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  • Pasta, cavolfiore e cotiche di maiale

    Pasta, cavolfiore e cotiche di maiale

    Cari amici Coquinari,

    la cucina napoletana popolare è stata fin dai tempi antichi una cucina ricca di minestre di verdura ed è per tale motivo che fino al diciottesimo secolo i napoletani erano appellati come "mangiafoglie".

    A partire dalla seconda metà del diociottesimo secolo, a causa del forte incremento della popolazione (Napoli in quel periodo con oltre quattrocentomila abitanti era la terza città d'Europa dopo Parigi e Londra), si inizià ad introdurre il consumo dei maccheroni prodotti dai primi pastifici industriali impiantitisi a Torre Annunziata e Gragnano.

    In breve la pasta acquisì un ruolo prevalente nella alimentazione del popolo napoletano tanto che ben presto l'antico nomignolo di "mangiafoglie" si trasformà in "mangiamaccheroni".

    Perà l'antico amore per le verdure non fu dimenticato, tanto che la precedente tradizione si fuse con la nuova moda dei maccheroni creando molte zuppe a base di pasta e verdure che diventarono, poi, a loro volta, tradizionali sui deschi napoletani.

    Questa volta vi voglio presentare la ricetta di una tipica minestra napoletana di verdura a base di pasta di carattere invernale: pasta e cavolfiori con cotiche di maiale.

    La ricetta che vi presento, nel rispetto dell'utilizzo di tutti gli ingredienti tradizionali della ricetta originale napoletana, utilizza, però, tecniche di cottura più aderenti alle moderne tendenze culinarie elaborate su basi scientifiche.

    Ingredienti per 4 porzioni

    Pasta g 400
    Cavolfiore kg 1
    Cotiche di maiale cmq 20
    Aglio due spicchi
    Peperoncino piccante sott'olio 1 cucchiaino
    Lardo salato 70 g
    Olio evo 50 g
    Concentrato di pomodoro 2 cucchiaini
    Dado di carne casalingo 2 cucchiaini
    Prezzemolo
    Formaggio parmigiano

    Procedura

    Operazioni preliminari

    Le cotiche di maiale vanno liberate da eventuali residui di setole bruciacchiandone la superficie esterna con l'aiuto di un cannello da cucina.

    Poi, aiutandosi con un affilatissimo coltello da disosso, occorre liberarle totalmente del grasso sottocutaneo.

    Nel mio caso non ho avuto necessità di effettuare queste operazioni perché, abitualmente, lo faccio quando acquisto la scorta di cotiche che, poi, dopo taglio in pezzi da un dmq, surgelo.

    In questo caso mi sono limitato a tirare fuori dal frizzer due pezzi di cotica già approntata.




    La cotica va preventivamente sbianchita per liberarla del grasso residuo ed eventuali irrancidimenti ed anche per un iniziale ammorbidimento; io la faccio bollire 10 minuti.

    Ecco le cotiche dopo lo sbianchimento.





    Dopo lo sbianchimento taglio la cotica in pezzetti da circa 1 cmq ciascuno.





    Per la ricetta occorre poi circa 1 litro di brodo.

    Io, in genere, per queste minestre mi preparo il brodo utilizzando il mio dado di carne casalingo.





    La ricetta per preparare questo dado di carne casalingo è riportata in questo topic:





    Io ne utilizzo due cucchiaini per litro di acqua ed eventualmente, per un maggiore profumo aggiungo anche qualche pezzetto di aromi freschi (cipolla, sedano e carota) e faccio sobollire per un'ora.





    Preparazione minestra

    Il cavolfiore va preventivamente tagliato in tante piccole cimette.





    Tritare gli spicchi di aglio ed il pezzo di lardo, poi mettere il tutto in un tegame alto insieme con l'olio ed un cucchiaino di peperoncino piccante sott'olio (il peperoncino sott'olio senza semi che preparo io).

    Si lascia soffriggere il tutto su fuoco medio, poi, quando l'aglio si è imbiondito, si aggiungono le cimette di cavolfiore e le si lascia, a loro volta, rosolare fin quando non si inizieranno a vedere le prime bruciacchiature sulla superficie delle cimette.





    Occorreranno circa 20 minuti.

    A questo punto aggiungere i due cucchiaini di concentrato di pomodoro e lasciare che anche quest'ultimo soffrigga per 10 minuti.





