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  • VCC 2011 - Il mio Piatto da Paura: i maki-sushi (logorrotopo)

    [Carpe diem. Oggi ho tempo, poi chissà ].

    ― Ma perché i maki-sushi?
    ― Perchè perché perché " ti ricordi qual'è il sottotitolo di questo VCC?
    ― "Piatti da paura". E allora?
    ― E allora i maki-sushi sono un'antologia di paure, per me.
    ― Oh beh, in quanto a paure ti batte solo il Leone Codardo del "Meraviglioso mago di Oz""
    ― Spiritosa.
    ― Ripeto, perché i maki-sushi? Non mi sembrano granchè, in quanto a difficoltà .
    ― E ci risiamo. Qui non si tratta di fare piatti difficili, ma di affrontare delle paure. Lo sai qual'è la mia prima paura quando cucino, no?
    ― Che il forno esploda?
    ― Quella l'ho superata da un pezzo. No, è il "TROPPO TARDI".
    ― Cioè?
    ― Ho paura di andare oltre al punto di cottura senza accorgermene, di scolare la pasta quando ormai è scotta, di girare la frittata quando si è bruciata, di rimestare il sugo dopo che si è attaccato"
    ― Ok, ok, ho capito. Facevi prima a dire che ti viene l'ansia. Ã? per questo che la metà delle cose che prepari è mezza cruda?
    ― Preparavo. Ã? per questo che adoro gli stufati ed odio il forno.
    ― Non ho capito che c'entrano i maki-sushi.
    ― Terapia d'urto. Il riso non lo puoi scoperchiare, sennò muore; coperchio serrato dall'inizio alla fine, ed anche dopo. E la frittata pure, bisogna azzeccare il tempo di cottura.
    ― Comincia ad avere un senso. Qual'è la seconda paura?
    ― Ã? il "NON ABBASTANZA".
    ― Non abbastanza che?
    ― Non abbastanza veloce, non abbastanza brava, non abbastanza decisa.
    ― Uhm, carenza di autostima?
    ― Chiamala come vuoi.
    ― E quindi? Un'altra terapia d'urto?
    ― Di più, un triplo salto mortale: raffreddare il riso, arrotolare i maki, tagliarli.
    ― Perà . C'è dell'altro?
    ― C'è sempre dell'altro. C'è la paura più grossa, il "FARE SENZA CUORE".
    ― Senza divertimento, intendi?
    ― Anche. Senza ispirazione, senza gioia, senza scintille"
    ― Qui la fase creativa è in fondo.
    ― Appunto. Se ci arrivo come si deve, è fatta.
    ― Sai che ti dico?
    ― Niente. Tu non mi dici niente, se non parlo prima io, mio caro specchio. Quindi taci, che abbiamo già parlato troppo.
    Paola
    La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

  • #2
    Attrezzatura utilizzata (in ordine sparso)
    Makisu, stuoia in bambù
    Shamoji, cucchiaio di legno per il riso
    Saibashi, bastoncini lunghi per cucinare
    Coltello, giapponese anche lui tanto per fare scena
    Vassoio di legno, tagliere, pelapatate, misurini di varia provenienza
    Confusa moltitudine di pentole e pentolini, ciotole e cucchiai
    Macchina fotografica nuova di pacca del gentile consorte (così impara a latitare)
    Stereo
    N°4 CD (dei Porcupine Tree)
    Paola
    La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

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    • #3
      Fase -1 – Se me lo dicevi prima…
      Il gari è lo zenzero sottaceto. Se ne mangia un pezzetto o due tra un boccone di sushi e l'altro per ripulirsi la bocca e prepararsi meglio a gustare il nuovo sapore. Nel mio caso (maki-sushi di due tipi in croce) serve più per scenografia che per altro, come del resto la salsa di soia ed il wasabi, ma mai sottovalutare l'importanza della scenografia…


      Ho messo su il CD n°1, ed i funghi shiitake in ammollo.
      Quindi ho pelato
      – 100 g zenzero fresco.
      Ne ho ricavato delle strisce con il mio (in)fido pelapatate, le ho tagliate in pezzetti, li ho cosparsi con 1 C di sale fino, e li ho parcheggiati in un colino per circa un'ora.
      Intanto, ho lavato con acqua bollente un barattolo di vetro.
      Ho poi fatto sciogliere sul fuoco:
      – 75 g di zucchero
      – 1 C di sale
      in
      – 100 ml di aceto di riso
      – 60 ml di acqua.
      Ho strofinato via il sale dallo zenzero, l'ho messo nel barattolo di vetro, ho versato sopra l'aceto bollente, ho fatto raffreddare, quindi ho messo in frigo. Si può mangiare già dopo un'ora, ma più matura meglio è.

