Per una serie di motivi, l'articolo che avevo scritto per Natale per La nazione non è stato pubblicato, e ora sarebbe fuori luogo.
Ma qui su coquinaria 'un si butta via niente, ed allora, ecco a voi, solo per voi...
I miei Natali.
Non ho mai sentito molto il Natale. Oddio, a ben pensarci non è che sia proprio così. Da piccola mi piaceva, e anche molto. L'idea di una figura strana che veniva a portarmi i regali mi affascinava. Niente paglia per le renne o bicchiere di latte per babbo Natale (che poi, scoprendo che era la zia Cesarina - quella dei ciambellini - forse avrebbe gradito di più un panino con le pulezze e una salsiccia....). Solo una letterina con un paio di regali richiesti e poi il 'fa' che finiscano le guerre e venga la pace nel mondo... di rito. La letterina sotto il piatto dei genitori e, se Dio vuole, niente poesia da recitare in cima alla sedia. Che poi a me, esibizionista com'ero, magari avrebbe fatto piacere. Un po' meno agli zii che già due mesi prima si erano sorbiti polpette di lesso a gogà ...
Insomma, diciamo che da piccola il Natale mi piaceva, anche abbastanza. Da grande poi, quando Babbo Natale ha stabilito che, nonostante la statura, non rientravo più nei piccoli che si meritavano le sue attenzioni ho iniziato io a fare regalini a tutti. Ho sempre avuto questa passione. Durante l'anno risparmiavo sulla paghetta (a dire il vero non la spendevo proprio) per acquistare doni per il Natale. Per i miei genitori, per i compagni di scuola, per gli amici, per gli zii, per la nonna (a 9 anni mi era rimasta solo la nonna Lina, quella delle polpette e del buondì).
E fu così che un anno decisi di fare un regalo con il botto ai miei genitori. Risparmiai per tutto l'anno la paghetta e, arrivata ai primi di dicembre, mi recai in un negozio vicino a casa ed ordinai la stufa a legna. La cucina economica, come si chiamava un tempo. Anche se, mentre contavo i numerosi biglietti da diecimila lire che occorrevano per pagarla mi chiedevo come fosse quella costosa se questa era economica!
Ma tant'è.
Presi accordi con il negoziante per la consegna il 24 dicembre. A casa. Al quarto piano. Inutile dire che la stufa non entrava in ascensore. E tra sbuffi e grandi sudate portarono su la cucina, mentre i miei genitori erano 'volontariamente... andati via da casa per qualche ora.
Quando tornarono, li presi per mano, feci chiudere loro gli occhi e li portai nel mansardino che si trova in terrazza. Una piccola costruzione dove c'è una sorta di seconda cucina rustica, con tanto di focolare (quello dove la mamma fa il suo famoso arrosto girato). I miei si illuminarono tutti, poi il babbo mi guardà e disse 'e il camino?... Io sorridente dissi 'avete già un focolare, che ve ne fate del camino?... ... non avevo pensato che la stufa a legna necessitava di una canna fumaria di sfogo dei fumi...
E fu così che venne chiamato il muratore.
E meno male che era una cucina... economica!
FAGIOLI NEL COCCIO sulla stufa
per 6 persone (che mangiano parecchio)
500 g. di fagioli secchi (io preferisco quelli di Garliano, ma anche gli zolfini o i coco nano possono andare bene, così come i veri cannellini)
4/5 foglie di salvia fresche,
un cucchiaio di pepe nero in grani
3 spicchi d'aglio vestito
due cucchiai di olio extravergine di oliva
Mettere i fagioli in ammollo per una notte in acqua fredda (in estate mettere tutto in frigorifero, per evitare che i fagioli fermentino). Il giorno successivo mettere i fagioli all'interno di una fagioliera di coccio (secondo me fa la differenza e non costa molto, è un acquisto che vale la pena. Oramai è tardi per chiederla a Babbo Natale, ma magari ci può pensare la Befana...). Coprire di acqua lasciando che questa superi di un paio di dita il livello dei fagioli. Unire la salvia, l'aglio vestito e il pepe (io per evitare che il pepe vada in giro lo chiudo all'interno di una garzina, a mo' di sacchettino) e un bel giro d'olio extravergine di oliva.
Mettere sulla cucina economica abbastanza verso il centro dei cerchi, in modo che raggiunga l'ebollizione in fretta. Se non avete la cucina a legna utilizzate un fornello a potenza media.
Quando l'acqua bollirà si formerà una schiuma. Eliminatela, abbassate la fiamma e fate cuocere per il tempo necessario. A seconda dei fagioli può essere necessaria un'ora come tre.
Tenete sempre un pentolino d'acqua bollente (nella cucina economica ci sono due contenitori di lato proprio a questo scopo) e fate in modo che i fagioli siano sempre ricoperti di liquido ma non troppo. In questo modo saranno più gustosi.
Quando i fagioli saranno quasi cotti salate e lasciateli freddare nel liquido di cottura.
Serviteli con una macinata di pepe nero e un bel giro d'olio extravergine di quello buono.
Mi raccomando la varietà del fagiolo. Sarà questa a fare la differenza. Non risparmiate. Un chilo di fagioli secchi si trasforma in cottura, aumentando quasi di quattro volte il peso... pensate quante persone si sfamano, e la differenza di aroma tra un fagiolo 'industriale... e uno 'vero... è davvero enorme.
Una volta cotti poi possono essere trasformati in zuppa, all'uccelletto in bianco, all'uccelletto in rosso... ma, come dicevano alla fine di Heidi (dotta citazione) .. 'di questo vi parleremo in una prossima puntata!...
