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  • DOLCE PER PUERPERE!!!....MI AIUTATE?

    si tratta di una ricetta, non ricordo se erano biscotti o un dolce, ma era una di quelle preparazioni semplici, sono certa che nel postare la ricetta era stata citata la particolarità che veniva preparata, in passato, per le puerpere....
    mi aiutate ...???
    il mio blog......

  • #2
    ziacro, mi dispiace ma questo dolce non me lo ricordo proprio... ma mi dispiace che la tua richiesta vada così giù
    se hai bisogno in generale di ricette per puerpere, c'è questo bel "capitolo" sul blog calme et cacao, ci sono anche dolci e biscotti:

    "cambiare il forno è un po' come cambiare parrucchiere" - *coral reef*

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    • #3
      Grazie Annette vado a dare un'occhiata....
      sono diventata di nuovo zia e volevo portare questo dolce/biscotti,infatti,sapendo che ci sarebbe stata l'opppurtintà ricordo di aver anche salvato la ricetta...ma nn devo avergli dato il nome giusto
      il mio blog......

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      • #4
        in questo topo:



        si parla della ciambella bolognese che si dava alle puerpere, e viene consigliata la ricetta delle Simili che è questa:

        CIAMBELLA CASERECCIA

        Ingredienti:

        · Farina 500g
        · Burro a temp ambiente 190g
        · Strutto 12-15g
        · Zucchero 200g
        · Latte 25g
        · Sale 1 cucchiaino raso
        · Lievito chimico 1 bustina
        · Uova 2 (usare uova grandi)
        · Scorza di un limone grattuggiata

        Procedimento:

        Fate la fontana, mettete al centro tutti gli ingredienti ad eccezione del lievito chimico, e battete il tutto fino ad ottenere una crema, copritela con la farina dell’anello e spargetevi sopra il lievito chimico setacciandolo.

        Insinuare la spatola sotto l’impasto e sollevarlo scuotendolo,così da distribuire il lievito e contemporaneamente fare assorbire la farina.

        Non lavorare mai con le mani,ma solo con la spatola dal basso verso l’alto: ammassate l’impasto in questo modo, fino a quando tutta la farina è stata assorbita e poi fatelo rotolare sul tagliere, dandogli dei colpi con la mano ma senza schiacciarlo.

        Con il quantitativo suddetto si ottengono 2 ciambelle.

        Per realizzarle: dividete l’impasto in due parti e formate due filoni (che volendo potete cuocere tal quali) che chiuderete ad anello sopra ad una teglia da forno ben imburrata o ricoperta da carta da forno .(Questo è solo un suggerimento: potete sbizzarrirvi nel realizzare creazioni nelle forme e nei formati che più vi piacciono !!)

        Pennellare le ciambelle con uovo sbattuto e cospargerle con lo zucchero in granella.

        Cuocere in forno a 180°C per 25-30min.

        La ciambella casereccia o “dura “ è un dolce da forno molto diffuso a Bologna: direi che quasi tutte le Nonne bolognesi, compresa la mia, la fanno!!!
        L’impasto poi, come vedrete di seguito, è la base per altri dolci come le raviole o la pinza (che si prepara per Natale).

        Di solito la ricetta più diffusa prevede l’utilizzo del burro fuso, io ho preferito darvi la ricetta delle Sorelle Simili (presa da libro “Pane e roba dolce “ ) perché usando il burro a temp ambiente e trattando l’impasto come se fosse una frolla soffice, si ottiene un risultato decisamente migliore come friabilità .
        "cambiare il forno è un po' come cambiare parrucchiere" - *coral reef*

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        • #5
          non so se ricordo bene ma mi pare si trattasse di una torta delle rose
          Non è forte colui che non cade mai ma colui che cadendo ha la forza di rialzarsi

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          • #6
            Io sapevo che c'era una crema cotta per le puerpere... ma non ho trovato nulla

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            • #7
              A me sembra che era un topic recente, mi sembra di quest'estate o giù di lì,può essere ziacrostatina?
              http://ciambellettaalvino.blogspot.com/

              http://tusciaintavola.tusciamedia.com/

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              • #8
                Grazie a tutte voi....il mio ricordo era giusto e con un'aiutino "esterno"l'ho trovato!
                Eccola, era la ciambella della balia e se ne parlava ad ottobre ecco perché l'avevo "memorizzata"...l'evento non era troppo lontano !

                il mio blog......

