X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Fave e foglie ovvero purè di fave e verdure di campagna






    Il tempo, nei giorni scorsi, non è stato tra i migliori e noi ne abbiamo approfittato. Il mare era decisamente da scartare, troppo vento e temperatura, per me, decisamente troppo fredda. Alternativa, c'è sempre un'alternativa, e stavolta è stata molto piacevole e ispiratrice. Una scampagnata tra i campi che circondano la mia città.

    Pianta di sivone
    L'acqua caduta, poca, ma sufficiente per far crescere qualche deliziosa pianta di cicoria selvatica e di sivoni, non tanti, ma abbastanza per poter preparare "Fave e foglie"

    Fave e foglie in piatti di ceramica di Grottaglie
    È un piatto che ricorda periodi in cui ci si doveva accontentare di ciò che la natura offriva; un tempo in cui la carne era un lusso per i più; in cui i legumi erano il piatto forte che permetteva di non ammalarsi, un cibo sostanzioso e che sazia molto.
    Una pietanza, oggi, che è presentata nei ristoranti come una chicca; vanto dei cuochi che con orgoglio la propongono in menù di prestigio.


    Ho imparato a cucinare questo piatto grazie alla mamma di mio marito, massafrese doc, ancora ligia alle tradizioni tramandatale dalla sua mamma e dalla suocera. Una maestra di tutto rispetto.
    Come ben sapete io lombarda trapiantata in Puglia ho cercato di far convivere gli usi di entrambe le regioni; non poteva mancare nel mio bagaglio questa illustre ricetta e con soddisfazione posso dire di essere riuscita a proseguire nella tradizione di famiglia.
    Tornando alla preparazione, oggi il modo di cucinarlo è un po' cambiato. Ormai in pochi possono permettersi un focolaio su cui mettere a cuocere per alcune ore una 'pignata' che pippa dolcemente accarezzata dal fuoco indiretto, al cui interno le fave, con alcune patate, in acqua e sale, cuociono dolcemente fino a rendersi talmente tenere da poter essere spappolate con un cucchiaio di legno e tanto olio di gomito da parte della massaia, il cui vanto era 'non trovare nemmeno un granello di fava'.
    Oggi tra il tempo che non è mai abbastanza, le cucine ultra moderne e attrezzatissime, le pentole che cuociono da sole, il purè di fave lo si prepara anche con la pentola a pressione o per le più irriducibili con una normale pentola facendo però molta attenzione che non attacchino al fondo; garantisco il sentore di bruciato si sente davvero tanto. Anche all'olio di gomito si può ovviare con un buon mixer ad immersione... a volte è davvero bella e comoda la tecnologia.


    Per chi non avesse la possibilità di reperire le verdure selvatiche ci si può accontentare di bietoline a gambo sottile (le erbette) e cicorie non cimate in proporzione di 1a2 per diminuire il sapore amaro della cicoria ma, se si ama il gusto amarognolo si può usare solo cicoria. Eviterei di usare solo la bietola perchè non si crea contrasto tra fave dolciastre e bietoline anche loro dolciastre; ma non è vietato.


    Il pepe, nel purè di fave non viene messo, è un di più, anzi, quando qualcuno esagera, c'è il detto "mette il pepe anche nelle fave bianche".

    Fave fresche con baccello
    Fave secche con ancora la pelle sul seme

    Fave spezzate


    Le fave bianche non sono una particolare specie di fave, ma le comuni fave, private del baccello e messe a seccare intere, su stuoie, al sole; ormai secche sbucciate e divise in due. Un lavoro lungo che le donne nei tempi passati facevano nel tardo pomeriggio estivo, quando il caldo incominciava a diminuire; lavoravano e chiacchieravano tra loro; in compagnia passavano il tempo e preparavano le fave per l'inverno.


    Naturale accompagnamento di questa pietanza sono i peperoncini (friggitelli, o come sono chiamati qui 'diavolicchi') fritti, fette di cipolla rossa spurgata in acqua (ma molti la usano al naturale), cipollotti freschi; io personalmente evito i cipollotti, hanno un sapore ed un odore troppo intenso, da 'alito che uccide'.


    Cipolla rossa di Acquaviva.
    Forma appiattita, di grosse dimensioni, può raggiungere anche 500 gr. di peso.
    Di colore rosso violaceo e di sapore dolce


    Per condire le verdure ed il purè è di rigore il saporito olio di oliva extravergine pugliese.


    Il purè di fave, come quello di patate raffreddandosi diventa più compatto, riscaldandolo ritorna morbido, se ciò non accadesse aggiungere poca acqua.


