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  • il pancotto della mia infanzia.

    mi è venuto in mente ieri sera mentre in un momento di nostalgia ripensavo ad alcuni momenti passati con mio papo" .... entrambi appassionati di cucina,pero' mio papo" mangiava solo,cucinare poco....solo due piatti erano nelle sue corde : il pancotto e la panzanella.
    il pancotto era un retaggio di mia nonna paterna, sua mamma, quando cucinava per i sei figli (papo" era l'ultimo della nidiata e l'unico maschio...figuratevi un po' in quante lo coccolavano..) e soprattutto in un periodo e in un contesto geografico piuttosto modesto. mio papo" era dei castelli romani, di genzano per la precisione, dove fanno quel pane strabiliante cotto nel forno a legna. allora c'erano pochi soldi, i miei nonni erano contadini con una unica vigna avuta in eredità dai nonni dei nonni dei nonni.....e soprattutto dopo l'avvento del fascismo , espropriati della loro vigna ,mio nonno picchiato e torturato dagli squadristi e mandato al confino per 8 anni e mia nonna sola a casa con 6 figli e la vigna da curare per conto del governo e del podestà del luogo ..a malapena riusciva a raccogliere qualche grappolo d' uva e frutta per il proprio sostegno.... ma vabbè erano tempi così quelli....così mia nonna aveva preso alcune piantine di pomodori a grappolo e le aveva piantate sul balcone nei vasi di terracotta...il pane lo comprava al forno ....e visto che a quei tempi non si buttava via niente, mica come adesso che se ho l'insalatina di ieri leggermente floscia non la mangio e se il pane è duretto manco il pangrattato ci faccio .....insomma il pane duro era una prelibatezza per farci 'sto pan cotto: nella sua casseruola di acciaio metteva olio, aglio a pezzettini peperoncino, qualche pomodorino del vaso tagliato a pezzetti e faceva un bel sughetto,ammollava il pane duro nell'acqua poi lo strizzava e lo stracciava con le mani , lo buttava nella pentola e ricopriva con acqua o brodo, fino a che era tutto spappolato e l'acqua assorbita. in tempi moderni mio papo" ci metteva foglie di basilico e pecorino grattato sopra. insomma una specie di pappa al pomodoro..... ecco questo era un piatto che si poteva fare benissimo alle due di notte, quando sofferenti di insonnia cronica entrambi e dediti al cibo notturno ,ci incontravamo di soppiatto in cucina e senza far rumore per non svegliare mamma, ci mettevamo ai fornelli ....me lo ricordo bene il profumo di aglio olio e pomodoro che cercavamo di non far passare sotto la porta della cucina, io per ovviare appoggiavo in terra accanto alla porta quei serpentoni imbottiti antispiffero.....e giù a mangiare col cucchiaione e chiaccherare.... strano ma da quando papo" non c'è più il pancotto non l'ho più mangiato..chissà perché.... vorrei farlo provare a pisolo, ma son sicura che non lo apprezzerebbe messo anche che riuscissi a farglielo assaggiare.....chissà che ricordi invece riuscirà a lasciargli io...i sofficini e i bastoncini col crisp.... che amarezza!!
    lallina forgiamps

    no amatriciana? no party!

  • #2
    Anche a me piaceva tanto cucinare con la mia Mamma. Non accadeva spesso perché era molto impegnata con il suo lavoro di ricercatrice, ma era bravissima in cucina e il ricordo di certe domeniche passate ad impastare e cuocere con lei è dolcissimo. Mi faccio spesso una domanda simile alla tua, mi chiedo che ricordo lascerà ai miei figli, intendo un ricordo insieme, perché io cucino e loro mi trovano brava, ma nessuno cucina CON me, ricorderanno i miei piatti, ma vorrei qualcosa di più condiviso. Se dico "facciamolo insieme" la risposta è "tu lo fai così bene..." e il sottinteso è DA SOLA.
    E quindi l'altra domanda che mi faccio è se il mio carattere, la mia naturale riservatezza abbiano peso in tutto questo. C'è un lato comico nel fatto che lo stia scrivendo pubblicamente su un forum....
    Ultima modifica di Cristiana; 06/03/2008, 12:59.

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    • #3
      I miei ricordi dell'infanzia in cucina sono con mia nonna, ricordo gli gnocchi, gli strudel.... dei miei no, o meglio diciamo che non sono piacevoli come i primi, forse perché quando uscivo da scuola andavo da mia nonna a mangiare, entravo in casa e dall'odore già capivo cosa mi aspettava in tavola... alle volte già dal portone sentivo che batteva la fettina di carne "per la povera picia, perché non se soffighi..." anche quando andavo al liceo ero sempre la piccola che si poteva soffocare con la carne!! Vedi Cristiana, forse avremo delle chance con i nostri nipoti!!!!
      Paola
      "Soldi saran che noi non saremo" - mia nonna

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      • #4
        Lallina, mi è piaciuto il tuo racconto. Bella questa complicità tra padre e figlia...
        mariateresat. on Flickeflu

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        • #5
          grande Lallina! pensa che il pancotto col pomodoro lo preparavo per mio figlio quando era piccolino, e ancora gli piace moltissimo, tant'è che spesso lo faccio ancora. io ci metto anche un po' di sedano, ma vabbè, ognuno potrebbe dirti la sua...importante il giro d'olio buono..ma lo sai che tempo fa vado in un ristorante modaiolo e molto elegante, e mi portano giusto una pappa col pomodoro come "benvenuto dello chef"...mi sono chiesta quanto fosse recupero delle tradizioni e quanto risparmio a oltranza....
          I vostri figli non sono vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa. Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi. E, benchè vivano con voi, ciò non di meno non vi appartengono.

          La Tavola di Rita

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