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  • minestre di pesce

    Scrivere di piatti di pesce quando ci sono persone come Elena di Livorno che ne capiscono ben più di me mi fa sentire come Fini quando fa la marcia per la famiglia.
    Ma la faccia di bronzo non manca neppure a me e allora vai.
    Dunque in tutto il mediterraneo sono sorte minestre a base di pesce, ed è naturale perché la minestra permette di utilizzare pesci di bassa qualità . Brodetto sull'Adriatico, bouillabaisse a Marsiglia, Cacciucco a Livorno, caciucco a Viareggio.
    Hanno tutte in comune l'uso di pesci di piccola taglia e di bassa-media qualità .
    Dare i nomi non ha senso perché qualli che conosco sono nomi regionali, ma si tratta di pesce rosso (non quello delle vasche, ma scorfani, gallinelle ecc.) e pesce di scoglio e di altri avanzi di galera.
    Ecco, una prima cosa si può dire: che non si usa il pesce azzurro se non, a mia conoscenza, nella sburrita dell'Elba, dove però si usa solo pesce azzurro.
    Non si usa neppure pesce pregiato, pesce bianco di taglia, non perché è proibito, ma perché è da scemi. Il che è più grave.
    Si possono invece usare pesci di poco pregio come murene o cronghi, anzi, secondo me, danno un bel contributo in grasso che essendo di pesce neppure fa male.
    Si possono anche fare minestre monotematiche ( di scorfani, di murena ecc.) e fanno la loro porca figura.
    Iniziamo che il pesce incomincia a puzzare.
    Soffritto - ormai siamo esperti - di aglio, prezzemolo e peperonciino.
    Ma qui ci sono i primi problemi: intanto i livornesi possono usare anche la salvia, gli altri no.
    Poi chi ha il sangue contadino, come me, è preso dalla voglia matta di metterci anche carota, cipolla, sedano ecc. perché tanto poi si passa tutto.
    Una volta appassito si buttano i pesci puliti e si aggiunge acqua ed una piccola quantità di concentrato o di pomodori.
    Questa aggiunta non sarebbe necessaria, ma se non si da colore rosato la minestra rimarrà di un color "sciolta di bimbo" che non depone.
    Via a cuocere, tanto ed è possibile usare anche la pentola a pressione.
    Infine si passa dal passatutto, girando, girando finché non si è spremuto tutto.
    A questo punto se era per un cacciucco si unirà all'altro tegame in cui hanno cotto i polpi ecc. se invece vogliamo far rimanere come minestra si può decidere se inspessirla per farla diventare più cremosa.
    In questo caso sappiamo che il roux è la migliore soluzione.
    Per pasta, se vogliamo mettercela, possiamo spremere la fantasia, altrimenti crostini o gamberi sgusciati o cosa vi viene in mente.
    Questo non è nessuno dei piatti regionali di pesce che prima rammentavamo: è una descrizione mediana, ma tanto abbiamo visto che i contributi di tutti/e vano poi a fare un topic corale in cui tutti insegnano e tutti imparano.

  • #2
    Enzo, stai facendo un lavoro mirabile!

    Non ho letto tutto: è stato trovato il modo di raggruppare i tuoi interventi, dai "dieci comandamenti" in giù?

    Grazie veramente tanto
    Antonella
    Antonella

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    • #3
      Io non sono un'esperta,tantomeno di pesce,ma spesso lo faccio,nonostante!!!
      La mia minestra normalmente comprende una base di aglio,cipolla carota,niente sedano perché non è gradito in famiglia,olio buono,leggero soffritto(con cucchiaio di legno apposito) poco pomodoro,quindi pesce,quello che trovo in pescheria,intero.Cottura rapida e alla fine tiro sù il pesce,lo pulisco dalle spine e passo il tutto al passaverdura,rimetto dentro i pezzi di pesce e aggiungo un po" di conchiglie,finisco di cuocere con poco sale e peperoncino. e prezzemolo tritato.Completo con crostini di pane sfregato con aglio e passato al forno,non aggiungo mai pasta.
      Annamaria

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      • #4
        Ieri stavo cercando anguilline per fare la minestra di fregola e anguille.
        Poi ve ne parlo.
        Una domanda tecnica: quando si passano i pescetti si spolpano prima e si passa cio' che resta, oppure eliminate le grosse lische e passate le teste ed il resto?
        www.idolcidipinella.blogspot.com