    Si usa consumarlo caldo quando ancora è morbido. Raffreddato lo si può riutilizzare come detto sopra riscaldandolo con poca acqua, o, facendo stufare una cipolla fresca (spunzali) in olio di oliva, aggiungere il purè di fave, un goccino di acqua e rimescolare accuratamente. Si servono al naturale o con un contorno di verdure di campagna, naturalmente con una fetta di pane pugliese che completa il tutto.


    Andiamo a preparare
    Fave e foglie con verdura coltivata
    Fave e foglie (4p)
    ​​​​​​​

    300 gr. fave bianche
    2 patate circa 150 gr
    1,500 gr. verdura mista di campagna: cicoria selvatica e sivoni (a me piace avere molta verdura
    sale
    olio di oliva extravergine pugliese
    cipolla di Altamura messa a bagno in acqua fredda
    peperoncini verdi e rossi fritti*


    Gli ingredienti con il simbolo (*) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o riportare la scritta "senza glutine"


    "Ho segnato con l'asterisco i peperoncini fritti per ricordare che se avete a pranzo un celiaco occorre fare attenzione all'olio di frittura. Per friggere ed evitare di contaminare usare sempre olio nuovo e pentola pulita."



    Fave secche
    La sera prima controllo le fave e se trovo ancora qualche buccia la elimino, le sciacquo e le metto in una coppa piena di acqua fredda per farle reidratare.

    Fave a mollo
    La mattina dopo le sciacquo bene e le metto a cuocere in una pentola dal fondo spesso, aggiungo le patate sbucciate e tagliate a pezzi, acqua fino a coprire le fave, salo e inizio la cottura che deve durare circa un paio d'ore. Schiumo quando si forma in superfice la schiumetta tipica dei legumi.

    Fave e patate, inizia la cottura
    Posso usare anche la pentola a pressione; procedo come sopra mettendo le fave, le patate, l'acqua appena sotto le fave e il sale. Chiudo le pentola a faccio arrivare al fischio. ATTENZIONE le fave otturano facilmente la valvola, quindi porre la pentola su un fuoco molto dolce; eviteremo che si attacchino al fondo e che otturino la valvola della pentola. Tempo di cottura circa 25 min. dall'inizio del sibilo.
    Le fave non dovrebbero essere mai toccate, ma io preferisco sempre controllare con un cucchiaio di legno se in cottura tendono ad attaccarsi al fondo. Non occorre controllare se la cottura è in pentola a pressione.


    Mentre cuociono le fave prepariamo la verdura.
    Pulisco da terra e foglie appassite la verdura, la lavo accuratamente e la lesso in acqua salata fino a che risulta tenera. La scolo solo al momento di impiattare così resta calda.
    Le fave sono cotte e non si sono appiccicate alla pentola.

    Fave cotte, inizio a lavorarle con un cucchiaio di legno


    Con un cucchiaio di legno incomincio a lavorarle per romperle il più possibile ma poi, per evitare di trovare pezzetti di fava uso il mixer ad immersione per renderle belle lisce.



    Purè di fave liscio liscio
    Condisco con olio di oliva, senza esagerare, basta un filo e continuo a mescolare energicamente.
    Impiatto.
    Metto nel piatto la verdura lessa, scolata e calda, condisco con un giro d'olio d'oliva e vicino o sopra le verdure metto il purè di fave.
    Servo con pane, peperoncini fritti e cipolla rossa di Acquaviva.






    Per gli amanti della cipolla il 22 e 23 Luglio – XIX FESTA DELLA CIPOLLAROSSA DI ACQUAVIVA DELLE FONTI
    Stefania
    Guarda, impara e metti in pratica.
    Il mio blog: http://tramontimariegravine.blogspot.com

  • #2
    beh, che dire, fantastico piatto (che conosco di fama, ma non ho mai assaggiato) e fantastico topic!

    mi ero già ripromessa di provare questa ricetta dopo aver visto una puntata di Giorgione tempo fa, ma poi non sono riuscita e ogni tanto ci pensavo arrabbiandomi anche un po' per non aver preso nota dei dettagli. ora con questa tua spiegazione perfetta sono pronta per poterla rifare in qualsiasi momento, grazie!

    Commenta


    • #3
      Quanto mi piace! Al lavoro ho fave secche, friggitelli e anche erbette varie.. in settimana provo a proporlo, chissà come lo accoglieranno, sono curiosa. Grazie per la tua dettagliata e interessante spiegazione!
      - La vita è troppo incerta per far perdere di profumo alle spezie. -
      Diletta

      Commenta


      • #4
        Adooooro
        me l'ha fatto conoscere Rosaria (ventana) e nel non la ringrazierò mai abbastanza!!!

        proverò anche la tua versione
        Monica le mie foto qui...mokapest's photos on Flickriver
        "Viaggiamo, inizialmente, per perderci. E viaggiamo, poi, per ritrovarci. Viaggiamo per aprirci il cuore e gli occhi..."

