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  • C'era una volta un Re....

    ....Che, come molti sovrani,ambiva ad ampliare i confini del suo Stato.Così con l’unificazione del Regno di Napoli al Regno di Sicilia, Re Carlo di Borbone , già re di Napoli, fece coniare alcuni tipi di moneta usando la lega di rame,che di fatto sostituiva quelle più preziose, realizzate in oro ed argento.
    Si narra che Il popolo non reagì entusiasticamente a tale trovata, tanto che in giro si diffuse la voce che ,visto i tempi, sarebbe mancato poco ad usare dei biscotti al posto delle monete.
    Qualche pasticcere catanese, scherzoso per indole, riprodusse in cucina le monete di rame usando, come poteva fare per quei tempi, materiale povero per la ricetta.Ecco l'origine del nome delle "Rame di Napoli",un dolce tipico della città di Catania che viene preparato in occasione delle festività dei defunti
    Più semplici e “povere” come la nuova moneta, le rame di Napoli, all'inizio nascevano dagli scarti di altri dolci(ecco perchè in alcune ricette sono previsti biscotti secchi nell'impasto)
    e venivano donate ai bambini con altri regali( soprattutto dolci e frutta secca), nel giorno dei morti come un dono dell'aldilà. IMG_3386-001.JPG

    Per l'impasto ( io ho dimezzato le dosi)
    • 200 g di zucchero
    • 1 cucchiaino di chiodi di garofano
    • 100 g di biscotti secchi (tipo Petit)
    • 250 g di latte + 1 cucchiaio (per sciogliere l’ammoniaca)
    • 2 uova
    • 130 g di burro morbido
    • 2 cucchiai di marmellata di arance (o miele)
    • 1 cucchiaino di cannella
    • 100 g di cacao amaro in polvere
    • 400 g di farina 00
    • 2 cucchiaini rasi di ammoniaca per dolci (o 1 bustina di lievito)
    • Per la copertura
    • 200gr di cioccolato fondente
    • 50 gr di burro
    • granella di pistacchi
    Frullare lo zucchero con i chiodi di garofano e mettere da parte.Ammorbidire i biscotti con il latte,quindi aggiungere tutti gli ingredienti e impastare.Per ultimo unire l'ammoniaca sciolta in un po' di latte tiepido e dopo aver amalgamato ,far riposare l'impasto in frigo per circa un'ora.
    Accendere il forno a 160°.Rivestire una teglia per biscotti con della carta forno e disporre l'impasto a cucchiaiate ben distanziato.
    Cuocere per circa 15 /20minuti.

    Lasciare raffreddare.
    Fondere il cioccolato con il burro a bagnomaria o nel microonde e Immergere i biscotti capovolti dentro la glassa, girarli e adagiarli sulla carta per farli asciugare.
    Decorare cospargendo con polvere di pistacchi.

    IMG_3383.JPG

  • #2
    grazie per la ricetta e grazie per la storia... hanno un ottimo aspetto
    Federica
    "La vita si ascolta, così come si ascolta il mare... Le onde montano, crescono, cambiano le cose. Poi, tutto torna come prima ma non è più la stessa cosa." (Oceano mare - A. Baricco)

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    • #3
      Mi ricordo di averli mangiati molto anni fa dono di una coquinaria e averli trovati ottimi.
      Non ne conoscevo la storia però.
      Tu riesci a dare sempre un tocco speciale dolcezza!
      Hai idea del perché del riposo in frigo dopo l’aggiunta Dell’ammoniaca?

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      • #4
        Pubblicato originariamente da Rossanina Visualizza il messaggio
        Mi ricordo di averli mangiati molto anni fa dono di una coquinaria e averli trovati ottimi.
        Non ne conoscevo la storia però.
        Tu riesci a dare sempre un tocco speciale dolcezza!
        Hai idea del perché del riposo in frigo dopo l’aggiunta Dell’ammoniaca?

        Si in effetti sono dei dolcini buoni con un gusto speziato molto delicato.Il riposo serve per compattare meglio l'impasto che si presenta appiccicoso,Ho fatto delle quenelle che con il calore si sono poi appiattite come in foto.Mescolare l'ammoniaca in un composto freddo e perciò un po' più duro sarebbe stato meno facile.

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        • #5
          come nei cavallucci!!

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          • #6
            Pubblicato originariamente da Rossanina Visualizza il messaggio
            come nei cavallucci!!
            Da provare anche questi un giorno o l'altro

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            • #7
              Eh...mi sa che dovrò provare! Grazie!
              Grazy
              ...Autogestire la propria creatività, senza intermediari, senza volontà eccelse e onnipotenti che decidono al posto tuo, poco a poco ti rivela la necessità di autogestire il tuo stesso destino. (S. Agosti)
              Ingiuriare i mascalzoni è cosa nobile, perché, a ben vedere significa onorare gli onesti! (Aristofane)

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