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                • #9
                  Visto che ci siamo vi passo anche le ricette con alcune informazioni storiche che ho trovato in rete, non i link...
                  Ricetta dei brazadèl d'l'impajèda
                  Ingredienti:
                  500 g di farina 00; 200 g di strutto; 200 g di zucchero; 4 uova; 1 bicchierino di anice; 1 bustina di lievito per dolci; la buccia grattugiata di un limone.
                  Preparazione:
                  lavorare la farina, il lievito, lo zucchero, la buccia grattugiata del limone, lo strutto e il bicchierino di anice. Impastare tutto con le uova fino ad ottenere un composto sodo, che verrà avvolto in pellicola per alimenti e fatto riposare in frigo per un'ora. Col matterello stendere l'impasto fino ad ottenere uno spessore di 3 ' 4 mm. Ricavarne delle forme rotonde utilizzando una tazza da caffelatte per il bordo esterno e un bicchierino da liquore per il bordo interno. Mettere i biscotti su una teglia foderata con carta da forno e cuocere a 160° circa per 10-12 minuti (si devono appena colorire).
                  Ai tempi della nonna Pierina non si faceva, ma oggi, in tempi di abbondanza, i bracciatelli si possono spolverizzare con zucchero a velo.
                  STORIA
                  Brazadè o bracciatello: Quondamatteo scrive che 'bracciatella... è voce del XIII secolo e il dolce è documentato, come bracidellus, in una glossa latina medievale del X secolo. Secondo la rivista di studi romagnoli 'La Piè... deriverebbe dal fatto che veniva spontaneo, ai primitivi venditori, usare il braccio per tenerveli comodamente e in mostra. Era tradizione - lo dicono i libri, ma lo conferma la nonna - preparare questi biscotti a casa e portarli dal fornaio del paese per la cottura (quando il forno veniva spento, dopo il lavoro notturno del pane, e rimaneva la temperatura giusta per ciambelle e biscotti). Si preparavano per le cresime e per i battesimi, ma, specialmente, quando si andava a far visita a una donna che aveva partorito da poco. In quest'ultimo caso era la mamma della puerpera, che preparava un bel panìr ad brazadèl (un paniere di bracciatelli) per farne dono alla figlia, che solitamente non viveva con lei. Ed è per questo che il loro nome è legata all'impagliata, così come viene definita in molte regioni d'Italia la neo-mamma.
                  Ecco cosa scrive il solito Gianni Quondamatteo sul termine impajèda
                  [/I]: la puerpera è l'impajèda. Nelle 'Relazioni dei parroci del dipartimento del Rubicone, al podestà di Forlì... (1811), c'è l'espressione a j'à la moi int'la paja (ho la moglie nella paglia), che il marito pronunciava quando la moglie aveva partorito. Mentre a j'à la moi in s'l'arà la (sull'arola) era detto quando la donna avvertiva le prime doglie. Alle prime doglie la donna sedeva davanti al focolare, coi piedi sull'arola, appoggiandosi alla conocchia. Impajèda era anche il pranzo in occasione del battesimo. Andèm da l'impajèda (andiamo a trovare la puerpera) e le si portava in dono una gallina per fare un buon brodo, uova fresche, zucchero, caffè, ciambella. La prima uscita della puerpera era dedicata alla chiesa per l'offerta alla Madonna di un mazzo di candele.

