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  • [OT] Mercoledì di poesia

    Mio padre era, ed è, un assiduo lettore di "Tex", fumetto ambientato nel vecchio West che è stato la mia prima palestra di lettura.
    In "Tex", fin da subito, ed insolitamente vista la mentalità dell'epoca (il primo numero è del 1948), gli indiani sono ritratti in maniera realistica, con tutte le sfaccettature del caso.
    Credo di aver cominciato allora ad amare la cultura dei nativi americani, come vengono chiamati oggi, ed a riconoscerli, per molti versi, come mio popolo d'elezione.
    Oggi ho scelto una poesia indiana che sento particolarmente vicina, di cui non conosco l'autore, ma che era certamente un grande saggio.


    Tieni stretto ciò che è buono,
    anche se è un pugno di terra.
    Tieni stretto ciò in cui credi,
    anche se è un albero solitario.
    Tieni stretto ciò che devi fare,
    anche se è molto lontano da qui.
    Tieni stretta la vita,
    anche se è più facile lasciarsi andare.
    Tieni stretta la mia mano,
    anche quando mi sono allontanato da te.

    Vi auguro un'ottima giornata, e scappo perché in effetti quello che devo fare oggi è lontano da qui
    Paola
    La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

  • #2
    Sono parole belle, che rispecchiano una cultura che un forte legame con la natura e la terra, con sentimenti semplici e veri. Tutte cose che spesso dimentichiamo e di cui non ci rendiamo nemmeno conto di quanto abbiamo bisogno.
    Grazie cara
    Isabella
    "per l'oca, citofonare Archicuoca!" (Annette)

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    • #3
      Bellissima.
      MI piace la semplicità delle parole che però, proprio perché semplici, arrivano dirette.
      "Tieni stretta la mia mano,
      anche quando mi sono allontanato da te."
      questa mi ha fatto pensare al mio babbo.
      E' un po' di tempo che lo penso più spesso. chissà perché...

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      • #4
        Ho letto Tex, ma preferivo Zagor, tutti prestati dal cuginone. Leggevo anche Diabolik e Gilgamesh, ero una ragazzina dai gusti atipici. Mi hai ricordato che ho da qualche parte un libretto della collezione "libri a mille lire" dove c'erano poesie dei nativi d'America. Devo ritrovarlo, la loro saggezza mai retorica insegna molto, rinfranca e chiarisce cose che altrimenti risulterebbero a noi troppo ingarbugliate.
        Grazie per questa rubrica, sempre costante anche quando il tempo è tiranno.
        Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Cesare Pavese
        "Il fascismo si cura leggendo e il razzismo si cura viaggiando." Miguel de Unamuno

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        • #5
          Grazie Paola per queste parole. Anch'io tengo spesso stretta la mano di una persona che si e allontanata.
          Si è sempre i meridionali di qualcuno.

          alberta

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          • #6
            Sempre grazie per questi mercoledì!
            "Non si preoccupi madame, ci sarà cibo a sufficienza." da Il pranzo di Babette.

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