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  • Olive in salamoia

    Olive in salamoia

    Io ho in giardino tre piccoli alberi di olivo del tipo "La bella di Cerignola".














    Producono quelle olive pugliesi bianche da tavola piuttosto grandi.





    Come ogni anno, dopo averle raccolte, sto preparando le olive in salamoia.





    Come potete notare dalla foto, quest'anno, pur avendo effettuato la raccolta alla metà di ottobre, siccome abbiamo avuto in settembre e ottobre delle temperature molto alte, una parte delle olive risultavano già mature (olive scure) o in via di maturazione (olive cangianti); l'anno scorso le olive, sempre raccolte a metà ottobre erano ancora quasi tutte verdi.

    Le olive, per diventare commestibili, devono essere "deamarizzate", cioè devono essere private della "oleuropeina" che è un polifenolo responsabile del gusto profondamente e persistentemente amaro delle olive non trattate.

    Il processo di deamarizzazione consiste nell'idrolizzare la "oleuropeina" trasformandola in altre sostanze chimiche che sono solubili in acqua e quindi possono essere allontanate dalle olive.

    Per deamarizzare le olive esistono vari sistemi veloci di tipo industriale che consistono nel mettere le olive in una soluzione al 2/3% di soda caustica (NaOH - idrossido di sodio) oppure potassa caustica (KOH - idrossido di
    potassio). Il processo di deamarizzazione con questo sistema è molto veloce, avviene in meno di 24 ore, ma piuttosto difficile da controllare; inoltre per una applicazione casalinga presenta anche l'inconveniente che
    scaricado in fogna il bagno di soda o di potassa si inquina.
    Infine vi è da considerare che il processo con queste basi forti porta via dalle olive in buona parte anche gli altri polifenoli presenti e quindi le priva di altre sostanze benefiche per l'organismo umano.

    Esiste poi un altro metodo, diffuso specialmente nelle campagne pugliesi, ed è quella di mettere le olive in un impasto fluido di calce spenta (Ca(OH)2 - idrossido di calcio) mescolata con cenere di legna ed idratato a pasta
    fluida; ma anche questo sistema richiede una buona esperienza per essere controllato oltre a controindicazioni analoghe al caso precedente sull'inquinamento.

    Io invece preferisco il metodo di deamarizzazione naturale biologico, che ha lo svantaggio di essere molto lungo (occorrono almeno 6 mesi), ma è un metodo naturale senza utilizzo di sostanze chimiche e che sfrutta per il
    processo di deamarizzaione solo i principi fisici della osmosi e la attivita di fermentazione di batteri lattici (pricipalmente Lactobacillus plantarum) che attraverso la produzione da parte dei batteri di sostanze chimiche
    chiamate betaglucodasi ed esterasi riescono col tempo a degradare la oleuropeina idrolizzandola.

    Il processo, che poi vedremo in dettaglio, prevede una prima fase di lavaggi delle olive in acqua pura e poi una lunga sosta in una soluzione salina concentrata al termine della quale le olive, ormai mangiabili, vengono
    trasferite nella salamoia finale di conservazione e di governo.

    La prima fase consiste nel mantenimento delle olive in bagno di acqua per un certo tempo.
    Con il bagno in acqua, per effetto osmotico una parte della "oleuropeina", si idrolizza e si trasferisce nell'acqua di governo; siccome però, il fenomeno di diffusione nell'acqua della "oleuropeina" rallenta man mano che la concentrazione dei prodotti dell'idrolizzazione della "oleuropeina" nell'acqua aumentano, è necessario cambiare continuamente l'acqua.
    Questo processo in acqua, però serve solo ad allegerire il contenuto di "oleuropeina" nelle olive; occorre poi la fase successiva per completare il processo di deamarizzazione.
    L'acqua nella quale le olive sono a bagno deve pertanto essere cambiata a giorni alterni, o, meglio ancora, ogni giorno.
    La durata del processo di lavaggio delle olive in acqua deve però avere un tempo differente in funzione del grado di maturazione delle olive; se infatti si prolunga troppo questo tempo per le olive mature si rischia che vadano a male o si rammollino eccessivamente.
    E' pertanto necessario fare una suddivisione delle olive secondo il loro grado di maturazione.

