X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • La braciola

    La braciola è un piatto che, quando ero piccola(taaaanto tempo fa) si preparava la domenica per dare più sapore al sugo che avrebbe condito la pasta, fatta rigorosamente a mano.
    E l'odore che sprigionava era proprio l'odore della domenica, del giorno di festa,quando liberi dal lavoro il tempo lo si trascorreva in cucina, quando i piccoli di casa tentavano di avere un po" di sugo profumato da mettere sul pane.
    Inutile dire che mia madre era sorda a questa richiesta anzi ci allontanava perché non dovevamo dare fastidio, in cucina poteva starci solo lei, detentrice di tutti i segreti che non ha mai svelato e non svela neanche adesso.
    Poi dice che non so cucinare...
    E sarà anche per questo che quando faccio il sugo, la domenica,ad un certo punto prendo la mia bella fetta di pane(che oggi non dovrei mangiare
    grrrrrr) e ci spalmo sopra un bel po" di sugo e la mangio in silenzio.
    Dunque domenica ho fatto le braciole
    Una fetta di carne su cui ho messo sale, prezzemolo e formaggio grattuggiato.
    L'ho avvolta e fermata con uno stuzzidenti( allora si chiudevano con il filo da sarta e prima di portarle in tavola si dovevano sciogliere) messa a rosolare nell'olio, poi ho aggiunto la passata e fatto cuocere il sugo.
    Ci ho condito i cavatelli che avevo fatto nel frattempo.
    Io non so se ho fatto bene perché quei segreti sono sempre segreti











    Sono tornata piccola ma con potere decisionale.
    "Mamma,non ti sparare le pose perchè sei iscritta a Coquinaria" (Beatrice,30 anni)

  • #2
    Anche mia madre la domenica faceva il sugo con le braciole. Faceva rosolare la cipolla nell'olio e quando diventava dorata metteva la carne. La faceva rosolare un po' poi aggiungeva un po' di vino. Una volta assorbito il vino metteva la salsa e lasciava cuocere tutta la mattina. Lei le farciva con aglio, prezzemolo, formaggio, sale e qualche spicchio di uovo sodo.
    Che bei ricordi che mi hai risvegliato!
    La mia pagina facebook
    "quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha" Roger de Bussy-Rabutin

    Commenta


    • #3
      Che bei piatti,Alfonsì...brava!!
      Sofia

      Commenta


      • #4
        ma ciao Alfonsina cara,da quanto tempo!!!passata la burrasca in libreria? i tuoi ricordi...sono anche i miei,per eta'..per origini....mamma pure si arrabbiava moltissimo per qualche "furto"di ragu' sul pane,anche perche',sosteneva,in questo modo si impoveriva il sugo,visto che la parte superiore conteneva piu' garsso la braciola mamma (e io)la faceva uguale uguale,solo che in piu' ci faceva una bella strofinata di un mezzo spicchio d'aglio per rilasciare appena un po' di quel gusto...brava Alf!

        Commenta


        • #5
          quanto mi piace questa preparazione Alfonsina!
          L'ho mangiata per la prima volta a Alberobello, secoli fa, da allora la faccio qualche volta, ma non ha lo stesso sapore....sarà perché la giovinezza se ne è andata?

          Grazie Alfonsina, per questo piatto così semplice ma così profumato di ricordi...
          http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.com/

          Commenta


          • #6
            E' il ragu' con le braciole che prepara mio padre, pugliese. Sulla fettina di carne, di cavallo, aglio prezzemolo sale pepe pecorino e un pezzetto di pancetta fresca di maiale, anche delle uvette. Che buono!

            Alfonsì, i tuoi cavatelli sono una meraviglia!
            Dana

            Commenta


            • #7
              Alfonsina, è vero. Non sai cucinare.
              VDVEC
              Sentitamente
              M@
              http://lacuocabiondatrafornelliebaraonda.blogspot.com/

              teStARDA à®

              Commenta


              • #8
                Alfonsina, che buone!!! Le faccio spesso ancora oggi. Credo che il segreto della tua mamma, sia una strofinata di aglio
                Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
                V. Van Gogh

                Commenta


                • #9
                  Mia nonna le faceva uguali uguali e ci aggiungeva pinoli e uvetta:ci condiva gli gnocchi. Me la ricordo tonda tonda,col suo grembiule,china sul piccolo piano di marmo. allora non mi piacevano. Ora mi mancano tanto.
                  "Vorrei che l'anello non fosse mai venuto da me.Vorrei non fosse accaduto nulla"
                  "Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi.Ma non tocca a loro decidere.Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso"

                  Commenta


                  • #10
                    Complimenti per il topo e per l'avatar
                    http://www.uaar.it
                    http://www.cicap.org/new/index.php
                    http://www.flickr.com/photos/rossopersempre/sets/72157626647765870/show/

                    Commenta


                    • #11
                      Alfonsina quei cavatelli chiamano....sono goduriosi!
                      Federica

                      Commenta


                      • #12
                        Alfonsì, che nostalgia del mio quarto terronciello! Zia Angiolina li fa ancora i cavatielli, come li chiama lei, a 96 anni suonati!
                        Di fronte al grottesco della realtà , l'ironia è un modo per farsi del bene. ( D. Pennac)

                        Commenta

                        Operazioni in corso..
                        X