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  • Frittata di pane della Francesconi

    Tratta da "La Cucina Napoletana" di Jeanne Carà la Francesconi (1965), da una ricetta di Ippolito Cavalcanti.




    INGREDIENTI:
    10 uova
    300 g pane raffermo
    1 bicchiere e 1/2 di latte
    100 g parmigiano grattugiato
    60 g provolone piccante grattugiato
    75 g passi e pinoli
    75 g prosciutto
    25 g sugna
    1 cucchiaio olio
    prezzemolo
    sale, pepe

    Ammollate il pane nel latte, strizzatelo molto bene, mescolatelo alle uova sfatte con la forchetta, al prezzemolo tritato, a poco sale, al pepe, al parmigiano e al provolone, lavorando l'impasto finché non sia ben amalgamato. Aggiungetevi quindi i passi e i pinoli e il prosciutto a pezzettini.
    Fate riscaldare la metà del grasso (sugna e olio) in una padella dal bordo piuttosto alto, versate l'impasto, pareggiatelo e premetelo e fatelo cuocere in questo modo:
    1) La fiamma deve essere bassa, almeno quando vi sia presenza di uova;
    2) La padella non deve mai posare a piatto sulla fiamma: in tal caso il centro brucerebbe e i bordi non si crosterebbero. Occorre quindi tenerla inclinata, in maniera che il solo spigolo fra bordo e fondo venga esposto alla fiamma;
    3) La padella va fatta ruotare sempre nello stesso senso (spostandola di 4-5 cm ogni volta che uscirà fumo dal punto che cuoce), fino ad aver fatto un giro completo. Rosolerà così uno spicchio per volta e per l'inclinazione anche un settore del bordo esterno.
    4) Data la posizione della padella, il grasso si raccoglierà tutto nel punto più basso; se non se ne vedesse più affiorare occorrerebbe aggiungerne ogni volta un pezzetto quanto una nocciuola, per evitare che la frittata bruci o si attacchi sul fondo;
    5) Quando il giro sarà completato, rovesciate la frittata su di un piatto tondo o un coperchio; aggiungete un pezzetto di grasso nella padella, fatelo fondere e poi fatevi scivolare di nuovo la frittata con la faccia già rosolata in alto. Fate cuocere allo stesso modo anche la seconda faccia e poi rovesciate la frittata in un piatto e servitela.

     
    Io ho dovuto rimaneggiare le proporzioni originali per via del mio pane che era poco spugnoso e mi ha assorbito un sacco di latte prima, nonostante la strizzatura, e di uovo poi.
    Mi è venuta una frittatona alta quasi 2 cm e larga 24, quindi direi che la dose originale è per un reggimento, regolatevi!

    La mia dose:
    4 uova
    90 g pane raffermo
    1 bicchiere davvero scarso di latte
    30 g parmigiano grattugiato
    20 g provolone piccante grattugiato
    25 g prosciutto
    15 g uva passa
    15 g pinoli
    10 g sugna
    1 cucchiaio d'olio

    Come provolone ho dovuto usare l'Auricchio piccante (non ho trovato altro) ma, credetemi, non va affatto bene perché è troppo morbido per essere grattato.
    Ho usato del prosciutto crudo toscano di Sorano, abbastanza saporito e stagionato.
    L'uvetta l'ho fatta ammollare in acqua tiepida per mezz'ora, nonostante nella ricetta non ci fosse scritto nulla ma mi è sembrato scontato.
    Lo strutto quello fatto da noi.

    La prossima volta proverà ad usare un pane diverso, tipo pagnotta rustica.
    Ci è piaciuta abbastanza per il contrasto formaggio/prosciutto saporiti - uvetta/pinoli dolci...davvero buona e il prezzemolo ci sta benissimo.
    Un'ottima idea per consumare il pane avanzato.



    Ultima modifica di IlariaC; 14/11/2011, 22:48.
    http://ciambellettaalvino.blogspot.com/

    http://tusciaintavola.tusciamedia.com/

  • #2
    deve essere molto buona!
    Aprire il forum di Coquinaria mi consente una "sostenibile leggerezza dell'essere"
    Elzen

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    • #3
      buona!!!! La faccio di sicuro
      Alessandra
      A mangiare sono bravissima, a cucinare sto imparando
      L'uomo nel pozzo: un invito ad agire di più e parlare meno a vanvera - http://alessandra-appuntisparsi.blogspot.com

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      • #4
        stasera sarà sulla nostra tavola
        Grazie per averla condivisa!
        Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni(A. Campanile) www.ricettelle.blogspot.com

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        • #5
          Bravissima.

          E' un piaceve vedere esaltare i piatti poveri di una volta, se poi sono anche napoletani il piacere si trasforma in soddisfazione.

          Il provolone piccante Auricchio va distribuito negli impasti suddividendolo in piccole scagliette con la apposita grattuggia.

          A mio parere è tassativo utilizzare per questa ricetta del pane casareccio di grossa pezzatura leggermente stantio.

          Ciao e complimenti

          Giampaolo

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          • #6
            Pubblicato originariamente da gpmari Visualizza il messaggio
            A mio parere è tassativo utilizzare per questa ricetta del pane casareccio di grossa pezzatura leggermente stantio.

            Ciao e complimenti

            Giampaolo
            Giampaolo, a proposito del pane vorrei capire una cosa, cosa intende la Francesconi per "raffermo"? Pane vecchio di un giorno? O più? Non è la stesa cosa del pane secco giusto?

            Il libro è veramente bello, al prossimo giro vorrei provare il raguncino, ma la lunga lista di ingredienti mi blocca!

            Ciao Gp!
            http://ciambellettaalvino.blogspot.com/

            http://tusciaintavola.tusciamedia.com/

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            • #7
              Fatto ieri sera con gli ingredienti di risulta che il mio frigorifero mi offriva....ma ugualmente è stata apprezzata .Una bella e semplice ricetta , grazie per averla proposta !
              La vecchiaia non è poi così male quando consideri le alternative...

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              • #8
                Buona anzi buonissima! Ricetta salvata...

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                • #9
                  Bella questa preparazione!!!
                  www.idolcidipinella.blogspot.com

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                  • #10
                    Pubblicato originariamente da IlariaC Visualizza il messaggio
                    Giampaolo, a proposito del pane vorrei capire una cosa, cosa intende la Francesconi per "raffermo"? Pane vecchio di un giorno? O più? Non è la stesa cosa del pane secco giusto?

                    Il libro è veramente bello, al prossimo giro vorrei provare il raguncino, ma la lunga lista di ingredienti mi blocca!

                    Ciao Gp!
                    Cara Ilaria,

                    la Francesconi si riferisce al "palatone" napoletano che si considera raffermo dopo 4/5 giorni.


                    Il raguncino è una delle grandi leccornie della cucina napoletana derivato direttamente dalla cucina di Vincenzo Corrado.

                    Ciao


                    Giampaolo

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                    • #11
                      Giampaolo mi fa tanto piacere che tu sia tornato .Ciao .

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                      • #12
                        E' un topic vecchio è dell'anno scorso GP non è ancora tornato..

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                        • #13
                          Pubblicato originariamente da Antonietta B Visualizza il messaggio
                          Giampaolo mi fa tanto piacere che tu sia tornato .Ciao .
                          Purtroppo è un suo post risalente all'anno scorso.
                          http://ciambellettaalvino.blogspot.com/

                          http://tusciaintavola.tusciamedia.com/

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                          • #14
                            Me ne sono accorta ,mi dispiace .

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