    Io ho suddiviso le mie in bottiglie di plastica alimentare a bocca larga dividendo quelle verdi da quelle cangianti e da quelle completamente scure.











    Ho poi messo in un'altra bottiglia delle olive mature (nere) del tipo leccino, che sono più dolci e che preparo perché sono adatte per essere utilizzate nelle ricette cotte al posto delle classiche olive di Gaeta, alle quali somigliano come sapore; utilizzo questo tipo perché qui in Puglia non riesco a reperire le originali olive di Gaeta.

    E' inoltre necessario disporre sulle olive uno straccio di cotone perché le olive che galleggianoo non devono essere lasciate con una parte all'aria perché potrebbe annerire per ossidazione e poi marcire.





    Attualmente sto mantenedo in acqua con cambio giornaliero tutti i vari tipi di olive.

    Oggi inizio la seconda fase per le olive mature, perché per loro un mese di lavaggi è sufficiente, mentre per quelle cangianti proseguirà fino ad inizio dicembe , infine per quelle verdi proseguirà fino a Natale.

    Alle leccine, invece bastano 15 gg di lavaggi.

    La seconda fase prevede la immissione delle olive in una salamoia di deamarizzazione piuttosto concentrata.
    Preparo una soluzione a caldo di cloruro di sodio al 10%. Per favorire il successivo processo di moltiplicazione dei batteri lattici e di fermentazione conviene acidificare e dolcificare leggermente la salamoia; pertanto per
    ogni litro di acqua aggiungo anche 10 g di zucchero e 20 g di aceto.
    Le olive vengono messe in questa soluzione salina una volta raffreddata, sempre coperte con uno straccio.

    Dopo una decina di giorni si provvede ad una ulteriore aggiunta di 15 g per litro di cloruro di sodio, perché la fuoriuscita di succhi celluri dall'olive ed il successivo equilibrio salino che si raggiunge abbassano l'acidità della soluzione a circa 5 pH e riducono la concentrazione del cloruro di sodio.
    In questa soluzione le olive le lascio 6 mesi.

    Dopo sei mesi sostituisco la soluzione salina per il 50% ed aggiungo gli elementi aromatizzanti, vale a dire foglie di alloro, finocchietto selvatico e bucce di arancia.
    Questo per ridurre nella salamoia la concentrazione dei prodotti della idrolizzazione della "oleuropeina" che rallentano il completamento della deamarazzizione; non conviene, però, procedere alla completa sostituzione della salamoia per non perdere del tutto la flora batterica che si è formata.
    In questa seconda soluzione le olive stazionano altri 5 mesi; quindi a distanza di circa una anno dalla raccolta le olive sono pronte da mangiare, ma, siccome la salamoia utilizzata per la fermentazione è eccesivamente salata al gusto, conviene allegerire il livello di salinità aggiungendo circa un terzo di acqua pura in modo da ridurre la concentazione di cloruro di sodio al 6/7%. In questa fase conviene anche ripassare le olive ad una ad una
    tastandone la consistenza . Eventuali olive rammollite, che potrebbero rovinare il gusto di tutte le olive in quel contenitore, vanno buttate; inoltre conviene portare via anche gli elementi aromatizzanti che nel frattempo si sono in parte spappolati. Questo lo faccio filtrando la salamoia attaverso un tovagliolo di cotone.

    In questa ultima salamoia allegerita le olive dovono restare 15 gg e poi se ne può iniziare il consumo.