Rossanina
Ma qui su coquinaria 'un si butta via niente, ed allora, ecco a voi, solo per voi...
I miei Natali.
Non ho mai sentito molto il Natale. Oddio, a ben pensarci non è che sia proprio così. Da piccola mi piaceva, e anche molto. L'idea di una figura strana che veniva a portarmi i regali mi affascinava. Niente paglia per le renne o bicchiere di latte per babbo Natale (che poi, scoprendo che era la zia Cesarina - quella dei ciambellini - forse avrebbe gradito di più un panino con le pulezze e una salsiccia....). Solo una letterina con un paio di regali richiesti e poi il 'fa' che finiscano le guerre e venga la pace nel mondo... di rito. La letterina sotto il piatto dei genitori e, se Dio vuole, niente poesia da recitare in cima alla sedia. Che poi a me, esibizionista com'ero, magari avrebbe fatto piacere. Un po' meno agli zii che già due mesi prima si erano sorbiti polpette di lesso a gogà ...
Insomma, diciamo che da piccola il Natale mi piaceva, anche abbastanza. Da grande poi, quando Babbo Natale ha stabilito che, nonostante la statura, non rientravo più nei piccoli che si meritavano le sue attenzioni ho iniziato io a fare regalini a tutti. Ho sempre avuto questa passione. Durante l'anno risparmiavo sulla paghetta (a dire il vero non la spendevo proprio) per acquistare doni per il Natale. Per i miei genitori, per i compagni di scuola, per gli amici, per gli zii, per la nonna (a 9 anni mi era rimasta solo la nonna Lina, quella delle polpette e del buondì).
E fu così che un anno decisi di fare un regalo con il botto ai miei genitori. Risparmiai per tutto l'anno la paghetta e, arrivata ai primi di dicembre, mi recai in un negozio vicino a casa ed ordinai la stufa a legna. La cucina economica, come si chiamava un tempo. Anche se, mentre contavo i numerosi biglietti da diecimila lire che occorrevano per pagarla mi chiedevo come fosse quella costosa se questa era economica!
Ma tant'è.
Presi accordi con il negoziante per la consegna il 24 dicembre. A casa. Al quarto piano. Inutile dire che la stufa non entrava in ascensore. E tra sbuffi e grandi sudate portarono su la cucina, mentre i miei genitori erano 'volontariamente... andati via da casa per qualche ora.
Quando tornarono, li presi per mano, feci chiudere loro gli occhi e li portai nel mansardino che si trova in terrazza. Una piccola costruzione dove c'è una sorta di seconda cucina rustica, con tanto di focolare (quello dove la mamma fa il suo famoso arrosto girato). I miei si illuminarono tutti, poi il babbo mi guardà e disse 'e il camino?... Io sorridente dissi 'avete già un focolare, che ve ne fate del camino?... ... non avevo pensato che la stufa a legna necessitava di una canna fumaria di sfogo dei fumi...
E fu così che venne chiamato il muratore.
E meno male che era una cucina... economica!
FAGIOLI NEL COCCIO sulla stufa
per 6 persone (che mangiano parecchio)
500 g. di fagioli secchi (io preferisco quelli di Garliano, ma anche gli zolfini o i coco nano possono andare bene, così come i veri cannellini)
4/5 foglie di salvia fresche,
un cucchiaio di pepe nero in grani
3 spicchi d'aglio vestito
due cucchiai di olio extravergine di oliva
Mettere i fagioli in ammollo per una notte in acqua fredda (in estate mettere tutto in frigorifero, per evitare che i fagioli fermentino). Il giorno successivo mettere i fagioli all'interno di una fagioliera di coccio (secondo me fa la differenza e non costa molto, è un acquisto che vale la pena. Oramai è tardi per chiederla a Babbo Natale, ma magari ci può pensare la Befana...). Coprire di acqua lasciando che questa superi di un paio di dita il livello dei fagioli. Unire la salvia, l'aglio vestito e il pepe (io per evitare che il pepe vada in giro lo chiudo all'interno di una garzina, a mo' di sacchettino) e un bel giro d'olio extravergine di oliva.
Mettere sulla cucina economica abbastanza verso il centro dei cerchi, in modo che raggiunga l'ebollizione in fretta. Se non avete la cucina a legna utilizzate un fornello a potenza media.
Quando l'acqua bollirà si formerà una schiuma. Eliminatela, abbassate la fiamma e fate cuocere per il tempo necessario. A seconda dei fagioli può essere necessaria un'ora come tre.
Tenete sempre un pentolino d'acqua bollente (nella cucina economica ci sono due contenitori di lato proprio a questo scopo) e fate in modo che i fagioli siano sempre ricoperti di liquido ma non troppo. In questo modo saranno più gustosi.
Quando i fagioli saranno quasi cotti salate e lasciateli freddare nel liquido di cottura.
Serviteli con una macinata di pepe nero e un bel giro d'olio extravergine di quello buono.
Mi raccomando la varietà del fagiolo. Sarà questa a fare la differenza. Non risparmiate. Un chilo di fagioli secchi si trasforma in cottura, aumentando quasi di quattro volte il peso... pensate quante persone si sfamano, e la differenza di aroma tra un fagiolo 'industriale... e uno 'vero... è davvero enorme.
Una volta cotti poi possono essere trasformati in zuppa, all'uccelletto in bianco, all'uccelletto in rosso... ma, come dicevano alla fine di Heidi (dotta citazione) .. 'di questo vi parleremo in una prossima puntata!...
Rossanina
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