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  • Ricordi di gioventù ed un piatto: spaghetti alle zucchine

    Ricordi di gioventù ed un piatto: spaghetti alle zucchine

    Cari amici di Coquinaria,

    come richiesto e promesso, vi voglio parlare degli spaghetti alle zucchine perché si tratta di una ricetta particolare di origine campana cui sono associati per me particolari piacevoli ricordi giovanili, nonchè dei luoghi
    bellissimi della costiera sorrentina.

    A differenza di altre ricette che vi ho raccontato, non si tratta di una ricetta di mia elaborazione, ma la ricetta tipica di un ristorante della costiera Sorrentina.
    Si tratta del ristorante 'Lo scoglio... che una volta era un modesto ristorante familiare situato su una palafitta a mare sulla spiaggia di ciottoli della Marina del Cantone che è l'ultima spiaggia della penisola sorrentina prima della punta Campanella ed uno dei luoghi più suggestivi della stessa costiera.

    Ho ritrovato una vecchia cartolina degli anni cinquanta dove è proprio raffigurato il ristorante Lo Scoglio sulle poalafitte come era allora.





    La spiaggia si trova quasi difronte all'isolotto Isca che era il "buen retiro" di Eduardo De Filippo.

    Nella foto potete vedere sullo sfondo l'isolotto Isca ed in primo piano lo scoglio Ruotolo.




    Quando studiavo all'università feci amicizia con un collega che era un grande appassionato di vela e col quale oggi suggelliamo circa 45 anni di amicizia.

    Questo amico all'inizio degli anni settanta ebbe la possibilità di acquistare in società con altri amici una bellissima barca a vela di 12 metri sulla quale, quando era il suo turno di utilizzo, spesso mi invitava per delle passeggiate
    domenicali.

    Ricordo che erano giornate bellissime in compagnia delle rispettive mogli.

    Abitualmente partivamo dal porticciolo del Borgo Marinaro di Napoli, dove lui aveva la barca ancorata, e, dopo aver percorso circa un miglio dalla costa, spegnevamo il motore ed issavamo le vele puntando verso la punta Campanella.

    Chi non lo ha provato, non sa che pace scende nella barca quando si è in mezzo al mare e si spengono i motori.
    Se il vento non è forte vi è un silenzio assoluto rotto soltanto dal lieve rumore dell'onda che si frange sulla prua della barca e da qualche lieve cigolio quando per effetto di una virata il boma cambia posizione, e vi
    assicuro, che, in quel silenzio, questi lievi rumori sembrano assordanti.

    Potere di assuefazione dell'orecchio umano!

    Abitualmente puntavamo verso Punta Campanella godendoci l'impareggiabile panorama del golfo di Napoli e della costiera sorrentina. All'altezza di Massalubrense puntavamo verso terra e facevamo l'ultimo tratto bordeggiando lungo gli anfratti e le punte che caratterizzano quell'ultimo tratto della penisola sorrentina.

    Verso l'ora di pranzo puntuali ci presentavamo davanti alla Marina del Cantone ed attraccavamo al pontile del ristorante 'Lo scoglio... di cui il ristorante si era nel frattempo dotato.

    A quell'epoca la sala del ristorante era ricavata su una piattaforma di legno a mare, tipo palafitta, al centro della quale troneggiava una vasca alimentata da acqua prelevata dal mare e nella quale nuotava il ben di Dio del mare Tirreno: spigole, saraghi, orate, scorfani, cuocci e aragoste.
    Bastava indicare al padrone quale pesce si voleva e lui abilmente lo prendeva con il classico cuoppo e lo inviava immediatamente in cucina per la cottura. Vi lascio immaginare che cosa era quel pesce.
    Ricordo che in quel ristorante, qualche anno dopo gli episodi che vi sto raccongtando, ho festeggiato di sera al lume di candela con mia moglie il nostro primo ammiversario di matrimonio decennale; pasteggiammo con un aragosta prelevata da quella famosa vasca ed una bottiglia di Moet Chandon (follie di gioventù).

    Ma la specialità del locale, che poi lo fatto diventare un locale di lusso di rinomanza internazionale, era un piatto della tradizione locale: gli spaghetti con le zucchine della cui ricetta vi voglio fare partecipi.

    Le zucchine devono essere quelle verdi scure piuttosto piccole; tagliate a dischetti di due millimetri di spessore, si devono ottenere delle monetine non più grandi della moneta di un Euro.

