X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Lagaccio: storia di una liguria che fu...

    Genova, anni 50.
    Il quartiere dove sono nata si chiama "Lagaccio" prende il nome da un lago artificiale (ora campo da gioco) fatto realizzare da Andrea Doria per raccogliere l'acqua piovana per bagnare i favolosi giardini della sua dimora "Il palazzo del Principe".
    Quartiere racchiuso fra la Stazione Principe, il porto e i "monti".
    Allora c'erano diversi forni che oltre a pane e focaccia producevano i famosi biscotti, spandendo nell'aria il loro delizioso profumo. Quartiere di portuali, naviganti, operai. I nomi delle strade in prevalenza sono di città del Sud: Via Napoli, Via Gaeta, Via Vesuvio, Via Bari., ecc..
    Io sono nata in Via Ponza e ho vissuto fino ai 35 anni in un palazzo di 18 appartamenti, tutti della stessa proprietaria. Si diceva li avesse acquistati per poco, in tempo di guerra. La ricordo quando il 5 del mese veniva a riscuotere l'affitto, una grossa signora, con guanti e cappello anche in estate, riponeva i soldi in una busta nella scollatura!
    In ogni famiglia c'erano uno o più bambini, tante femmine, più o meno della mia età. Spesso ci sedevamo sui gradini all'interno del portone, a parlare ma anche a ricamare...ho ancora un piccolo centro con tutto intorno uccellini ricamati a punto erba...le grandi insegnavano alle altre, era un piacere e una conquista imparare.
    In un angolo del portone c'era un gabbiotto con una signorina che rimagliava le calze di nylon. La ricordo curva sul suo lavoro, la lucetta sempre accesa ed il rumore della rimagliatrice. Quando non aveva lavoro ci accoglieva nel suo bugigattolo e rispondeva alle nostre domande...ci ha certo spiegato cose più lei che le nostre mamme!
    A quel tempo la strada terminava contro un monte, ma erano gli anni del boom, si costruivano case...ricordo i lavori di scavo, quando la mina era pronta a saltare, si sentiva tre volte il suono di una trombetta, poi l'esplosione e la strada avanzava. (Ho letto qualche giorno fa sul quotidiano di Genova che parte di quella strada è pericolosamente franata trascinando verso il basso alcune auto e mettendo in pericolo queli palazzon...i)
    Mentre noi bambine stavamo nei pressi del portone di casa, guardate ogni tanto dai parenti dalla finestra, i maschi giocavano a pallone nella piazzetta, auto ne passavano ben poche, oppure esploravano pericolosamente il palazzo del prete, crollato per i bombardamenti.
    Frequentavamo la Parrocchia, ricordo con nostalgia il "Mese Mariano" con la breve funzione tutte le sere, al rientro giocavamo a nascondino con l'ultima luce, nell'aria profumata dalle roselline rampicanti e fiori d'angelo dei giardinetti, con alcune nonne o mamme sedute sulle sedie a fianco del portone, a chiacchierare sorvegliandoci. Alla fine del mese c'era la processione, con la Madonna della Guardia portata in giro per il quartiere, seguita da noi bimbe con il vestito della Prima Comunione e poi tanti abitanti. Si abbellivano le finestre con le tovaglie più prezose, tutte le luci accese e si preparavano i petali di rosa da lanciare sulla statua.
    Magari, se vi va, vi parlerò poi degli inquilini e delle ragazze di quel palazzo, le mie amiche di sempre.
    Ormai ho passato i 60 anni, a volte mi vedo in qualche vetrina e quasi non mi riconosco, perché dentro sono ancora la bambina di Via Ponza.



    Uploaded with ImageShack.us
    Ultima modifica di Rossanina; 30/06/2013, 17:24. Motivo: aggiunta foto

  • #2
    Per non essere troppo OT vi metto anche la ricetta che uso per fare i famosi biscotti

    Ecco la mia semplice e collaudatissima ricetta dei Biscotti del Lagaccio
    350 g farina 00
    150 g farina Manitoba
    12,5 g lievito di birra fresco
    100 g zucchero
    75 g burro mollo
    1 pizzico sale
    1 cucchiaio semi di finocchio
    1 cucchiaio acqua di fiordarancio
    200 g acqua

    Mettere i semi di finocchio nell'acqua alcune ore prima di usarli
    Fare un lievitino con 100 g farina 100 g acqua un pizzico zucchero - Far raddoppiare (occorre 1 ora circa)
    Impastare il lievitino con tutti gli altri ingredienti, deve risultare una bella massa setosa. Coprire e far lievitare un'ora e mezza.
    A questo punto formare tre filoncini allungati, disporli sulle teglie sopra carta forno (Tengo i filoncini sopra alla cucina a gas mentre il forno raggiunge la temperatura, così lievitano un pochino)
    Cuocere 20 minuti a 180 gradi
    Far riposare i filoncini cotti diverse ore, anche tutta la notte
    Tagliarli a fette oblique e "biscottarle" in forno caldo a 220 gradi, girandoli una volta

    Io faccio il lievitino nella MDP, faccio lavorare un po', poi spengo e faccio lievitare un'ora.
    Aggiungo gli altri ingredienti, faccio impastare bene, spengo nuovamente e faccio lievitare un'ora e mezza.
    In questo modo, sporco poco e l'impasto è al sicuro dai cambiamenti di temperatura.
    Attenzione nella biscottatura, sorvegliate, bruciano facilmente.
    A questa ricetta base, si può a piacere, aumentare un pochino zucchero e burro, ma è superfluo, sono già buoni così.



