X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #16
    Pubblicato originariamente da pinella Visualizza il messaggio
    Non mi è mai piaciuta questa ricorrenza.....ma è una cosa del tutto personale....
    Mi associo, ed è solo una coincidenza che oggi abbia cucinato il coniglio che è la pietanza preferita di Paolo. Ne ho tre in freezer da smaltire

    Commenta


    • #17
      Lucio, mi hai fatto venire i rimorsi di coscienza e allora, dato che nel menu c'era la zuppa imperiale anzichè dadi di parmigiano c'ho fatto i cuoricini
      La mia cucina

      Commenta


      • #18
        Anche noi abbiamo festeggiato SanValentino.... per puro caso e in maniera anche buffa.
        Con mia figlia si è deciso all'ultimo momento di andare a cenare in una trattoria vicino a casa che da tanto volevamo provare.
        Entriamo e ci chiedono se abbiamo prenotato, la serata è a tema S:Valentino ci dicono, menù di pesce o carne a scelta ma fisso.
        Dopo un attimo di smarrimento decidiamo per il menù di carne e ci danno l'unico tavolo libero rimasto.
        Erano esclusivamente coppiette, ragazzi molto giovani.... unica coppia anomala la nostra.
        Ma abbiamo mangiato benissimo anche se troppo... pure il dolce degli innamorati, una coppetta in due.
        E la cameriera ce lo ha servito con un bel sorriso.....

        Commenta


        • #19
          Io mi sono messo a cercare le brocche del biancospino, ma non ne ho trovate
          http://www.uaar.it
          http://www.cicap.org/new/index.php
          http://www.flickr.com/photos/rossopersempre/sets/72157626647765870/show/

          Commenta


          • #20
            Cansi, mi sa che hai sbagliato poesia....
            non volge indietro chi a stelle e' fisso (Leonardo Da Vinci)

            Commenta


            • #21
              Oh! Valentino vestito di nuovo,
              come le brocche dei biancospini!
              Solo, ai piedini provati dal rovo
              porti la pelle de' tuoi piedini;
              porti le scarpe che mamma ti fece,
              che non mutasti mai da quel dì,
              che non costarono un picciolo: in vece
              costa il vestito che ti cucì.
              Costa; chè mamma già tutto ci spese
              quel tintinnante salvadanaio:
              ora esso è vuoto; e cantà più d'un mese
              per riempirlo, tutto il pollaio.
              Pensa, a gennaio, che il fuoco del ciocco
              non ti bastava, tremavi, ahimè!,
              e le galline cantavano, Un cocco!
              ecco ecco un cocco un cocco per te!
              Poi, le galline chiocciarono, e venne
              marzo, e tu, magro contadinello,
              restasti a mezzo, così con le penne,
              ma nudi i piedi, come un uccello:
              come l'uccello venuto dal mare,
              che tra il ciliegio salta, e non sa
              ch'oltre il beccare, il cantare, l'amare,
              ci sia qualch'altra felicità
              http://www.uaar.it
              http://www.cicap.org/new/index.php
              http://www.flickr.com/photos/rossopersempre/sets/72157626647765870/show/

              Commenta

              Operazioni in corso..
              X