        Commenta


        • #5
          Bellissimo piatto, e bellissima descrizione, che fotografa bene tempi lontani, e di cui possiamo concederci il lusso di tenere solo il buono.
          P.S. il tuo sivone è la mia scixerboa. Grazie anche per avemelo insegnato.
          Paola
          La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

          Commenta


          • #6
            Grazie Stefania! Bellissimo come hai raccontato questo piatto. Anch'io di pentola a pressione. Questo sembra un piatto facile, ma per me non lo e' affatto. Vorrei aggiungere pure er chi lo prepara la prima volta che l'acqua di cottura delle fave deve essere tutta asciugata (con le fave cotte tutte a puntino), altrimenti il pure' risulta troppo molle. E come giustamente dici, le fave non si toccano mai, altrimenti iniziano ad attaccare. Come escono buone e dense (come piacciono a me) mia zia Titina mi risulta imbattibile...e non so da te ma, a Crispiano,!quelle avanzate si ripassano in padella con abbondante olio e tocchetti di pane di semola e le cicorie assieme.
            Mi manca andare a far cicorie con I miei...secondo me ho questo amore per le verdure amare proprio per essere pugliese. Gli americani non me hanno proprio il palato. Un abbraccio
            Francesca Spalluto

            Commenta


            • #7
              Mia madre ha sempre preparato fave e cicorie e io mi sono sempre rifiutata di mangiarlo, poi sono cresciuta e mi sono trasferita all'estero e improvvisamente ho riscoperto questo piatto buonissimo! Le cicorie buone come da noi qui non ne trovo, ma porto qui le fave secche e con quelle perparo il puré che uso poi per condire la pasta. Con un giro di olio buono, é fantastica.
              Da noi in provinvia di Bari (o almeno a casa mia) peró il puré si fa solo con le fave, senza patate.

              Commenta


              • #8
                Io trovo che il purè di fave senza patata aggiunta abbia un sapore più intenso di fave. Quando ci metto la patata (piccola) mi nasconde il sapore, così da qualche tempo non ne uso più.
                Le conosco con cime di cicoria, cicoria in foglie, cicoriella selvatica, bietoline, sivoni, che però usiamo più spesso in brodo. Quando non ho l'accompagnamento giusto ci abbino tutto quel che è verde, mentre con la pasta non mi hanno mai attirata. Piuttosto le lascio da sole, con un giro d'olio e tanto pane appena sfornato. Io le adoro con le bietole stufate con olio, aglio, peperoncino, qualche pomodorino e un'erbetta aromatica a piacere o anche nessuna: si sposano bene col purè di fave e l'amarognolo dell'aglio e l'aspro dei pomodorini mitiga il dolce delle bietole.
                Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Cesare Pavese
                "Il fascismo si cura leggendo e il razzismo si cura viaggiando." Miguel de Unamuno

                Commenta


                • #9
                  Pubblicato originariamente da Francesca Spalluto Visualizza il messaggio
                  Grazie Stefania! Bellissimo come hai raccontato questo piatto. Anch'io di pentola a pressione. Questo sembra un piatto facile, ma per me non lo e' affatto. Vorrei aggiungere pure er chi lo prepara la prima volta che l'acqua di cottura delle fave deve essere tutta asciugata (con le fave cotte tutte a puntino), altrimenti il pure' risulta troppo molle. E come giustamente dici, le fave non si toccano mai, altrimenti iniziano ad attaccare. Come escono buone e dense (come piacciono a me) mia zia Titina mi risulta imbattibile...e non so da te ma, a Crispiano,!quelle avanzate si ripassano in padella con abbondante olio e tocchetti di pane di semola e le cicorie assieme.
                  Mi manca andare a far cicorie con I miei...secondo me ho questo amore per le verdure amare proprio per essere pugliese. Gli americani non me hanno proprio il palato. Un abbraccio
                  Hai fatto bene a precisare, l'acqua deve essere assorbita completamente o quasi, un'inezia tanto per essere precisi, quel tanto da permettere al composto di rimanere morbido e non troppo compatto, altrimenti si ferma in gola, in questo caso la verdura aiuta e non poco.

                  Stefania
                  Guarda, impara e metti in pratica.
                  Il mio blog: http://tramontimariegravine.blogspot.com

                  Commenta


                  • #10
                    Grazie a voi tutte e buon purè
                    Stefania
                    Guarda, impara e metti in pratica.
                    Il mio blog: http://tramontimariegravine.blogspot.com

                    Commenta


                    • #11
                      adoro sia le fave sia le verdure selvatiche, grAzie !!!!
                      o sazio nu ccrer o riun

                      Commenta

                      Operazioni in corso..
                      X