono sola a pranzo.
                  Francesca Spalluto

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                  • #10
                    Qui il cavolo nero si trova facilmente...l'ho scoperto anch'io.Buono e questa zuppa è la sua degna fine.E'il termine bordatino che mi trova impreparata ...
                    La vecchiaia non è poi così male quando consideri le alternative...

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                    • #11
                      la adoro!! La tua è simile a quella di Enzo, l'aveva preparata un venerdì a pranzo, prima della Cena delle stelle a Campiglia.....bellissimi ricordi!

                      Franca, ti copio quello che ho trovato in rete sul perchè si chiama cos':


                      da "La cucina livornese" di Aldo Santini, ricetta di Elma Giusti Il bordatino e' un piatto di recupero fatto con gli avanzi del giorno prima. Un piatto della Livorno povera. Nel rispettivo menu' settimanale compariva in tavola l'indomani dei fagioli rossi e utilizzava il loro brodo. Ottenuta una polentina girando la farina gialla nell'acqua che bolliva in una pentola (polentina non polenta, non troppo solida), durante la cottura si aggiungeva il brodo denso dei fagioli. Circa l'origine del nome "bordatino", alcuni sostengono che, essendo una pietanza molto in voga nel 1700/1800 a bordo dei velieri impegnati nelle lunghe traversate, sarebbe stato battezzato di conseguenza. Era un piatto unico, minestra e secondo insieme, dal gran profumo e dal sapore vigoroso che placava la fame anche ai portuali chiamati ai lavori molto pesanti. I pisani diversamente dai livornesi facevano il bordatino con la farina di ceci.
                      http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.com/

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                      • #12
                        Grazie Bruna, bella ricetta! Qui si trova facilmente il cavolo verde e la proverò. Qualche giorno fa, avendo parecchia verza a disposizione, ho cercato una ricetta per utilizzarla al meglio e mi sono imbattuta in una ricetta su Giallo Zafferano, molto simile alla tua, ma con la verza invece del cavolo nero, vino rosso, del porro, e lardo di Colonnata invece della pancetta (che ho omesso). Buonissima!

                        La ricetta completa, con il commento di Sonia Peronaci, è questa:

                        ZUPPA DI VERZA, PATATE E FAGIOLI (per 4 persone)
                        Io ho utilizzato fagioli borlotti già lessati, in vasetto di vetro, se preferite usare quelli secchi, tenete presente che dovrete metterli in ammollo per 12 ore, quindi il giorno prima, e farli lessare preventivamente, per poi usarli nella zuppa.


                        Fagioli Borlotti già lessati 300 g
                        Verza 300 g
                        Polpa di pomodoro 100 g
                        Lardo di Colonnata 50 g
                        Patate 400 g
                        Aglio 1 spicchio
                        Porro 1
                        Carota 1
                        Sedano 1 gambo
                        Brodo vegetale 500 ml
                        Vino rosso 1/2 bicchiere
                        Olio extravergine d’oliva q.b.
                        Pepe 1 spolverata
                        Pane casareccio o toscano 8 fette

                        Lavate e mondate tutte le verdure, quindi preparate il trito per il soffritto con la carota, il porro ed il sedano.

                        Pelate e tritate lo spicchio d’aglio, tagliate il lardo a cubetti piccolissimi e mettetelo in una pentola, unite l’olio d’oliva, versate il trito di verdure, l’aglio e fate soffriggere.

                        Nel frattempo affettate la verza a listarelle sottili, pelate le patate e riducetele a tocchetti.
                        Scaldate il brodo vegetale.

                        Quando il lardo si è sciolto, versate il vino e fate evaporare completamente, quindi unite la salsa di pomodoro, fate insaporire, mescolate ed aggiungete le patate, fatele amalgamare bene al sugo, quindi unite anche la verza, mescolate nuovamente ed irrorate con un poco di brodo.

                        Lasciate ammorbidire un poco e versate tutto il brodo rimasto, coprite e cuocete fino a che le patate non risultano morbide, ci vorranno circa 25-30 minuti.

                        Sciacquate e scolate i fagioli, quindi uniteli alla zuppa e lasciateli insaporire per 10 minuti.

                        Mentre la zuppa termina la cottura, fate abbrustolire le fette di pane sulla griglia del forno, preriscaldato a 200° con aria ventilata.

                        Spegnete il fuoco, lasciate riposare la zuppa per 5 minuti, sempre coperta.

                        Distribuite la zuppa nei singoli piatti, versatevi un filo d’olio d’oliva e cospargete con una generosa spolverata di pepe macinato al momento, accompagnate con le fette di pane e servite ben calda.
                        https://savitak1.wordpress.com/
                        https://kulkarnisavita.wordpress.com/
                        (testo italiano in blu)

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                        • #13
                          Ottima, devo rifarla presto, grazie Bruna per avermela riportata alla mente!

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                          • #14
                            Pubblicato originariamente da Francesca Spalluto Visualizza il messaggio
                            Non sapete quanto mi piacciono queste zuppe. Ma perche' in casa non mangiano tutto, come la sottoscritta! Me la dovro' fare quando sono sola a pranzo.
                            Come ti capisco, Francesca .

                            Bruna, grazie! È un'idea geniale che sfrutterò di sicuro.
                            Anche a me capita spesso di avere mezze minestre avanzate, e di solito scolo un po' la verdura ed uso il brodo per far rinvenire del cus-cus o cuocere del burghul o rianimare qualche altra granaglia, e ci mangio la verdura. Insomma, delle sbobbe al limite della decenza. Alla farina di mais non avevo mai pensato, ed il risultato mi sembra "di molto bello", tanto per restare in tema.
                            Paola
                            La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

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                            • #15
                              Sfiziosa, non ne avevo mai sentito parlare.
                              Patrizia

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