    Si deve disporre di olio extra vergine di oliva di prima qualità .
    Si deve disporre di abbondante basilico napoletano (quello a foglie grosse e bollose) colto dalla pianta al mattino presto dello stesso giorno di esecuzione della ricetta.
    Si deve disporre di un caciocavallo stagionato tipico della Campania e della Basilicata: il caciocavallo podolico.
    Si tratta di un formaggio a pasta filata fatto con latte di mucca della razza podolica, che è una antica razza autoctona del sud della Campania che è sempre stata poco sfruttata commercialmente perché è una razza che ha una produttività in latte molto bassa; ma proprio per questa ragione produce un latte molto concentrato e molto ricco di proteine dal quale si ricava un caciocavallo, sia fresco che stagionato, di sapore eccelso ed oggi dal prezzo altrettanto eccelso. In alcuni casi questo caciocavallo, come un altro famoso prodotto della penisola sorrentina: il provolone del monaco, viene fatto invecchiare in grotte naturali.

    La realizzazione del piatto è semplice, ma richiede una certa maestria di esecuzione.

    I dischetti di zucchine vanno fritti, pochi per volta, in olio di oliva extra vergine per 3/4 minuti, quanto basta per rendere i dischetti color oro vecchio.
    Occorre stare attenti a temperature e quantità : in un litro di olio a 200°C bisogna immergere non più di 150 g di zucchine per volta; si avrà una caduta di temperatura che arriverà intorno a 160°C e le zucchine saranno perfette quando la temperatura sarà risalita a circa 170°C.
    Se le zucchine verranno cotte a temperatura più bassa risulteranno untuose e molli, se verranno cotte a temperaturatura troppo alta diventeranno secche.

    Bisogna avere a disposizione una capace zuppiera della dimensione sufficiente a contenere tutta la pasta da cuocere.
    Le zucchine vanno estratte dall'olio con la apposita schiumarola e depositate , ancora gocciolanti di olio, sul fondo della zuppiera, che deve essere preriscaldata in forno a 60°C. A questo punto, operando con attenta velocità , bisogna cospargere lo strato di zucchine sul fondo della zuppiera con una abbondante quantità di foglie di basilico grossolanamente spezzettate a mano. Infine, sempre operando velocemente, bisogna coprire il tutto grattuggiando a scagliette del caciocavallo podolico ed infine bisogna mettere un fiocchetto di burro.
    Mentre si friggono le altre zucchine la zuppiera va rimessa in forno.
    Si continua con questa procedura fino ad esaurimento delle zucchine provvednedo a mescolare ogni volta per evitare che il formaggio che inizia a fondere saldi fra loro i vari dischetti di zucchina.

    Orientativamente bisogna considerare 150 g di zucchine intere a porzione di pasta.

    Appena terminato con le zucchine, si caleranno gli spaghetti nell'acqua bollente salata facendoli cuocere al dente.

    Appena scolati, gli spaghetti vanno rovesciati in blocco e sollecitamente nella zuppiera e aggiungere nella stessa un mestolino dell'acqua di cottura.

    A questo punto bisogna operare fulmineamente in due.
    Uno rotea la zuppiera ogni volta di novanta gradi ed una altro con due forchettoni li infila a 180 gradi lungo il bordo interno della zuppiera fino a portare le due punte a contatto e solleva il tutto. Questa operazione va
    ripetuta sollecitamente una decina di volte in maniera da lappare perfettamente con l'olio ed il burro tutti gli spaghetti, di fondere bene tutto il caciocavallo e distribuire uniformemente basilico e caciocavallo in tutta la massa degli spaghetti.

    Otterrete alla fine un piatto di spaghetti dal profumo inebriante, dal sapore eccezionale e con un colore paglierino che fa credere a molti che nella salsa vi sia dell'uovo; il colore invece è solo dovuto al colore che
    assume l'olio di oliva in cui si sono fritte le zucchine e nel quale si sono scaricati parte dei pigmenti verdi della buccia delle zucchine.

    Un caro saluto a tutti

    Giampaolo

  • #2
    non ho le zucchine, non ho il caciocavallo, ma ho letto tutto e mi è venuta una gran fame, una meraviglia grazie gp
    .... amica del sole...

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    • #3
      io non ho nemmeno il goniometro per misurare i gradi!

      grazie GP,bel racconto!
      ...fatti non foste a viver come bruti...

      http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

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      • #4
        Pubblicato originariamente da graziella66 Visualizza il messaggio
        io non ho nemmeno il goniometro per misurare i gradi!

        grazie GP,bel racconto!
        Ma la rotazione della zuppiera si può fare anche ad occhio!

        Grazie

        Gp

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        • #5
          Pubblicato originariamente da Patrizia.p. Visualizza il messaggio
          non ho le zucchine, non ho il caciocavallo, ma ho letto tutto e mi è venuta una gran fame, una meraviglia grazie gp
          Valli a mangiare in loco.

          Speriamo che l'atmosfera sia restata la stessa, io ci manco da circa 15 anni.

          Non te ne pentirai

          Gp

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          • #6
            Giampiero sicuramente la stragerà , però altrettanto sicuramente proverà a rifarla.
            Grazie per il bel racconto.
            Elena

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            • #7
              Grazie mille per il racconto e per la ricetta, Giampiero!!
              La resdora.