    Aggiungere il brodo bollente ed i pezzettini di cotica di maiale, attendere il recupero dell'ebollizione e poi continuare la cottura a temperatura inferiore a 100°C.

    Per ottenere ciò , io trasferisco il tegame sul bruciatore più piccolo della piastra di cottura, lo regolo al minimo ed interpongo sotto il tegame uno spartifiamma a camera; in tal modo riesco ad ottenere, con il tegame coperto una cottura a circa 90°C; chi possiede una slow cooker può effettuare in essa questa fase di cottura posizionando il regolatore su "high".

    La fase di cottura a bassa temperatura si protrae per almeno 2 ore ottenendo alla fine questo risultato.





    Come potete notare la zuppa diviene un po' cremosa, ma rimangono ancora molti pezzetti piccoli delle cimette di cavolfiore.

    Volendo si può ancora prolungare la cottura riducendo tutto il cavolfiore a crema, ma in tal caso, è meglio posticipare di almeno un'ora la aggiunta delle cotiche, perché altrimenti diventano troppo molli.

    A questo punto si può procedere alla cottura della pasta.

    A proposito della pasta, nella tradizione napoletana per questo piatto si utilizzava la cosiddetta "pasta ammiscata".

    Nel periodo pre e post bellico, le salumerie vendevano la pasta sfusa da grossi sacchi, anche di un quintale, ed era tipico vedere nelle salumerie tutta la serie di sacchi aperti con i vari tipi di formati di pasta dai quali si attingeva con le apposite sassole.

    Le operazioni di manipolazioni dei sacchi e di pescaggio per la vendita, inevitabilmente, provovocavano la rottura di qualche pezzo ed i frammenti, per una legge fisica, tendevano sempre a scendere verso il basso nel sacco.

    Accadeva quindi, che, quando il sacco di pasta arrivava al termine, sul fondo si trovava un residuo di frammenti e pezzi sbreccati che, per un sacco di un quintale, poteva raggiungere anche il peso di 1 kg.

    I commercianti dell'epoca, avevano l'abitudine di mescolare insieme i vari fondi dei sacchi e vendere il miscuglio così formato alla metà del prezzo normale della pasta.

    Le massaie dell'epoca, che dovevano sempre contare gli spiccioli nel borsellino per mettere da mangiare in tavola, erano ben felici poter risparmiare qualcosa utilizzando questa pasta mista e frammentata che, nelle zuppe, non dava troppo fastidio.

    Non essendo, oggi, più disponiobile questo tipo di pasta, per questa ricetta ho utilizzato il formato"casareccie" che è un formato molto rustico adatto per le zuppe.

    Circa la cottura, al fine di ottenere il migliore risultato organolettico, nel caso di utilizzo della pasta nelle zuppe, io effettuo la cottura in acqua salata per un tempo inferiore di tre/quattro minuti al tempo di cottura ottimale, terminado poi la cottura nella zuppa.

    In tal modo la pasta ha la possibiltà di rilasciare nella pentola buona parte dell'amido, ma anche di assorbire nella fase finale di cottura il brodo della zuppa che la rende più saporita.

    La cottura totale della pasta nella zuppa è sconsigliabile per due motivi.

    Nella zuppa non vi è un volume di liquido sufficiente per una buona cottura della pasta, che tende, pertanto a diventare collosa. Inoltre, se la pasta cuoce del tutto nella zuppa, cede al liquido della zuppa tutto l'amido rendendo la consistenza della zuppa limacciosa.

    Al termine, quando si spegne il fuoco sotto la zuppa, si aggiunge una abbondante manciata di foglie di prezzemolo tritate.

    Nel piatto, infine si aggiunge una spruzzata di parmigiano grattugiato in scagliette.





    Un ecumenico saluto coquinario

    Giampaolo

  • #2
    accuratissimo come sempre GP!
    La mia pagina facebook
    "quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha" Roger de Bussy-Rabutin

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    • #3
      Giampaolo è sempre un gran piacere leggere i tuoi interventi e le tue ricette.
      Grazie Alessandra
      Alessandra
      "Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani,perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere"

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      • #4
        In ogni tua preparazione risalta sempre la passione che ci metti....
        Complimenti

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        • #5
          Splendido Gp! Questo piatto io lo faccio senza cotiche per motivi dietetici ed è buono lo stesso, immagino con...
          Aprire il forum di Coquinaria mi consente una "sostenibile leggerezza dell'essere"
          Elzen

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          • #6
            bravissimo....amante della cucina e dei sapori autentici e tutto questo traspare dalle tue ricette!

