Dopo questo topic che ho messo sui cibi poveri di una volta, voglio proporvi un altro piatto del passato...
Questa è una minestra che si faceva a primavera, quando i delfini passavano lungo la costa e mangiavano la testa alle seppie..... queste galleggiavano poi alla deriva, e venivano raccolte per essere consumate, scartando quelle che erano ormai in acqua da troppo tempo.
GRATTINI CON LE SEPPIE
Gratè sla soipa
Pulite le seppie togliendone l'osso, gli occhi e le interiora, poi tagliatele a striscioline.
Fate un soffritto con olio, aglio e cipolla, poi aggiungete le seppie tritate e rosolarle bene. Salate, pepate, e aggiungete prezzemolo e salsa di pomodoro a piacere (un tempo la conserva descritta nel primo topic). Aggiungete poi acqua bollente in quantità a piacere. a seconda di quanto densa volete la zuppa.
Fate bollire per un'oretta, a seconda di quando le seppie sono cotte, poi buttate giù i grattini nel brodo. Servite ben calda.
I grattini si facevano impastando 200 gr. circa di farina con un uovo, ottenendo un panetto molto sodo; si tagliava a fettine che si facevano essiccare per qualche ora sul tagliere, poi si faceva un battuto ottenendo così una granella. Io, non avendo tempo di farli essiccare, li ho fatti nel frullatore con il metodo che la MarinaB aveva descritto tempo fa.
E' una zuppa che mi ha stupito piacevolmente per la sua bontà .
Il delfino non veniva pescato, ma a volte i piccoli rimanevano impigliati nelle reti, e non riuscivano più a liberarsi, morendo così soffocati perché non riuscivano più a venire a galla a respirare.
Accadeva allora che la madre seguisse la barca fino al porto, emettendo lamenti quasi umani.
Il piccolo delfino così catturato accidentalmente veniva comunque consumato, le carni tagliate a fette e cotte alla griglia o fritte.
Notizie e ricetta tratte dai racconti della gente e dal libro "Purazi...doni" Panozzo editore
Questa è una minestra che si faceva a primavera, quando i delfini passavano lungo la costa e mangiavano la testa alle seppie..... queste galleggiavano poi alla deriva, e venivano raccolte per essere consumate, scartando quelle che erano ormai in acqua da troppo tempo.
GRATTINI CON LE SEPPIE
Gratè sla soipa
Pulite le seppie togliendone l'osso, gli occhi e le interiora, poi tagliatele a striscioline.
Fate un soffritto con olio, aglio e cipolla, poi aggiungete le seppie tritate e rosolarle bene. Salate, pepate, e aggiungete prezzemolo e salsa di pomodoro a piacere (un tempo la conserva descritta nel primo topic). Aggiungete poi acqua bollente in quantità a piacere. a seconda di quanto densa volete la zuppa.
Fate bollire per un'oretta, a seconda di quando le seppie sono cotte, poi buttate giù i grattini nel brodo. Servite ben calda.
I grattini si facevano impastando 200 gr. circa di farina con un uovo, ottenendo un panetto molto sodo; si tagliava a fettine che si facevano essiccare per qualche ora sul tagliere, poi si faceva un battuto ottenendo così una granella. Io, non avendo tempo di farli essiccare, li ho fatti nel frullatore con il metodo che la MarinaB aveva descritto tempo fa.
E' una zuppa che mi ha stupito piacevolmente per la sua bontà .
Il delfino non veniva pescato, ma a volte i piccoli rimanevano impigliati nelle reti, e non riuscivano più a liberarsi, morendo così soffocati perché non riuscivano più a venire a galla a respirare.
Accadeva allora che la madre seguisse la barca fino al porto, emettendo lamenti quasi umani.
Il piccolo delfino così catturato accidentalmente veniva comunque consumato, le carni tagliate a fette e cotte alla griglia o fritte.
Notizie e ricetta tratte dai racconti della gente e dal libro "Purazi...doni" Panozzo editore
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