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  • 27 Gennaio: Il giorno della memoria

    Sono appena tornata dal corteo a Milano per il Giorno della memoria.
    Per non dimenticare la Shoà , lo sterminio effettuato ai danni di ebrei, rom e sinti, gay...
    Io non posso dimenticare, come figlia della Shoà ma temo per le nuove generazioni, se non sono coinvolte almeno nello studio storico di quanto è avvenuto!
    C'è chi "non ce la fa a guardare e parlarne", come mia madre e chi invece, come la sua compagna di banco Liliana Segre racconta il suo dolore e quello che ha visto;
    Io, nel mio piccolo, porto avanti le tradizioni e cerco di esserci, sempre...per dare un segno, alle nuove generazioni e a chi non ce la fa.
    Perchè ancora vogliono cancellarci dalla carta geografica e la pazzia umana si ripete e a mia mdre e chi ha già vissuto questa pazzia, tornano in mente le parole di quegli anni.
    Alle 20,30 al Conservatorio ci sarà un concerto a chiusura di questa giornata intensa di ricordi, emozioni, dolore e speranza.
    Chi è di Milano venga, è aperto!
    www.marostudio.it

    Non devi né ridere né piangere ma capire (Baruch Spinoza)

  • #2
    Manulina,
    oggi ho pensato tutto il giorno a come trasmettere questo messaggio anche alle mie figlie, soprattutto alla grande che ha 10 anni.
    Pensa che a scuola non ne fanno cenno e questo mi fa arrabbiare moltissimo!!! Non che voglia delegare alla scuola, io credo che vissuto anche a scuola, questo discorso avrebbe più presa sui bambini e sui ragazzi.
    Alessandra
    A mangiare sono bravissima, a cucinare sto imparando
    L'uomo nel pozzo: un invito ad agire di più e parlare meno a vanvera - http://alessandra-appuntisparsi.blogspot.com

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    • #3
      invece nelle nostre scuole per fortuna ne parlano, ricordo come fosse ieri quando alle elementari ci fecero vedere il film tratto dal "Diario di Anna Frank"
      quel film mi ha segnato e mi ha fatto conoscere per la prima volta il drama dello Shoà , ricordo che in un silenzio assoluto assistemmo a quella proiezione e per giorni ne parlammo...
      In settimana hanno fatto leggere lo stesso libro a Lorenzo.

      Per non dimenticare.
      Appunto!!!
      Raffuccia

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      • #4
        Grazie, Manulina, per averlo scritto.
        E' da stamattina che ci pensavo, ma non volevo mettere una poesia, un brano di prosa.
        Mi basta vedere una fotografia, un filo spinato, perché ogni giorno in cui mi venga in mente L'Olocausto diventi un giorno della memoria.
        Giorno della memoria, oggi, ma non della retorica.
        La retorica della facile pietas e del buonismo solo per esprimere bontà d'animo e giustezza.
        Una volta l'anno, dimenticando che gli episodi di antisemitismo sono all'ordine del giorno.
        Piuttosto è meglio sospendere le parole stereotipate per soffermarsi ad ascoltare le testimonianze di chi c’era, rivivendo i racconti di quegli uomini e quelle donne sopravvissuti all’abominevole odio razziale, che fu tedesco, ma anche italiano.
        Un gelo sulla pelle e nel cuore.
        Per non dimenticare, mai.
        Non c'è futuro, senza memoria.
        Ultima modifica di Neera; 27/01/2008, 20:43.
        "Cannella bruna e calda come la pelle per trovare qualcuno che ti prenda per mano. Seme di coriandolo, rotondo come la terra, per farti vedere chiaro. Trigonella contro la discordia. Zenzero per il coraggio profondo di chi sa quando dire no."
        Da: " La Maga delle Spezie". Chitra Banerjee Divakaruni.

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        • #5
          Son sempre stata colpita dall'orrore del nazismo.
          Quando avevo 10 anni lessi il diario di Anna Frank e anche un libro sulla storia di un gruppo di bambini del ghetto di Varsavia....
          Scrissi anche una poesia sui bambini nei lager, all'epoca avevo credo 12 o 13 anni.
          Questo significa che ne sentivo parlare, ma non ricordo se a scuola o altro, ma credo a scuola, allora non c'erano tanti canali televisivi come oggi o riviste o pubblicazioni.
          L'unica cosa che mi colpisce è che spesso si parla solo degli ebrei e non degli zingari, dei prigionieri politici, degli omosessuali, di chi, tedesco, denunciò o si rifiutà di collaborare.....Ma forse questo è dovuto al fatto che comunque gli ebrei assassinati erano così tanti ma così tanti...
          Con mio figlio ho guardato Jona che visse nella balena, ma forse era troppo piccolo, non capiva perché stessi piangendo alla fine del film, così dovetti spiegare che quella raccontata nel film era una storia vera.
          Ecco, la fregatura della TV è che rende finto pure quello che purtroppo non lo è....

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          • #6
            Oggi mi è capitato, come di solito non mi succede, di guardare un pezzetto della prima parte di domenica in, quella con Giletti, che odio cordialmente.
            Perà oggi è stato interessante.
            Ha mostrato un libro, che Marco ha già trovato su internet e che comprerà , secondo me molto interessante. E' un libro fotografico e mostra, senza tanti giri di parole, quelle immagini viste centinaia di volte dei lager, ma che si dovrebbe sempre tenere bene in mente.
            Il libro si chiama Album Auschwitz.
            Inoltre ho ancora i brividi al ricordo del racconto di un sopravvissuto messo a lavorare sui binari di arrivo del treno, che ha raccontato di un convoglio arrivato una notte dalla Francia pieno solo di bambini, scesi cantando e portati direttamente alle camere a gas.....
            Marco a un certo punto ha detto: sono stati degli animali.
            Io ho ribattuto: no, peggio, perché gli animali uccidono per difendersi o per cacciare, non per sadismo.