            Roberta
            Robertina21

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            • #7
              Pubblicato originariamente da Ninfadora Visualizza il messaggio
              accuratissimo come sempre GP!
              Grazie Vanna.

              Luca sta bene?

              Gp

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              • #8
                Ciao Giampaolo, posso solo immaginarne il profumo ed il sapore! Ma tu come stai? E' da tanto che non ti incontravo sul forum. Bacioni, Grazia!
                Grazia

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                • #9
                  Pubblicato originariamente da alefbeth Visualizza il messaggio
                  Giampaolo è sempre un gran piacere leggere i tuoi interventi e le tue ricette.
                  Grazie Alessandra

                  ti ringrazio Alessandra

                  Questa è cultura della mia terra

                  Gp

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                  • #10
                    Pubblicato originariamente da gpmari Visualizza il messaggio
                    ti ringrazio Alessandra

                    Questa è cultura della mia terra

                    Gp
                    ed è proprio per questo che è un gran piacere leggerti...
                    grazie ancora
                    Alessandra
                    "Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani,perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere"

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                    • #11
                      dico, nessuno ha detto niente a quest'uomo che misura le cotiche in cm quadrati!!!!

                      Bel piatto, GP, qua le cotiche si usano solo per i "fagioli con le cotiche"!
                      ...fatti non foste a viver come bruti...

                      http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

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                      • #12
                        Pubblicato originariamente da graziella66 Visualizza il messaggio
                        dico, nessuno ha detto niente a quest'uomo che misura le cotiche in cm quadrati!!!!
                        Ormai da lui ci si aspetta questo e altro

                        Giampy dev'essere una minestra molto gustosa, un po' troppo grassina per me in questo momento di dieta, però se continua questo freddo...
                        "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
                        Il mio blog: Tentazioni di gusto

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                        • #13
                          Pubblicato originariamente da gpmari Visualizza il messaggio
                          ti ringrazio Alessandra

                          Questa è cultura della mia terra

                          Gp
                          Ciao Gp scusa se ti contraddico ma forse questa è cultura di casa tua..se per terra intendi Napoli,
                          perché io ho 34 anni,mia madre 58 e mia nonna 85 ma la pasta e cavolfiori così non l'abbiamo mai mangiata e nemmeno vista.
                          Io personalmente mai vista così nè a casa mia nè a casa di conoscenti,amici e parenti.
                          La pasta e cavolfiori *classica* qui a Napoli l'ho vista fare in un solo modo e cioè il seguente:

                          Far soffriggere l'aglio nell'olio,quando è imbiondito toglierlo (io lo tolgo ma c'è chi lo tiene) aggiungere le cimette di cavolfiore ben lavate,far rosolare un po',coprire d'acqua,aggiungere sale e prezzemolo e portare a cottura.
                          Quando il cavolfiore è cotto,allungare con un po' d'acqua,portare ad ebbolizione,aggiungere la pasta mista e far cuocere.
                          Alla fine risulterà una minestra cremosa.

                          Giusto per informazione.

                          Ciao
                          Sofia

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                          • #14
                            Pubblicato originariamente da Gia.Da Visualizza il messaggio
                            In ogni tua preparazione risalta sempre la passione che ci metti....
                            Complimenti

                            Grazie Gianna

                            Gp

                            Commenta


                            • #15
                              Pubblicato originariamente da flora Visualizza il messaggio
                              Splendido Gp! Questo piatto io lo faccio senza cotiche per motivi dietetici ed è buono lo stesso, immagino con...

                              L'utilizzo delle cotiche nelle zuppe napoletane risale ad una tradizione più antica, qundo non si facevano tanti sosfismi dietetici.

                              Vorrei comunque evidenziare che la cotica di maiale, quando è trattata come io la tratto, è un ingrediente con un contenuto di grassi trascurabile, mentre invece è ricco di tessuti connettivi solubili e insolubili (collagene ed elastina) la cui assunzione è particolarmente benefica per il mantenimento in efficienza delle nostre cartilagini.

                              Ciao

                              Giampaolo

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                              Operazioni in corso..
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