Succede che a volte, di notte, quando i pensieri negativi ti avviluppano e non ti fanno dormire, tu cerchi disperatamente di attaccarti ad immagini positive, divagazioni mentali costruttive, sogni e fantasticherie di tipo “pasticciatorio”.
Perchè le vedi come un baluardo sicuro di morbidezze e dolcezza da opporre alla violenza di ciò che subisci nel quotidiano lavorativo, reti accoglienti di zucchero filato e impasti da manipolare in cui gettarsi scappando dalla negatività che tenti di scacciare nel buio e nei pensieri.
Puà sembrare stupido, eppure in più di una notte insonne questo sistema ha funzionato.
Così tenti in ogni modo di andare a ripescare in qualche angolino della mente quel flebile ricordo di “qualche” cosa che avevi fissato nelle papille gustative e negli occhi, qualche cosa di cui avevi letto, su cui ti eri documentata, ma poi, presa dalla frenesia e negatività dei problemi del quotidiano avevi relegato proprio in quell’angolino là in fondo.
Ma quel flebile ricordo, man mano che nel buio tenti di ripescarlo, si ingigantisce, si ispessisce, prende forma, quasi sostanza, profumo, sapore…
Negli ultimi tempi il “pensiero notturno della salvezza” si è posato insistentemente sui macarons.
Cià che avevo letto su Coqui, spiato su blogs d’oltralpe, assaggiato a bologna, il tutto raccolto in un paniere virtuale nel quale affondavo ostinatamente la testa ogni notte che sentivo il sonno svanire lasciando il posto alla rabbia, la frustrazione, lo sbigottimento, la delusione, sentimenti che ormai sono una costante della mia “lotta” quotidiana.
Ma non osavo anche durante il giorno.
Leggiucchiavo qualcosa sull’argomento, ma chi si decideva a provare?...
No, non fa per me.
Difficile: collerette comme il faut, il tpt, fondamentale il riposo, spatolatura, troppa pazienza, troppo articolato, troppo, troppo.
No, mi bastava che il pensiero dei macarons rimanesse la mia spiaggia segreta notturna, la mia cascata di sciroppo di zucchero verso un sonno desiderato che non arriva; ecco, i macarons erano questi.
Poi ho fatto l’errore, come molte innamorate virtuali di chat, di dare un “corpo” a questo pensiero.
Mi autodenuncio:
…non ho spatolato bene il tpt con la meringa…
…non mi sono fidata della “caduta” autonoma dell’impasto e ne ho messo in alcuni tondotti troppo, in altri troppo poco e così sono venuti tutti irregolari….
…non ho lasciato sufficiente spazio tra un tondotto e l’altro e così, cuocendosi, i più si sono attaccati tra loro e, quindi, crepati in superficie….
Eccoli (ricetta di Felder)
Una decina “buoni” (e definirli tali è di una autoindulgenza sfrontata ) su una ventina in totale…..
Quelli “ammappati” e “acciaccati” sono stati poi riciclati egregiamente in una fantastica crostata extra dark chocolate al caramello salato (Rita Mezzini a bologna docet)…
Questa:
Il dentro
Guscio di frolla
150 gr farina
50 gr farina di semola di grano duro
20 gr cacao amaro
2 rossi d’uovo
100 gr burro
75 gr zucchero
1 cucchiaino estratto di vaniglia
Cottura a 180° per 15 minuti con la copertura di fagioli secchi, poi senza per altri dieci minuti.
Lasciare freddare completamente prima di “maneggiare”.
Farcitura
Primo strato di caramello salato (ricetta di Rossanina)
Poi uno strato di ganache al cioccolato fondente (ricetta di Rossanina)
E per finire, uno strato di macarons venuti male e tritati grossolanamente al mixer…
Molto, molto dark chocolate….
Adatta a chi ama il gusto molto deciso del fondente mitigato dolcemente dal gusto del caramello con la sorpresa del salato a tratti….