    Uploaded with ImageShack.us

    Commenta


    • #3
      GRAZIE!!!
      Prima di tutto grazie per averci dedicato del tempo prezioso per condividere i tuoi ricordi. L'unico modo che abbiamo per conoscere un po' del nostro passato.
      Non avevo idea del perché del nome dei biscotti, mi ero sempre chiesta perché. Mai avrei pensato ad un lago...
      Grazie anche per aver condiviso la ricetta dei biscotti

      Commenta


      • #4
        Il racconto è bellissimo e mentre lo leggevo rivivevo la mia infanzia: i giochi delle bambine nel vicolo senza mai uscire dalla vista dei familiari, invece quelli dei maschi, un po' più scalmanati, che si sviluppavano tutto attorno all'isolato e anche oltre, non per inseguire un pallone, ma per giocare a "Papparapo" pappo"", suono onomatopeico per simulare gli spari di pistole, fucili e mitraglie, un gioco di guerra insomma. Così i nostri giochi, per lo più calmi e tranquilli, si contrapponevano ai loro, vivaci e movimentati. In ogni caso giocavamo sempre all'aperto.
        Ho trovato questa immagine sul web che ben sottolinea la differenza tra allora e adesso
        giochi.png
        Aprire il forum di Coquinaria mi consente una "sostenibile leggerezza dell'essere"
        Elzen

        Commenta


        • #5
          Vero Flora. Io ero una bambina calma, che ha imparato dalla nonna a fare l'uncinetto e a fare gli sfilati (non le cantonate ché la nonna non se le ricordava e mi disse "troverai chi te le insegna..."). poi leggevo, leggevo, leggevo. I gialli di Nancy Drew erano i miei preferiti. Ero sempre sola in estate e la salute cagionevole mi permetteva solo di fare cose calme, ma in realtà tutte le mie amiche facevano attività calme e poco "sociali" (io andavo a Inglese, a ginnastica ritmica e infine, a 13 anni, al coro polifonico).

          Commenta


          • #6
            Se si guarda bene la vignetta in alto, sono riconoscibilissime le bambine. Solo i maschi corrono
            Aprire il forum di Coquinaria mi consente una "sostenibile leggerezza dell'essere"
            Elzen

            Commenta


            • #7
              Quella con la carrozzina è favolosa!

              Commenta


              • #8
                Pubblicato originariamente da StefaniaO Visualizza il messaggio
                Magari, se vi va, vi parlerò poi degli inquilini e delle ragazze di quel palazzo, le mie amiche di sempre.
                Altroché!
                Grazie per il bellissimo racconto, la foto (ho una vera passione per questo genere di immagini, così espressive ed autentiche) ed anche per la ricetta; non ho la macchina del pane, ma proverò lo stesso.
                I biscotti del Lagaccio mi piacciono molto, sarebbe una gran soddisfazione riuscire a farmeli.
                Paola
                La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

                Commenta


                • #9
                  Grazie! Sia per il racconto che per la ricetta.

                  Commenta


                  • #10
                    Stefania, grazie!
                    Ho un groppo in gola, perché mi rivedo un po' nel tuo racconto, e vedo la rimagliatrice intenta al lavoro..i bimbi che giocano nel vicolo...
                    una volta si cresceva per strada, e si diventava grandi da soli, imparando a difenderci e ad affrontare la vita...


                    Grazie davvero. Spero che tu voglia continuare a condividere i tuoi ricordi, è così bello sapere quello che è il nostro background, da dove veniamo....



                    Per inciso, nemmeno io mi riconosco, quella che vedo riflessa non sono io.....la me vera è nascosta dietro 20 kg in più e un mare di ricordi...
                    http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.com/

                    Commenta


                    • #11
                      che bel topic
                      saluti radioattivi di un\'improvvida massaia
                      Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso

                      Commenta


                      • #12
                        proprio vero Rosii è un bel topic.
                        Elena

                        Commenta


                        • #13
                          grazie per questa condivisione e grazie perché finalmente so da dove arriva il nome di questi biscotti
                          http://afabica.blogspot.com/

                          http://www.legambientesardegna.com/public/img/logo_no_al_nucleare.jpg

                          Commenta


                          • #14
                            Aggiungo solo che quando ero bambina il lago c'era ancora, ferma acqua verde scuro, con una piccola spiaggia sassosa e tutto intorno cespugli di more di rovo. Ci andavamo, rigorosamente accompagnati dai grandi, perché era pericoloso, ci era pure annegato qualcuno. Per me è sempre stato un posto inquietante, l'ho pure sognato tante volte e non piacevolmente!
                            Così scoprite che pur essendo genovese...ho paura dell'acqua profonda!

                            Commenta


                            • #15
                              Grazie!
                              E chissà perché ho sempre letto lEgaccio e non lAgaccio.
                              Affidataria di un cucciolo Labrador dei Cani Guida Lions www.caniguidalions.it
                              Allevatrice di capre cashmere http://www.lapanca.eu/
                              Il sito del mangime per cani e gatti è questo: http://gnammignammi.webnode.it/

                              Commenta

                              Operazioni in corso..
                              X