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        • #5
          Io faccio la "cassola di pesce" come spiegato in questo topic
          La copioincollo:
          Zuppa di pesce di mia mamma
          (ovvero due pescetti mischiati)
          dose per 8 persone (in realtà era pochina ma se si fa che si mangia fin che non finisce dovrebbe bastare )
          2 kg. di pesce da zuppa (più è vario meglio è)
          1/2 kg. di calamari
          una decina di cozze
          tre manciate di arselle
          2 scampi
          (insomma anche qui la varietà conta)
          olio
          2 pomodori secchi
          aglio
          peperoncino
          sale
          Procedimento di mia madre
          Pulire i pesci per bene compresi i calamari e metterli a rosolare in un soffritto di abbondante olio con 2 spicchi d'aglio e 2 pomodori secchi tagliuzzati,aggiungere anche gli scampi o altri crostacei, sfumare con vino bianco se ce n'è se no fa nulla. Aggiungere acqua fino a coprire e mezza scatola di pelati, far andare a fuoco basso per almeno 2 ore. A parte far aprire le cozze e le arselle in olio aglio e peperoncino, aggiungerle mezze sgusciate e mezze no alla zuppa, .Continuare la cottura per altri 30 minuti aggiungere prezzemolo tritato e spegnere. Servire dopo 5 minuti in piatti fondi con del pane abbrustolito nel fondo.
          A modo mio:
          Quasi uguale, solo che io tolgo le teste ai pesci e ci faccio un brodino a parte con uno spicchio d'aglio e un pomodoro secco,le cozze e le arselle le apro all'inizio e invece di coprire con acqua copro con il brodino di teste e il liquido filtrato di cozze e arselle, alcuni dei pesci li sfiletto ma non tutti.
          Alla fine ho aggiunto invece che prezzemolo qualche foglia di salvia e un rametto di rosmarino. Insomma la mia è un pelino meno rustica ma abbastanza buona, anche se quella di mia mamma è imbattibile.
          Rita "Non è vero che non mi piacciono i bambini, è solo che ho il forno piccolo! "
          Erode, una figura storica da rivalutare
          Visitate il mio blog: Morti di fame

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          • #6
            Faccio una prima distinzione tra zuppa e minestra.
            Per me la zuppa come quella che ha descritto Rita è un piatto unico non una minestra.
            Nella mia forma mentale la minestra deve essere liquida e contenere pasta, fregula per l'esattezza. Mentre nella zuppa uso anche crostacei e molluschi, nella minestra no, solo pesce "con le spine".
            Il soffritto non prevede la carota ma la cipolla si.
            siccome amo sentire il pesce sotto i denti ho preso l'abitudine di sfilettare le parti più polpose e senza spine e metterle da parte: le aggiungo solo nella parte finale. I pesci così assottigliati, li rosolo e poi li faccio cuocere fino allo sfascio. Tolta la spina centrale , frullo il tutto e lo colo in un telo e poi spremo il telo fino a che resta un residuo secco ma così secco che i gatti neanche lo guardano.
            Nelle minestre uso pomodoro secco (con un'unica eccezione) nè concentrato nè pomodoro.
            I pesci preferiti sono senza dubbio gli scorfani. Ma anche i più odiati dal punto di vista mangereccio per quante spine hanno. Nelle zuppe li cucio nella garza.
            L'unica eccezione appunto è la minestra di anguille che tradizionalmente vengono cotte con sugo di pomodoro (solo aglio e prezzemolo). Poi si prelevano alcuni mestoli del sugo che opportunamente allungati vengono usati per cucinare la fregola. In questo caso primo e secondo.

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            • #7
              Invece la minestra di anguille a casa mia è bianca, poi chiamo mia mamma per i dettagli, categoricamente fatta con "sa comunedda", e spesso col brodo di anguilla ci si fa la zuppa di pane, l'unica che riesco a mangiare con sopra un sacco di formaggio, ma solo le parti più consistenti.
              Ps da noi si fa col coccoi.
              Rita "Non è vero che non mi piacciono i bambini, è solo che ho il forno piccolo! "
              Erode, una figura storica da rivalutare
              Visitate il mio blog: Morti di fame

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              • #8
                Prima di inziare faccio spurgare tantissimo i pesci nell'acqua bella fredda (mia mamma lo fa sempre anche con le carcasse dei pesci quando fa il fumet)
                Poi soffritto di aglio e peperoncino con un acciuga sott'olio, metto i pesci a seconda del periodo e del pescato,acqua fredda,strizzata di doppio concentrato,rametti di prezzemolo e qualche chicco di pepe nero.
                Fuoco basso per una mezz'ora.Controllo il sale.
                A questo punto elimino le lische grosse e passo al passaverdura coi fori grandi e successivamente al colino.

