se vi piace il riso nero, fa per voi.
Il riso nero è una DOP piemontese, la zona di coltura è il vercellese o il biellese ed esiste nella varietà bianca o nera.
Riso nero di Baraggia con curry di verdure e mazzancolle
per due persone
riso nero di Baraggia q.b
mezzo peperone rosso
mezzo peperone giallo
1 manciata abbondante di fagiolini
1 zucchina, solo la parte verde
1 costola di sedano
1 cipollotto fresco
curry a piacere
sale, pepe
6/8 mazzancolle
poco vino bianco
poco zenzero fresco a pezzetti
1 rametto di rosmarino
sale, pepe
Preparate il ragù di verdure.
Pulite, mondate e riducete tutte le verdure in piccola dadolata, tenendole separate. Delle zucchine tenete solo la parte verde con un poco di polpa, l'interno potrete usarlo in un minestrone, o in un ripieno.
In una larga padella fate stufare in un goccio d'olio il cipollotto tritato, dopodichè aggiungete per prime le verdure a più lunga cottura, quindi per primo il sedano e i peperoni e lasciateli insaporire qualche minuto,
proseguite unendo i fagiolini, lasciate stufare a fuoco basso finché le verdure iniziano ad ammorbidirsi e finite con l'aggiungere le zucchine. A questo punto salate, pepate e profumate con il curry. La quantità è soggettiva, dipende da quanto vi piace sentirne l'aroma. Io ne ho usato un cucchiaino abbondante, per la quantità di verdura per due persone era la dose giusta.
Cuocete il riso.
Mentre bolle allegramente, pulite le mazzancolle eliminando le teste e il budellino e il carapace lasciandone un pezzetto sulla coda, lavatele e asciugatele bene.
In una larga padella scaldate un goccio d'olio, aggiungete le mazzancolle e fatele dorare da tutti i lati, sfumate con un poco di vino bianco e profumate il tutto con un rametto di rosmarino e qualche pezzetto di zenzero, regolate di sale e di pepe.
Cuoceteli solo qualche minuto e teneteli in caldo.
Una volta cotto il riso, scolatelo e conditelo con il ragù di verdure al curry.
Sul piatto, mettete il riso così condito dentro a un coppapasta a piacere, premete leggermente per compattarlo un pochino e sfilate con delicatezza il coppapasta.
Guarnite con un po' delle verdure e con le mazzancolle.
Un piatto che si fa abbastanza velocemente, molto colorato e saporito che appaga gli occhi e il palato.
Qualche nota sul riso nero di Baraggia:
il nero di Baraggia integrale a pericarpo nero, con un granello di buone dimensioni e dai tempi di cottura ridotti, è una chicca per intenditori. Il termine Baraggia da sempre è stato usato per indicare i terreni poco, occupati da vegetazioni spontanee tipiche della brughiera quali rovi, erica e querce. L’ unica possibilità per renderli sfruttabili dal punto di vista agronomico era offerta dalla disponibilità costante di acque irrigue. L’ irrigazione, inoltre, rappresenta lo strumento ideale per neutralizzare l’ acidità del terreno. E il riso, che richiede la pratica dell’ irrigazione per sommersione (la stessa raccomandata per la bonifica) costituiva una delle poche colture possibili. La coltivazione nella Baraggia biellese e vercellese venne inizialmente introdotta in via sperimentale, scegliendo le varietà di riso più adatte alle difficili condizioni climatiche. Il marchio Dop rappresenta un riconoscimento importante per decine di aziende che hanno scelto la strada difficile della produzione di qualità e che oggi sono fortemente preoccupate dall’ ingresso sul mercato europeo e italiano dei risi asiatici. Il riconoscimento del grande valore aggiunto del riso di Baraggia rappresenta un importante tassello delle qualità del Piemonte agricolo e agroalimentare, da tutelare e valorizzare.
Nel 2007 la Commissione delle Comunità Europee ha approvato la Denominazione di Origine Protetta per il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese. La DOPcostituisce la più importante certificazione di valore europeo a protezione e valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari per i quali tutto il processo produttivo, dalla coltivazione alla lavorazione e trasformazione, avviene esclusivamente in un territorio delimitato e riconosciuto ufficialmente.
