X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • paese che vai ......usanze che trovi

    Qui da me, a Taranto,il 22 nov., il giorno di santa Cecilia, patrona dei musicisti, iniziano le festività natalizie.
    E' una giornata speciale per tutta la città , la banda passa per le strade, allietando tutti con le dolci note delle pastorali;le musiche sono ispirate dal fascino di tradizioni molto antiche che trovano le loro radici nelle melodie suonate dai pastori d'Abruzzo,i quali nel periodo della transumanza venivano nella nostra terra, con le loro greggi, assieme alle zampogne, cornamuse ecc..e
    suonavano per i vicoli della città vecchia ed in cambio delle melodie venivano regalate loro delle frittelle di pasta di pane.
    Gli ingred. sono rimasti quelli di allora: 500 gr di farina 00- un cubetto di lievito di birra- un paio di cucchiaini di sale, acqua tiepida q.b.- olio evo per friggere
    Si procede in questo modo:
    riscaldare l'acqua, in una terrina, mettere la farina, al centro versare un po" d'acqua, il sale e sciogliere il cubetto di lievito, poi cominciare ad impastare ben bene tutta la
    farina, aggiungendo acqua, e lavorando sino ad ottenere un impasto, omogeneo, appiccicoso,quasi cremoso. Coprire e lasciare a riposare l'impasto per circa due ore , l'impasto è pronto quando è almeno raddoppiato di volume, e sulla sua superficie si sono formate delle bolle.
    A questo punto mettere dell'olio in una pentola alta e farlo riscaldare, aiutandosi con un cucchiao prendere un po" d'impasto e versarlo, oppure, con le mani bagnate, prendere un po" di pasta, stringere la mano a pugno e formare una pallina da staccare tra pollice e indice per poi farla cadere nell'olio.Le pettole si gonfieranno, a quel punto scolarle e porle su carta assorbente.
    Si possono immergere nello zucchero semolato o nel miele, oppure aggiungere nell'impasto, prima che lieviti, baccalà lesso o cavolfiore o tonno e capperi ecc......
    La mattina molto presto le donne ancora desiderose di sonno, oggi come un tempo, si alzano ad impastare le pettole.
    Di lì a poco si spande per la strada un profumo di queste "frittele" e i bimbi gioiosi iniziano a prepare l'albero ed il presepe
    C'è un'atmosfera particolare, quasi da fiaba.

    Mi piaceva farvi partecipi di questo momento di dolcezza e di festa

    Da voi cosa si fa???

  • #2
    Da noi si corre come pazzi!
    Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
    V. Van Gogh

    Commenta


    • #3
      Si vede che sono un po' stressata? 'sta faccina mi paice troppo
      Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
      V. Van Gogh

      Commenta


      • #4
        queste a Gallipoli si chiamano pittule e si fanno per tutte le festività natalizie... si comincia in realtà a S. Martino, per proseguire con S. Cecilia, S. Andrea, l'Immacolta, S. .. ogni occasione è buona.
        Semplici, intinte nel vino cotto, con in calamari, alla pizzaiola, al cavolfiore, con i pescetti appena nati (non so scrivere il nome in dialetto, forse Ty lo sa) e nelle versioni più moderne gamberetti.

        Commenta


        • #5
          Sai che non sapevo nulla del racconto che hai fatto? Grazie!
          Posso farti una domanda? ma i pastori poi per i resto dei giorni riuscivano in qualche modo ad avere cibo o per mantenersi commerciavano solo i prodotti che producevano con le loro greggi?

          L'altro giorno ho mangiato delle pettole eccezionali. Passate alla fine nel cotto di fichi. Una roba da urlo!!!
          Buone, buone, buone.

          Commenta


          • #6
            da noi non si fa nulla.
            tranne la pizza al formaggio che ormai è di dominio pubblico, no tradizioni culinarie.
            si lavorava qui, mica si aveva tempo da perdere
            Fiera produttrice dei biscotti al burro mangiati anche da Lastefi!

            Commenta


            • #7
              Che buone le pettole! da noi si fanno anche con l'acciughina gnam
              La mia pagina facebook
              "quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha" Roger de Bussy-Rabutin

              Commenta


              • #8
                Bella la storia dei pastori, fa "molto" Natale.
                Anche qui da noi si fanno le stesse frittelle di pasta di pane, si chiamano sfinci e gli ingredienti e la loro lavorazione è identica. A casa nostra nostra non mancano mai alle cene di vigilia di tutte le festività natalizie. Fritte così nature oppure con l'aggiunta di broccoli lessati, cardi lessati, o acciughe salate. Buoneeee
                Rosi
                Sei il mio cielo sereno

                Commenta


                • #9
                  Queste frittelle si fanno anche in Grecia. Le chiamano lukumades e vengono servite con miele e noci tritate. Il mediterraneo è proprio il Mare Nostrum...

                  Commenta


                  • #10
                    che bella questa tua storia, che non conoscevo neanch'io!

                    Grazie per avercela raccontata
                    Tu mi hai fatto conoscere amici che non conoscevo, Tu mi hai fatto sedere in case che non erano la mia, Chi mi era lontano oggi è vicino e lo straniero è divenuto mio fratello (Tagore)

                    Commenta

                    Operazioni in corso..
                    X