                In Francia si usa una salsa arancione,intensa,piccantina,molto agliata che si chiama Rouille e che si spalma sulle fette di pane abbrustolite prima di versare la minestra:è deliziosa!
                Federica

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                • #9
                  Esatto, Federica.
                  Si può assaggiare al "Garibaldi Innamorato" di Piombino con la dizione "Zuppa Corsa".
                  Per noi la distinzione tra zuppa e minestra è data dalla densità e soprattutto dalla presenza di pane.
                  Nella zuppa si, nella minestra no.
                  Ma ora si può pensare anche ad una vellutata di pesce.
                  Per le lische io di solitoi prendo pesci piccoli, per cui le lische possono essere spremute al passaverdura. Se sono troppo grosse le levo al momento.
                  Non l'ho detto prima ma secondo me una minestra di pesce è uno dei primi puù buoni che si possa fare.
                  Poi, soprattutto in versione "vellutata" si può servire come antipasto in tazza o come secondo primo in un pranzo importante.
                  Nella versione "zuppa" con altri molluschi può essere un piatto unico.
                  Insomma è una preparazione molto duttile e di cui non abbiamo ancora scoperte tutte le potenzialità .

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                  • #10
                    Io uso fare una minestrina facendo bollire per circa un'ora un pomodoro secco, un pomodoro fresco, una cipolla e un po' di prezzemolo. Poi aggiungo il pesce e porto a cottura (di solito sparlotte un po' cicciotte o il merluzzo). Assaggio di sale (visto che c'è il pomodoro secco), tolgo il pesce che mangeremo come secondo e filtro il brodo che riporto a bollore e cuocio la pastina o sa fregula. Stesso procedimento de "sa cassola", già postato, con filtraggio del brodetto in eccesso e cottura della pastina. Non è tradizione, che io sappia, di passare i pesci o pescetti al passaverdura (anche se lo trovo assai comodo per abituare i bambini piccoli a mangiare il pesce): Siamo come i gatti.
                    http://lacuocabiondatrafornelliebaraonda.blogspot.com/

                    teStARDA à®

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                    • #11
                      Riporto con piacere un intervento di Alda Muratore in una vecchia discussione sulla Bouillabaisse:

                      Per la Bouillabaisse, valgono alcuni principi di base:
                      1) il pesce: il piatto nasce, evidentemente, per accomodare gli invenduti della pesca (e in questo senso, ha ottimi e illustri fratelli qui e là per il Mediterraneo). L’importante è che metà del pesce sia a carne tenera, metà a carne soda.
                      2) Il “fumet”. Questo è il punto di partenza: le teste e le lische dei pesci puliti e lavati e lasciati sgocciolare vanno brevemente rosolati in un soffritto di cipolla, aglio, porro e olio, coperti con un abbondante acqua (le mie ricette dicono 2 litri, ricordo che le ricette sono per 2 kg di pesce) profumata con il bouquet garni, che sarebbe un mazzolino di odori: (prezzemolo, fnocchio, alloro) e lasciati sobbollire per una ventina di minuti; al termine della cottura, si passa il tutto in un colino fine, premendo bene con un cucchiaio per estrarre i succhi, poi si tiene da parte il liquido così ottenuto, il “fumet”, appunto. In una tazza di fumet si metterà ad ammollarsi una fetta di pane raffermo, che servità dopo. A questo punto, si fa un altro soffritto con olio (naturalmente, di oliva), aglio e cipolla, si aggiungono 4-5 pomodori pelati e tritati, zafferano e scorza di arancia seccata; dopo una decina di minuti si aggiunge il fumet e, al bollore, i pesci a carne soda, che cuoceranno 5 o 6 minuti; a quel punto si uniscono i pesci a carne tenera e si prosegue la cottura altri 10 minuti.
                      3) La “rouille”. Qui ci sono tante ricette quanti sono i cuochi, con l’uovo, senza uovo, con la patata, senza patata... personalmente, nella bouillabaisse la preferisco senza uovo, e invece della patata trovo più pratico il pane: l’avevamo lasciato, se ricordate, nel fumet. Allora si strizza bene questo pane imbevuto e si mette nel mortaio con aglio (3 spicchi, dice la ricetta, sempre per le quantità di cui sopra) e peperoncino, e si pesta fino a ottenere una purea omogenea; a questo punto si aggiunge a filo l’olio, come per la maionese, continuando a lavorare di pestello, per montare il tutto. I puristi mi perdonino, ma io trovo che, per la fase in cui si aggiunge l’olio a filo, le fruste elettriche sono più efficaci. Non toglietemi il saluto, tutti abbiamo le nostre debolezze.
                      4) Come si serve: qui sta il bello, non si porta in tavola tutto insieme. Tanti anni fa, in un ristorante di Marsiglia “certificato conforme” alla bouilabaisse tradizionale, ho assistito a questo rito: il pesce si estrae dal recipiente di cottura e si trasferisce in un piatto di portata fondo, caldo, coprendolo con qualche mestolata del brodo di cottura. Si mettono sul fondo di una zuppiera delle fettine di baguette, vi si versa sopra il brodo di cottura restante; con qualche cucchiaio di brodo si diluisce la rouille e si versa anch’essa nella zuppiera. Si porta in tavola (dove non mancheranno abbondanti fettine di baguette) la zuppiera e il pesce, lasciando i commensali liberi di servirsi a loro gusto di pesce, di brodo o di entrambi. C’è chi mette anche a disposizione ciotoline con altra rouille, da spalmare sul pane.
                      Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.