              La terra non è un dono dei nostri padri, bensì un prestito dei nostri figli.

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              • #8
                Giampaolo di solito mi annoio a leggere racconti troppo lunghi ma i tuoi sono piacevoli.
                Forse perché non sei più un ragazzino e c'è sempre nei tuoi racconti ricordi, nostalgia, profumo del passato e la sensazione del tempo che passa ma anche di quello che hai ancora da vivere e vivere bene:
                Fine dei commenti personali per la ricetta ci hai ricordato una versione che gira da molti anni sotto varie bandiere come si dice.
                Una versione molto simile alla tua è quella di Mariano e Rita Pane nel libro " I sapori del Sud".
                La tua però è più calda, più vissuta più " profumata "
                Quindi grazie e continua cosi.
                La porti un bacione a Firenze che l'è la mia città 

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                • #9
                  Gp, questa ricetta è quella che generalmente è nota come "pasta alla Nerano"? Dalla descrizione mi sembra quella, ma non ne conoscevo la procedura esatta e gli ingredienti. Soprattutto la qualità delle zucchine, quelle piccole e scure come hai spiegato tu, credo sia decisiva per una buona riuscita. Grazie mille!
                  "cambiare il forno è un po' come cambiare parrucchiere" - *coral reef*

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                  • #10
                    Giampaolo attraverso il tuo bel racconto ho goduto della gita in mare sulla barca a vela con i suoi silenzi, ho sentito il profumo del basilico e delle zucchine e ho assaporato gli spaghetti: grazie per condividere con noi i tuoi ricordi!
                    ivana

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                    • #11
                      E' questo il bello delle ricette di Giampaolo, sono come quelle di un " trattore " molto noto di Ponza che prima di parlare dei suoi paccheri fà tutto un racconto di quand'era piccolo di come andava a pesca insomma una delizia.
                      Le ricette devono essere " condite " con ricordi di vita altrimenti restano " risecchite ".
                      Io purtroppo non potrà mai raccontarvele perché mia mamma e mia nonna odiavano la cucina ( ed erano magrissime) amavano l'arte in tutti i suoi aspetti, pittura, musica ecc. e mia mamma disdegnava mia padre che invece faceva i tortellini a mano quando invitava gli amici a San Colombano, i suoi geni però erano fortissimi e sono passati senza danno a me e a mia sorella a riprova che la fame è più forte dell'arte!!!!!!
                      Di mia mamma ricordo solo un aspic di pollo molto buono che farà stasera poi faccio le foto e ve le metto in onda.
                      La porti un bacione a Firenze che l'è la mia città 

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                      • #12
                        Mi spiace solo dover aspettare l'estate per provarla...

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                        • #13
                          Pubblicato originariamente da elena Visualizza il messaggio
                          Giampiero sicuramente la stragerà , però altrettanto sicuramente proverà a rifarla.
                          Grazie per il bel racconto.
                          Grazie a te.

                          Dai provaci!

                          Ciao

                          Giampaolo (no Giampiero)

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                          • #14
                            Pubblicato originariamente da federica_pozzi Visualizza il messaggio
                            Grazie mille per il racconto e per la ricetta, Giampiero!!
                            Grazie a te

                            Giampaolo (no Giampiero)

                            Commenta


                            • #15
                              Pubblicato originariamente da Alberto Baccani Visualizza il messaggio
                              Giampaolo di solito mi annoio a leggere racconti troppo lunghi ma i tuoi sono piacevoli.
                              Forse perché non sei più un ragazzino e c'è sempre nei tuoi racconti ricordi, nostalgia, profumo del passato e la sensazione del tempo che passa ma anche di quello che hai ancora da vivere e vivere bene:
                              Fine dei commenti personali per la ricetta ci hai ricordato una versione che gira da molti anni sotto varie bandiere come si dice.
                              Una versione molto simile alla tua è quella di Mariano e Rita Pane nel libro " I sapori del Sud".
                              La tua però è più calda, più vissuta più " profumata "
                              Quindi grazie e continua cosi.
                              Caro Alberto,

                              di questa ricetta girano varie versioni, anche perché gli inventori non hanno mai voluto divulgare con esattezza quale è la loro procedura.
                              A proposito ho dimenticato di dire che la paternità della ricetta è disputata da due ristoranti della zona di Nerano: il ristorante Lo Scoglio che ho nominato io ed il ristorante Maria Grazia.

                              Ti ringrazio per gli apprezzamenti e ti confermo che sono in una stagione della vita nella quale i ricordi gioventù spessissimo ritornano vividi nella memoria più di quelli recenti.
                              Io in particolare, che sono sempre stato un discreto cultore della buona cucina, ho quasi sempre degli specifici ricordi legati a piatti particolari.

                              Ciao

                              Giampaolo

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