Il riso nero è una DOP piemontese, la zona di coltura è il vercellese o il biellese ed esiste nella varietà bianca o nera.
Riso nero di Baraggia con curry di verdure e mazzancolle
per due persone
riso nero di Baraggia q.b
mezzo peperone rosso
mezzo peperone giallo
1 manciata abbondante di fagiolini
1 zucchina, solo la parte verde
1 costola di sedano
1 cipollotto fresco
curry a piacere
sale, pepe
6/8 mazzancolle
poco vino bianco
poco zenzero fresco a pezzetti
1 rametto di rosmarino
sale, pepe
Preparate il ragù di verdure.
Pulite, mondate e riducete tutte le verdure in piccola dadolata, tenendole separate. Delle zucchine tenete solo la parte verde con un poco di polpa, l'interno potrete usarlo in un minestrone, o in un ripieno.
In una larga padella fate stufare in un goccio d'olio il cipollotto tritato, dopodichè aggiungete per prime le verdure a più lunga cottura, quindi per primo il sedano e i peperoni e lasciateli insaporire qualche minuto,
proseguite unendo i fagiolini, lasciate stufare a fuoco basso finché le verdure iniziano ad ammorbidirsi e finite con l'aggiungere le zucchine. A questo punto salate, pepate e profumate con il curry. La quantità è soggettiva, dipende da quanto vi piace sentirne l'aroma. Io ne ho usato un cucchiaino abbondante, per la quantità di verdura per due persone era la dose giusta.
Cuocete il riso.
Mentre bolle allegramente, pulite le mazzancolle eliminando le teste e il budellino e il carapace lasciandone un pezzetto sulla coda, lavatele e asciugatele bene.
In una larga padella scaldate un goccio d'olio, aggiungete le mazzancolle e fatele dorare da tutti i lati, sfumate con un poco di vino bianco e profumate il tutto con un rametto di rosmarino e qualche pezzetto di zenzero, regolate di sale e di pepe.
Cuoceteli solo qualche minuto e teneteli in caldo.
Una volta cotto il riso, scolatelo e conditelo con il ragù di verdure al curry.
Sul piatto, mettete il riso così condito dentro a un coppapasta a piacere, premete leggermente per compattarlo un pochino e sfilate con delicatezza il coppapasta.
Guarnite con un po' delle verdure e con le mazzancolle.
Un piatto che si fa abbastanza velocemente, molto colorato e saporito che appaga gli occhi e il palato.
Qualche nota sul riso nero di Baraggia:
il nero di Baraggia integrale a pericarpo nero, con un granello di buone dimensioni e dai tempi di cottura ridotti, è una chicca per intenditori. Il termine Baraggia da sempre è stato usato per indicare i terreni poco, occupati da vegetazioni spontanee tipiche della brughiera quali rovi, erica e querce. L’ unica possibilità per renderli sfruttabili dal punto di vista agronomico era offerta dalla disponibilità costante di acque irrigue. L’ irrigazione, inoltre, rappresenta lo strumento ideale per neutralizzare l’ acidità del terreno. E il riso, che richiede la pratica dell’ irrigazione per sommersione (la stessa raccomandata per la bonifica) costituiva una delle poche colture possibili. La coltivazione nella Baraggia biellese e vercellese venne inizialmente introdotta in via sperimentale, scegliendo le varietà di riso più adatte alle difficili condizioni climatiche. Il marchio Dop rappresenta un riconoscimento importante per decine di aziende che hanno scelto la strada difficile della produzione di qualità e che oggi sono fortemente preoccupate dall’ ingresso sul mercato europeo e italiano dei risi asiatici. Il riconoscimento del grande valore aggiunto del riso di Baraggia rappresenta un importante tassello delle qualità del Piemonte agricolo e agroalimentare, da tutelare e valorizzare.
Nel 2007 la Commissione delle Comunità Europee ha approvato la Denominazione di Origine Protetta per il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese. La DOPcostituisce la più importante certificazione di valore europeo a protezione e valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari per i quali tutto il processo produttivo, dalla coltivazione alla lavorazione e trasformazione, avviene esclusivamente in un territorio delimitato e riconosciuto ufficialmente.
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