                      Oscar Wilde

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                      • #12
                        E, non va dimenticata, la zuppa di pesce di acqua dolce - solo di fiume e non di lago, però!- di cui si hanno documenti del '500 che ne testimoniano già l'esistenza : la Pouchouse
                        Questa è una bella ricetta di Madame Vithu, chef a Verdun sur le Doubs, e maledizione non mi ricordo il nome sel ristorante!

                        Per 4: 1 kg di luccio, 1 kg di persico (tutte le teste a parte), 300 g di aglio schiacciato e 1 spicchio per i crostini, 15 g di burro, un rametto di timo, sale, pepe, farina, 2 l di vino Aligotè di Borgogna, 2 cucchiai di grappa Marc de Bourgogne, fette di baguette.
                        Tagliare i pesci a tranci. Far scaldare il vino in una casseruola e la grappa in un mestolo sopra la fiamma, darle fuoco e versarla nel vino caldo, poi fiammeggiare ancora il tutto. Aggiungere il timo, l’aglio e le teste dei pesci. Lasciar cuocere a fuoco basso per un’ora, filtrare il fumetto ottenuto e cuocervi i tranci di pesce per 20’. Tenere al caldo. Fare un roux con la farina e il burro, unirvi un po’ di fumetto e cuocere fino a ottenere una salsa vellutata, salare, pepare e tenere al caldo. Preparare i crostini di pane e poi sfregarli con lo spicchio d’aglio. Mettere i tranci di pesce in un piatto fondo, napparli con la salsa e disporvi tutto intorno i crostini di pane agliato.
                        Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.

                        Oscar Wilde

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                        • #13
                          Io non faccio mai minestra/zuppa di pesce perché qui manca la materia prima.
                          Ma ho fatto un paio di volte quella di scorfano, facendo proprio come dice stefania. Solo che temendo di trovare comunque un rimasuglio di lische (ho la fobia anche di quelle delle acciughe perché una volta sono stata male) frullo benissimo il tutto e, finché ne ho, metto la fregula dentro. Ne ho ancora un po' di quella ottima, sarda vera, fatta in casa.
                          Il prossimo passaggio sarà farla sarda/toscana, in casa qui.
                          E visto quanto ci piace questa minestra ne vale la pena.

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                          • #14
                            Le minestre di pesce e le zuppe o meglio dire il broèto sono, almeno per i chioggiotti, cose diverse.
                            Le minestre si fanno con anche con un solo tipo di pesce ( ma anche solo con le teste dei pesci) che viene cotto in un brodo vegetale fatto con sedano, carota e cipolla. A parte viene preparato un soffritto di cipolla in olio che poi viene versato sul brodo filtrato. A questo, a bollore, si aggiunge a piacere pasta o riso.
                            Per il broèto di pesce, solitamente mangiato dai pescatori sulle barche, vi riporto la ricetta antica:
                            150 gr. de buli
                            1 luserna
                            1 coda de rospo
                            1 rombo piccolo
                            250 gr de folpi
                            250 gr de calamari
                            1 scarpèna
                            2 tà ti
                            2 musiduri
                            2 sèpe
                            1 varagno
                            6 capesante
                            1 gransèola
                            1 bisato piccolo
                            6 canà ce
                            100 gr de peà ci
                            100 gr de bibarasse
                            olio
                            cipolla
                            1 bicchiere di aceto

                            Si soffrigge la cipolla nell'olio finché è ben rosolata, la si toglie e si aggiunge il pesce che in precedenza è stato privato delle interiora e lavato. I pesci più grossi vanno tagliati a tranci. Si inizia a mettere in pentola il pesce che abbisogna di più cottura e poi via via gli altri. Quando tutto risulta ben cotto, si aggiunge un bicchiere di aceto e si fa evaporare a fuoco vivo.

                            Io ho rivisto questa ricetta, veramente non io ma mia suocera, ma la base resta sempre la cipolla, quella bianca e dolce di Chioggia. Della salvia e del peperoncino Enzo, spiacente, da queste parti non ne ho trovato traccia.
                            Di fronte al grottesco della realtà , l'ironia è un modo per farsi del bene. ( D. Pennac)

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                            • #15
                              Enzo scusa l'ignoranza, ma quando dici si passa tutto, intendi anche il pesce?
                              La mia pagina facebook
                              "quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha" Roger de Bussy-Rabutin

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