      Ultima modifica di erbaPersa; 21/05/2011, 07:38. Motivo: Ricaricata immagine perduta
      Paola
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      • #4
        Fase EXTRA ' Porcopiedi
        Ho dipinto le unghie dei piedi con smalto perlato lilla, trasformando le mie estremità in porcopiedi. E, sì, ho cucinato scalza.


        Paola
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        • #5
          Fase 0 – Ammollo
          Ho messo su il CD n°2.


          Poi ho sciacquato
          – 250 g di riso (originario, onorevole succedaneo del riso tondo giapponese)
          più e più volte, senza fretta, fino a che l'acqua non è risultata trasparente. Ã? un'operazione che ogni volta che la vedo fare mi incanta. L'ho quindi messo a scolare in un colapasta, per circa mezz'ora.
          Ho dato ai tagete l'acqua del risciacquo.


          Fase 1 – Sushi-zu
          Ho preparato l'aceto per condire il riso, pensando con sospiro alla bottiglia di sushi-zu già pronto che mi avevano portato Hiroko e Tokuko, e che ho lasciato bellamente scadere.
          Ho fatto sciogliere sul fuoco
          – 2 C di zucchero
          – 1 c sale
          in
          – 90 ml di aceto di riso.
          C'è chi aggiunge anche sakè o brodo dashi, ma ho deciso di attenermi alla non-ricetta di Hiroko (non-ricetta perché le dosi sono ad capocchiam come quelle di tutte le cuoche brave – e reticenti).
          Una volta limpido, l'ho assaggiato, tanto schifo non faceva, quindi l'ho messo da parte a raffreddare.
          Paola
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          • #6
            Fase 2 ' Rullo di tamburi
            Ho mescolato con i saibashi (ormai mi ero calata nella parte)
            ' 1 c di zucchero di canna
            ' 1 c di salsa di soia
            ' 1 c di mirin
            ' 2 uova.
            Ho unto una padella, e ci ho cotto la frittata, facendo respiri ampi e profondi.
            Mi si è abbronzata un po' troppo, ma ho fatto ben di peggio in passato.
            L'ho messa a raffreddare. Una volta fredda, l'ho tagliata in strisce sottili.



            Paola
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            • #7
              Fase 3 ' Roba cotta
              Ho pelato le carote e ne ho ricavato dei bastoncini. Ho strizzato gli shiitake, ho tagliato via i gambi legnosissimi e li ho affettati.
              Li ho messi in una pentola, ho aggiunto
              ' l'acqua filtrata degli shiitake (a coprire)
              ' 2 C di zucchero
              ' 2 C di salsa di soia
              e li ho fatti cuocere a fuoco dolce, senza coperchio, per circa 10'.






              Ho cotto dei tranci di sgombro al naturale con
              ' 1 C d'aceto di riso
              ' 2 C di zucchero
              ' 1 C di salsa di soia
              per circa 15'.






              Ho sbriciolato della ventresca in scatola.
              (Lo so, lo so che sushi = pesce crudo, ma le mie pescivendole del cuore sono in ferie. Comunque, anche Hiroko aveva usato pesce in scatola).


              Fase 4 ' Roba cruda
              Ho lavato il cetriolo, ho tolto i semi (ma non la buccia) e l'ho tagliato in strisce.
              Paola
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              • #8
                Fase 5 ' Shari
                Ho messo su il CD n°3.

                Ho messo il riso scolato in una pentola con
                ' 275 ml acqua fredda (la proporzione è riso : acqua = 1 : 1,1).
                e
                ' un foglio di alga konbu.
                Ho avvolto un tovagliolo attorno al coperchio perché non tiene granchè.
                Ho messo il tutto sul fornello piccolo, ho acceso, cotto per 5' a fuoco alto, sono sobbalzata al suono del timer come se avessi sentito le trombe del Giudizio Universale, ho abbassato il fuoco al minimo ed ho lasciato cuocere per altri 10'. Altro timer, altro sobbalzo, ho spento il fornello, ed ho lasciato il coperchio chiuso per altri 15' per fare riposare il riso, dominando i miei istinti ansiosi con inenarrabili sforzi di volontà .
                Intanto, ho sistemato con psicotica precisione tutto il necessario sul bancone di lavoro.



