Scusate il ritardo.
Ieri ho dato fondo alle mie energie facendo le pulizie di primavera.
Il gentile consorte mi dice spesso che sono un orsetto lavatore e, in effetti, ho sempre combattuto l'ansia tirando a lucido qualcosa.
Quando ho trovato questi versi di Mario Badino (classe 1975, frequentatore di poetry slam, lontano anni luce dalla poesia polverosa) non ho potuto che sorridere. Mi ci sono ritrovata: anch'io sono "braccia rubate alla penna" (o meglio, alla tastiera del computer) e nelle giornate di primavera piene di sole e di vento non riesco proprio a stare ferma.
Vado a continuare i miei lavori.
Un abbraccio affettuoso, passate delle buone feste.
Pulizie di primavera
Pulizie di primavera, le chiami.
È quando vai e rovisti
nel mucchio degli oggetti senza scopo:
l'odore incendia l'aria,
ti mette in cerca di quei fiori bianchi
che ormai coprono i rami.
Vorresti spolverare le tue idee
e fare un po' di spazio,
come si fa nell'orto quand'è ora,
ma adesso non è ora,
e, dopotutto, più che contadino
tu sei braccia sottratte
alla penna.
Non riesci a stare fermo: il vento urgente
impone la sua legge
e induce a spostamenti senza scopo.
Il sole incendia l'aria,
sembra marchiare la pelle scoperta
dell'odore dei panni.
Oggi verrò a prometterti l'impegno
di farti un po' di spazio,
come si fa nell'orto quand'è ora,
e forse adesso è ora,
dopotutto, per quanto, come amante,
io sia braccia rubate
alla zappa.
Ieri ho dato fondo alle mie energie facendo le pulizie di primavera.
Il gentile consorte mi dice spesso che sono un orsetto lavatore e, in effetti, ho sempre combattuto l'ansia tirando a lucido qualcosa.
Quando ho trovato questi versi di Mario Badino (classe 1975, frequentatore di poetry slam, lontano anni luce dalla poesia polverosa) non ho potuto che sorridere. Mi ci sono ritrovata: anch'io sono "braccia rubate alla penna" (o meglio, alla tastiera del computer) e nelle giornate di primavera piene di sole e di vento non riesco proprio a stare ferma.
Vado a continuare i miei lavori.
Un abbraccio affettuoso, passate delle buone feste.
Pulizie di primavera
Pulizie di primavera, le chiami.
È quando vai e rovisti
nel mucchio degli oggetti senza scopo:
l'odore incendia l'aria,
ti mette in cerca di quei fiori bianchi
che ormai coprono i rami.
Vorresti spolverare le tue idee
e fare un po' di spazio,
come si fa nell'orto quand'è ora,
ma adesso non è ora,
e, dopotutto, più che contadino
tu sei braccia sottratte
alla penna.
Non riesci a stare fermo: il vento urgente
impone la sua legge
e induce a spostamenti senza scopo.
Il sole incendia l'aria,
sembra marchiare la pelle scoperta
dell'odore dei panni.
Oggi verrò a prometterti l'impegno
di farti un po' di spazio,
come si fa nell'orto quand'è ora,
e forse adesso è ora,
dopotutto, per quanto, come amante,
io sia braccia rubate
alla zappa.