                  I BEFANINI
                  1/2 Kilo di farina
                  1 bicchiere di rum o di liquore all'anice (io personalmente preferisco il rum....)
                  300 g di zucchero
                  150 g di burro
                  1/2 bicchiere di latte
                  4 uova
                  1 bustina di lievito
                  Buccia di arancia grattugiata (senza la parte bianca della scorza)
                  Confettini o codette zuccherate colorate
                  Sale
                  Su un piano di lavoro sistemate la farina a fontana a fate un buco in cima, in cui dovete mettere il burro fatto ammorbidire a temperatura ambiente, il lievito, lo zucchero, 3 uova, il rum, un cucchiaino di scorza grattugiata di arancia ed un pizzico di sale.
                  Per ultimo versate il latte.
                  Impastate velocemente il tutto e, quando il composto sarà bello omogeneo e liscio, formate una palla, mettetela in una ciotola e fatela riposare in frigo (od altro luogo fresco...) per 30 minuti.
                  Trascorso questo tempo, stendete l'impasto con il mattarello in modo non troppo sottile (circa mezzo centimetro...) e, con stampini di varie forme, create i Befanini.
                  Imburrate una teglia e disponetevi sopra i biscotti.
                  Spennellatevi sopra l'uovo rimasto sbattuto e cospargetevi sopra gli zuccherini colorati.
                  Cuoceteli in forno preriscaldato a 180°C per 20 minuti circa, o finché non diventano di un bel colore dorato.
                  La ricetta è abbastanza antica ed è nata nella zona in cui abito, la Versilia, che consiste nella parte nord-occidentale della costa toscana sotto la provincia di Lucca e comprende i 4 comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema.
                  La Versilia vanta ricette storiche, tradizionali, semplici, ma gustose, tipiche della cucina povera e contadina: ed i Befanini sono uno di questi prodotti caratteristici, talmente famosi che al giorno d'oggi il loro consumo è dilagato in gran parte della Toscana, ed anche oltre i confini di essa.
                  I Befanini sono nati dalla creatività delle massaie dell'epoca e dall'esigenza di preparare qualche cosa di sfizioso e celebrativo per il periodo natalizio, avendo a disposizione solo ingredienti semplici e di uso quotidiano.
                  Sì, questi biscotti sono tipici delle feste natalizie e, più precisamente, come suggerisce il nome, sono i dolci che si mangiano per il giorno della Befana e tradizionalmente vengono preparati il 5 di gennaio.
                  Un tempo i Befanini venivano messi in cestini decorati con carta colorata e venivano regalati agli amici, parenti e conoscenti, ma soprattutto alla puerpere, in quanto il pensiero popolare attribuiva ai Befanini la capacità di garantire loro abbondante latte.
                  Oltre a scambiarsi i biscotti, nelle famiglie era comune scambiarsi anche le formine usate e la ricetta la si passava di generazione in generazione (questa ricetta infatti è riportata dal vecchio ricettario di mia madre....).
                  il mio blog......

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                  • #10
                    và che belle cose che hai trovato, Zia!!!
                    ...fatti non foste a viver come bruti...

                    http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

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                    • #11
                      Graziella, le ho postate proprio perché sono piaciute anche a me...sai di quelle cose che stiamo perdendo!!!!
                      Sono tutte preparazioni molto semplici, ma come dire "care"...da non dimenticare...almeno per me e da condividere con le giovani.....
                      ne ho un'altra che mi è arrivata:
                      La Torta Sbrisolona occupa il posto d'onore nella pasticceria mantovana: anticamente veniva chiamata la "torta delle tre tazze" per l'uguale quantità , misurata in tazze, dei suoi tre ingredienti caratteristici: farina bianca, farina gialla e zucchero.
                      Questo dolce mantovano ha sicuramente origini antiche, probabilmente appartiene alla tradizione contadina in quanto la possibilità di conservare questa torta a lungo, la rendeva sempre disponibile al consumo. Per le sue caratteristiche energetiche era anche il dolce preferito delle puerpere durante l'allattamento dei figli, e nel tempo fra gli ingredienti sono state aggiunte anche le mandorle a motivo della loro simbologia: rappresentavano infatti, la luce e la rinascita .
                      Ciao
                      Ultima modifica di ziacrostatina; 09/02/2010, 22:11.
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                      • #12
                        Pubblicato originariamente da Rossanina Visualizza il messaggio
                        Io sapevo che c'era una crema cotta per le puerpere... ma non ho trovato nulla
                        Potrebbe essere questa?
                        Dal libro "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi

                        Biscottini puerperali


                        Rossi d'uovo, n. 8.
                        Zucchero a velo, grammi 150.
                        Cacao in polvere, grammi 40.
                        Burro, grammi 40.
                        Odore di vainiglia mediante zucchero vanigliato.

                        Ponete questi ingredienti in un vaso e, con un mestolo, lavorateli per oltre un quarto d'ora; poi versate il composto in quattro scatole di carta, lunghe otto e larghe sei centimetri circa. Collocate le medesime in una teglia di rame coperta, posatela sopra un fornello con pochissimo fuoco sotto e sopra onde il composto assodi alquanto senza fare la crosticina perché si deve prender su a cucchiaini: quindi è affatto improprio il nome di biscottini.

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                        • #13
                          Ma che care ragazze....alla fine ne sono venute fuori tante!!!
                          Graziella 1956 ti ringrazio,ma ho trovato quella che avevo in testa....http://www.coquinaria.it/forum/showt...la+della+balia
                          ora però considerando quante ce ne sono dovrà decidere quale scegliere!!!!
                          il mio blog......

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