di Lilium

SENZA LATTOSIO:  la soglia di tolleranza al lattosio

©nicolaimpallomeni.it
La domanda a questo punto è “come troviamo la nostra soglia di tolleranza?”.
La risposta non è semplice, perché ogni persona reagisce in maniera diversa; alcune persone tollerano da subito i prodotti delattosati e i formaggi a basso contenuto di lattosio, mentre altri devono rinunciare a tutto ciò che riguarda il latte e i suoi derivati a causa di disturbi talvolta invalidanti.
Il consiglio che do, nel caso di persone che non possono assumere neppure una minima percentuale, è seguire una dieta priva di lattosio per alcuni mesi, in modo da purificare l’organismo, per poi provare a reintrodurre poco alla volta i prodotti delattosati, procedendo sempre per piccoli assaggi.
Le regole da seguire sono poche, la più importante è non esagerate mai, pena il riacuirsi dei sintomi, secondo non stancatevi MAI di leggere le etichette: il lattosio viene spesso usato come conservante e eccipiente in molti cibi, dagli insaccati ai cibi pronti in scatola o surgelati..
Fate attenzione ai prodotti delattosati, come il latte; esistono in commercio latti delattosati all’1% di lattosio, al 3% o al 5%. Inizialmente preferite quelli con lattosio inferiore all’1%. Potete usarli per la colazione, per creme, salse, budini e in tutte le preparazioni in cui serve il latte, così da averne il gusto senza “conseguenze”..
Esistono in commercio anche burro e panna a basso contenuto di lattosio (anche qui inferiore all’1%).
Attenzione alla panna vegetale che spesso contiene latticello, cioè lattosio.
Attenzione anche ai medicinali, il lattosio viene usato come eccipiente.
In generale sono sicuri anche i prodotti che, pur non avendo derivati del latte all’interno, usano la dicitura “prodotto in stabilimento che usa latte, ecc”, se non si tratta di allergia, una piccolissima parte di latte non ha effetti drammatici..