    Cordiali saluti a tutti

    Giampaolo

  • #2
    non ho ulivi, ma grazie comunque
    mi hai risolto il mistero della calce

    mio marito mi ha sempre detto che sua mamma (famiglia pugliese) le faceva maturare nella calce...
    io per calce intendevo quella per fare i muri e non replicavo, ma mi sono sempre chiesta che strana madre lo avesse cresciuto.....

    ora non mi resta che scoprire il mistero dei calzini e per quest'anno stà a posto
    non volge indietro chi a stelle e' fisso (Leonardo Da Vinci)

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    • #3
      Ti ringrazio tanto per le spiegazioni, anche se a me non interessano ma... ma ti posso dire che ti invidio il giardino, i ripiani con le piante grasse e, soprattutto, quei vasi bianchi per le olive? sono bellissimi!
      io, per la mia salute, farei qualsiasi cosa tranne la dieta e il moto (O. Wilde)

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      • #4
        grazie GP, per la spiegazione,
        non avevo mai sentito una così lunga permanenza nell'acqua pura, di solito cambio l'acqua per circa 5 o 6 volte per una 15 giorni circa,
        poi faccio la salamoia al 10% come la tua, sai che invece dello straccio sopra io ho escogitato il sistema di mettere una foglio di pellicola ritagliata come l'imboccatura e sopra metto un treppiedino di plastica adatto allo scopo.
        saludi e trigu

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        • #5
          Pubblicato originariamente da Maricla Visualizza il messaggio
          grazie GP, per la spiegazione,
          non avevo mai sentito una così lunga permanenza nell'acqua pura, di solito cambio l'acqua per circa 5 o 6 volte per una 15 giorni circa,
          poi faccio la salamoia al 10% come la tua, sai che invece dello straccio sopra io ho escogitato il sistema di mettere una foglio di pellicola ritagliata come l'imboccatura e sopra metto un treppiedino di plastica adatto allo scopo.
          maricla io adotto un sistema ancora più semplice dopo averle lavate con acqua corrente le metto in acqua di fonte con sale al 10% e lascio così.
          è molto importante che non si inquini ne il contenitore ne il contenuto inserendo mestoli o altre cose comprese le mani. per ora è andata sempre bene
          http://afabica.blogspot.com/

          http://www.legambientesardegna.com/public/img/logo_no_al_nucleare.jpg

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          • #6
            gp, grazie mille
            e aggiungo che stai in un posto da favola...
            Le cose belle non chiedono attenzione (i sogni segreti di Walter Mitty)

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            • #7
              quest'anno i nostri due olivi sono davvero belli carichi.. ma se il processo è così lungo e laborioso mi sa che le olive continuo a comperarle
              People who say
              money can't buy you happyness
              Don't know where to shop..

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              • #8
                Pubblicato originariamente da gabrigabri Visualizza il messaggio
                non ho ulivi, ma grazie comunque
                mi hai risolto il mistero della calce

                mio marito mi ha sempre detto che sua mamma (famiglia pugliese) le faceva maturare nella calce...
                io per calce intendevo quella per fare i muri e non replicavo, ma mi sono sempre chiesta che strana madre lo avesse cresciuto.....

                ora non mi resta che scoprire il mistero dei calzini e per quest'anno stà a posto
                Cara Gabriella,

                non conosco il mistero dei calzini.

                Se me lo spieghi, vedo se posso aiutarti a dipanarlo.

                Ciao

                Giampaolo

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                • #9
                  People who say
                  money can't buy you happyness
                  Don't know where to shop..

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                  • #10
                    Pubblicato originariamente da .anna. Visualizza il messaggio
                    Ti ringrazio tanto per le spiegazioni, anche se a me non interessano ma... ma ti posso dire che ti invidio il giardino, i ripiani con le piante grasse e, soprattutto, quei vasi bianchi per le olive? sono bellissimi!
                    Cara Anna,

                    il giardino è uno dei motivi che mi hanno indotto a restare a Statte quando sono andato in pensione invece di ritornare a Napoli, dove avevo un appartamento in condominio però a Posillpo con vista del golfo di Napoli.