                Ho finalmente scoperchiato. Meraviglia. L'acqua era scomparsa, il riso era cotto alla perfezione. Mi sono messa a canticchiare.
                Paola
                La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

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                • #9
                  Fase 6 ' Let's rock!
                  Ho versato il riso nel vassoio di legno, ho brandito lo shamoji, la custodia di un CD facente funzione di ventaglio, mi sono accorta che mi mancava una mano per il cucchiaio dello shusi-zu. Ho poggiato il CD, ho allargato il riso con lo shamoji, ho versato a pioggia circa 3 C di sushi-zu, ho poggiato il cucchiaio, preso il CD, ho rimescolato, sventolato, mescolato ancora, poggiato il CD, preso il cucchiaio, versato altro sushi-zu, poggiato il cucchiaio, preso il CD, rimescolato, sventolato, mescolato ancora finché non sono entrata in una specie di trance ed il riso mi è sembrato brillare come un firmamento.

                  Paola
                  La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

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                  • #10
                    Fase 7 ' Let's roll!
                    Un respiro, due, tre.
                    Stuoino, nori, riso, ripieni e fantasia, acqua sul bordo, sì, sora Acqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et" basta, sto divagando, per non dire scappando. L'autoscatto ha fatto il suo dovere, ora tocca a me.


                    Un altro respiro ed oplà " ho detto oplà " op-là . Ecco sì" funziona! Beh, quasi. Non è proprio cilindrico, ecco, è un po' più ed è un po' meno, peròcchecavolo. Ã?.



                    Dov'è il coltello? Ecco, ben inumidito. Un bel taglio. Un-bel-taglio-deciso. Devo gridare banzai? Beh, no, lo stile, lo stile innanzitutto. Perà intanto chi mi sente? "Io, mi sento. Eh sì. E allora" BANZAI!!!!!!
                    Poi mi sono fatta prendere dall'entusiasmo, e oltre ai futomaki ' quelli più grandi ' ho voluto provare a fare anche degli hosomaki ' quelli più sottili, con un solo "ripieno". Ho esplorato il territorio infinito delle forme geometriche, e mi sono spinta anche oltre. Quadrati, triangoli, rettangoli, addirittura qualcuno tondo. A quel punto cantavo ormai a pieni polmoni (intanto avevo messo su anche il CD n°4), il gatto mi guardava stranito, ma se avesse saputo come mi sentivo avrebbe cantato anche lui.
                    Paola
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                    • #11


                      Serviti con salsa di soia, wasabi ed il gari facevano la loro porcafigura.
                      Perfettibili, certo. Ho già in mente una lista di aggiustamenti e migliorie, che vi risparmio.
                      Quel che conta è che io mi sono "perfettita", un altro po', e che ho avuto un'ulteriore riprova che Coquinaria è zuppa di magia fino al midollo.
                      G-R-A-Z-I-E!!!!!!

                      Paola
                      La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

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                      • #12
                        Tu sei fuori come un balcone ....... il pocopiede me fa morì
                        Bel reportage
                        "E tu li devi aprire sul mondo. Gli occhi sono lo specchio dell'anima. E tu li hai splendidi entrambi!!" (Ross)

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                        • #13
                          ti manca questo, Paola!
                          PAOLA
                          Il cioccolato bianco è una supposta per via orale. Iginio Massari.
                          http://ilpennellodicioccolato.blogspot.com/

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                          • #14
                            Pubblicato originariamente da Paprika Visualizza il messaggio
                            ...... il pocopiede me fa morì

                            ma non era poRco.............
                            "Le Belle Arti sono cinque, e cioè: la pittura, la scultura, la poesia, la musica, l'architettura. Quest'ultima ha per ramo principale la pasticceria." Careme Marie Antoine

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                            • #15
                              Fantastica!!!
                              milena
                              "L'uomo è nato per festeggiare la vita" Luigi Veronelli

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