di Enzo Raspolli

LA STORIA SEMISERIA DELLA CUCINA ITALIANA.

Capitolo 7. Note conclusive prima che arrivino quelli. Parte seconda

Il banchetto era pomeridiano, ma si inoltrava nella notte. Quello di Trimalcione e gli altri esagerati, si concludevano mangiando il primo gallo che avesse cantato la mattina. Ma non stavano sempre a mangiare, le libagioni ed i piatti erano intramezzati da intrattenimenti che Plinio chiamava “gli onesti” e Marziale “i noiosi”. Erano letture fatte da schiavi, recitazioni, saggi di musica, almeno nei banchetti più seri, in quelli sciamannati invece si scommetteva, si rideva sguaiatamente con spettacoli di buffoni, nanerottoli, minorati in genere ed anche ballerine e ballerini.Quando poi si dirà, nei nostri anni, della Direzione di un importante partito politico, che era composta di “nani e ballerine” probabilmente si faceva riferimento a questa accoppiata nei banchetti romani. Lotterie, giochi di abilità, e financo lotte tra gladiatori allietavano i banchetti più suntuosi.

Nel Satyricon Petronio scrive: “Improvvisamente il tavolato del soffitto scricchiolò e la sala da pranzo tremò. Sgomento balzai in piedi, pieno di paura: un acrobata avrebbe eseguito i suoi giochi di abilità passando attraverso il tetto. Ed ecco improvvisamente il soffitto a cassettoni si sposta, aprendosi, ed un enorme cerchio inizia ad oscillare, con appesi corone dorate e flaconi di unguento del colore dell’alabastro, Nel frattempo era stato portato sulla tavola un vassoio con moltissimi dolci, al centro del quale un pasticciere aveva realizzato un simulacro di Priapo. Balzammo in piedi e gridammo: Viva l’Imperatore, padre della Patria”

Ovviamente in questo gran casino c’era spazio e offerta di sesso, e quindi sia schiavi che schiave erano a disposizione degli ospiti. Ormai non si era più nell’ambito di un ritrovo tra epicurei, ma nella dissoluzione dei costumi che precederà e renderà possibile la dissoluzione dell’Impero.

Stanno per arrivare, quelli. Ma intanto nel mondo stava succedendo un fatto nuovo. Il Cristianesimo conquistava l’impero. Possiamo domandarci se la nuova religione aveva portato novità nella gastronomia? Domandiamocelo pure. Il casino è a rispondere. Io direi che si, il cristianesimo fa proseliti nei ceti medio-bassi, tra la gente che lavorava e quindi è in antitesi con gli eccessi e gli sfarzi dei crapuloni e con il potere rappresentato da quelle pratiche di sfarzo che abbiamo illustrato. Si rappresenta con animali/alimenti – simbolo, come quasi tutte le religioni e pratica una alimentazione più sobria, con forte presenza di vegetali, una sorta di ritorno alle origini etiche della romanità. Il pesce, l’agnello, il pane, il vino. E ho detto tutto, come Totò in “Totò, Peppino e la malafemmina”.

Ma, lo vedremo più avanti, anche l’Induismo e la religione Islamica si affermano come contrapposizioni alimentari ai regimi precedenti. Abbiate pazienza e se me lo dimentico fate un fischio.