Chissà stanotte a che pensiero di pasticciamento dolce mi dovrà “attaccare”…
Si accettano suggerimenti.
Perchè le vedi come un baluardo sicuro di morbidezze e dolcezza da opporre alla violenza di ciò che subisci nel quotidiano lavorativo, reti accoglienti di zucchero filato e impasti da manipolare in cui gettarsi scappando dalla negatività che tenti di scacciare nel buio e nei pensieri.
Puà sembrare stupido, eppure in più di una notte insonne questo sistema ha funzionato.
Così tenti in ogni modo di andare a ripescare in qualche angolino della mente quel flebile ricordo di “qualche” cosa che avevi fissato nelle papille gustative e negli occhi, qualche cosa di cui avevi letto, su cui ti eri documentata, ma poi, presa dalla frenesia e negatività dei problemi del quotidiano avevi relegato proprio in quell’angolino là in fondo.
Ma quel flebile ricordo, man mano che nel buio tenti di ripescarlo, si ingigantisce, si ispessisce, prende forma, quasi sostanza, profumo, sapore…
Negli ultimi tempi il “pensiero notturno della salvezza” si è posato insistentemente sui macarons.
Cià che avevo letto su Coqui, spiato su blogs d’oltralpe, assaggiato a bologna, il tutto raccolto in un paniere virtuale nel quale affondavo ostinatamente la testa ogni notte che sentivo il sonno svanire lasciando il posto alla rabbia, la frustrazione, lo sbigottimento, la delusione, sentimenti che ormai sono una costante della mia “lotta” quotidiana.
Ma non osavo anche durante il giorno.
Leggiucchiavo qualcosa sull’argomento, ma chi si decideva a provare?...
No, non fa per me.
Difficile: collerette comme il faut, il tpt, fondamentale il riposo, spatolatura, troppa pazienza, troppo articolato, troppo, troppo.
No, mi bastava che il pensiero dei macarons rimanesse la mia spiaggia segreta notturna, la mia cascata di sciroppo di zucchero verso un sonno desiderato che non arriva; ecco, i macarons erano questi.
Poi ho fatto l’errore, come molte innamorate virtuali di chat, di dare un “corpo” a questo pensiero.
Mi autodenuncio:
…non ho spatolato bene il tpt con la meringa…
…non mi sono fidata della “caduta” autonoma dell’impasto e ne ho messo in alcuni tondotti troppo, in altri troppo poco e così sono venuti tutti irregolari….
…non ho lasciato sufficiente spazio tra un tondotto e l’altro e così, cuocendosi, i più si sono attaccati tra loro e, quindi, crepati in superficie….
Eccoli (ricetta di Felder)
Una decina “buoni” (e definirli tali è di una autoindulgenza sfrontata ) su una ventina in totale…..
Quelli “ammappati” e “acciaccati” sono stati poi riciclati egregiamente in una fantastica crostata extra dark chocolate al caramello salato (Rita Mezzini a bologna docet)…
Questa:
Il dentro
Guscio di frolla
150 gr farina
50 gr farina di semola di grano duro
20 gr cacao amaro
2 rossi d’uovo
100 gr burro
75 gr zucchero
1 cucchiaino estratto di vaniglia
Cottura a 180° per 15 minuti con la copertura di fagioli secchi, poi senza per altri dieci minuti.
Lasciare freddare completamente prima di “maneggiare”.
Farcitura
Primo strato di caramello salato (ricetta di Rossanina)
Poi uno strato di ganache al cioccolato fondente (ricetta di Rossanina)
E per finire, uno strato di macarons venuti male e tritati grossolanamente al mixer…
Molto, molto dark chocolate….
Adatta a chi ama il gusto molto deciso del fondente mitigato dolcemente dal gusto del caramello con la sorpresa del salato a tratti….
Chissà stanotte a che pensiero di pasticciamento dolce mi dovrà “attaccare”…
Si accettano suggerimenti.
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