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            • #7
              Nuska Hoffmann, nata nel 1926 in Polonia a Wadovice, era sopravvissuta adolescente all'internamento nel lager di Gabersdorf-Tratenau.

              Che sia in benedizione la memoria di questa cara amica e grande donna, che alla soglia dei 70 anni ha maturato, con serena responsabilità ma non senza dolore, la scelta di raccontare -prima neanche con i figli le era riuscito parlarne, come a molti altre persone sopravvissute alla shoà - la propria testimanianza nelle scuole (di Lucca e Pisa e dintorni) e in seguito dettarla in un libro e poi accettare di registrarla nell'archivio filmato raccolto dal regista Spielberg.

              Quando i suoi giorni su questa terra si sono conclusi, lei ha chiesto solo di potersi riunire idealmente ai suoi cari, il babbo, la mamma, la sorellina e moltissimi altri congiunti, "passati dal camino", e così ha voluto essere cremata e che le sue ceneri fossero disperse nel Cinerario del comune di Livorno.

              Vi ho scritto di lei per dare solo un mio piccolo contributo: per non dimenticare.

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              • #8
                ho avuto la fortuna, atroce, di ascoltare direttamente il racconto di un sopravvissuto
                avevo con me mia figlia, le amiche e le loro figliole,
                noi adulti sapevamo, per le ragazze fino ad allora era un racconto di qualcosa accaduto, ma chissà dove e chissa quando, come nelle menti dei piccoli dove realtà e fantasia si mescolano
                la cosa bellissima è che da quella sera le ragazze sono impercettibilmente cambiate, nel loro mondo di ingenuità e giochi , era entrato l'orrore ma anche la consapevolezza, la volontà che non dovesse ripetersi mai più.

                è faticoso rimanere vigili, è faticoso accostare le cose che accadono, anche oggi, a quegli avvenimenti
                e siamo animali con la memoria corta, troppo corta ........
                non volge indietro chi a stelle e' fisso (Leonardo Da Vinci)

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                • #9
                  Io credo che non riuscirà più a dimenticare gli orrori che ho visto al museo ebraico di Praga. Non l'ho visto tutto, non ce l'ho fatta e sono uscita
                  Di fronte al grottesco della realtà , l'ironia è un modo per farsi del bene. ( D. Pennac)

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                  • #10
                    Io penso che la Shoà sia stata una tragedia, e in quanto tale richieda memoria e riflessione.
                    Non deve essere capitalizzata da nessuno e per nessun motivo.
                    Le carte geografiche sono un altro discorso
                    http://www.uaar.it
                    http://www.cicap.org/new/index.php
                    http://www.flickr.com/photos/rossopersempre/sets/72157626647765870/show/

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                    • #11
                      Pubblicato originariamente da cansado Visualizza il messaggio
                      Io penso che la Shoà sia stata una tragedia, e in quanto tale richieda memoria e riflessione.
                      Non deve essere capitalizzata da nessuno e per nessun motivo.
                      Le carte geografiche sono un altro discorso
                      Approvo in toto!
                      Grazia

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                      • #12
                        Mi ero connessa per scrivere due righe, per ricordare questa giornata. Ma avete detto tutto voi, non c'è altro da aggiungere. Vi leggo, e ripenso alla cena kosher che ho gustato poco fa in quel di Milano. Un pensiero e un abbraccio, buona settimana a tutti.
                        "Il vero cuoco non assaggia, è un po' come il pianista che suona senza guardare la tastiera" (A. Buzzi) -- Francesca
                        http://noteincucina.blogspot.com

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                        • #13
                          Anche da noi non viene dimenticata ,vedo che nelle scuole si continua a parlare e far capire ai ragazzi quello che è stato! Penso che siano fatti da non dimenticare e far vedere ai nostri figli!

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                          • #14
                            Ieri parlandone con mia suocera che è stata invitata in una scuola elementare per parlare ai ragazzi della shoà , ho appreso di come le insegnanti siano ignoranti e grette.
                            Ho appreso che secondo queste persone parlare ai bambini di altri bambini che venivano uccisi non è consigliabile perché mette loro troppa paura.
                            Pazzesco!
                            Buttermilk Penguin Waffles

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                            • #15
                              Non sono ebrea ma ho avuto due zii in campo di concentramento. Che hanno visto, ma non hanno mai raccontato. Troppo provati dall'esperienza.
                              Non bisogna dimenticare. Ho sempre cercato di saperne di più, per non far passare sotto silenzio.
                              Presto, troppo presto i protagonisti non ci saranno più e una tragedia (una delle numerose tragedie di pulizia etnica dell'ultimo secolo) così drammatica passerà ancora di più in secondo piano. Non ci sarà più nessuno a smentire chi dice "non è vero, è tutta un'invenzione".
                              Non bisogna dimenticare, perché purtroppo la storia si ripete. Come si è visto più volte anche nel passato più prossimo differenza di etnia, ambizione di potere, motivi economici e desiderio di plasmare a proprio piacimento le carte geografiche, sono alla base delle pulizie e guerre etnico raziali degli ultimi anni. Una tragedia rinnovata.
                              Vergogne per l'essere umano.

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