                    A Napoli una villa con giardino non me la sarei potuta permettere. Invece qui, con il ricavato della vendita dell'appartamento da 100 mq di Napoli, ho comprato una villa da 250 mq conm 1200 mq di giardino ed ho fatto anche molti lavori di ristrutturazione e abbellimenti.

                    Ciao

                    Giampaolo

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                    • #11
                      Pubblicato originariamente da Maricla Visualizza il messaggio
                      grazie GP, per la spiegazione,
                      non avevo mai sentito una così lunga permanenza nell'acqua pura, di solito cambio l'acqua per circa 5 o 6 volte per una 15 giorni circa,
                      poi faccio la salamoia al 10% come la tua, sai che invece dello straccio sopra io ho escogitato il sistema di mettere una foglio di pellicola ritagliata come l'imboccatura e sopra metto un treppiedino di plastica adatto allo scopo.
                      Cara Maricla,

                      la lunghezza del tempo di permanenza in acqua dipende dalla grandezza delle olive e dal loro grado di maturazione; le olive "bella di Cerignola" poi sono particolarmente grandi e molto amare, quindi per ottenere una buona deamarizzazione finale occorrono 60 gg in acqua con cambio giornaliero prima della messa in salamoia.
                      Le olive nere leccine che sono più piccole e mature necessitano, come fai tu, solo 15 gg in acqua.

                      Ciao

                      Giampaolo

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                      • #12
                        Pubblicato originariamente da Rossa Visualizza il messaggio
                        gp, grazie mille
                        Grazie a te per l'intervento

                        Pubblicato originariamente da Rossa Visualizza il messaggio
                        e aggiungo che stai in un posto da favola...
                        tieni presente che per questo posto, che tu definisci da favola, ho rinunciato ad una balconata sul golfo di Napoli con la stessa visuale tipica delle cartoline.

                        Cuiao

                        Giampaolo

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                        • #13
                          Pubblicato originariamente da Vippi Visualizza il messaggio
                          quest'anno i nostri due olivi sono davvero belli carichi.. ma se il processo è così lungo e laborioso mi sa che le olive continuo a comperarle
                          Cara Vippi,

                          così continuerai a mangiare un prodotto dal sapore tutto sommato scialbo e soprattutto privo di quella ampia gamma di polifenoli che sono il maggior beneficio per il nostro organismo dell'olio di oliva e quindi dei benefici della famigerata alimentazione mediterranea.

                          E oltre tutto vuoi mettere la soddisfazione morale di gustare un prodotto preparato da te; per me è molto gratificante.

                          Ciao

                          Giampaolo

                          Commenta


                          • #14
                            Grazie Gianpaolo delle spiegazioni sulle olive.Io le compro al mercato di Catania ,sperando che venga fatto piu' o meno il trattamento come lo hai descritto tu. Sai qualcosa in merito?A casa poi io le conservo nell'olio di semi, come mi hanno insegnato i produttori.
                            Secondo te è giusta la procedura?.......ciao viviana

                            Commenta


                            • #15
                              Pubblicato originariamente da vivi62 Visualizza il messaggio
                              Grazie Gianpaolo delle spiegazioni sulle olive.Io le compro al mercato di Catania ,sperando che venga fatto piu' o meno il trattamento come lo hai descritto tu. Sai qualcosa in merito?A casa poi io le conservo nell'olio di semi, come mi hanno insegnato i produttori.
                              Secondo te è giusta la procedura?.......ciao viviana
                              Cara Viviana,

                              quelle che compri al mercato sono sempre olive trattate con soda o con calce, perché i produttori di olive biologiche sono pochissimi.

                              Se vuoi conservare le olive in olio, magari con qualche aroma, le devi schiacciare con un peso per spaccare la polpa; la pelle delle olive è impermeabile all'olio, ovviamente, altrimenti perderebbero il loro.

                              Ciao

                              Giampaolo

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