La legge italiana obbliga le ditte produttrici a mettere un sacco di informazioni in etichetta. Se poi il consumatore non le legge e prende fischi per fiaschi il problema è suo. Le ditte sanno benissimo che il consumatore medio non ha nemmeno la minima idea di cosa debba essere riportato in etichetta e di come debba esserlo. Il loro compito però è quello di informare basandosi sulla legge mentre il compito del consumatore consapevole è quello di leggere bene prima di acquistare. Leggere non vuol dire per forza "mangiare solo sano", ma vuol dire fare una scelta consapevole, senza lasciarci trascinare dai canti delle sirene, dalle belle immagine e dai sogni che ci trasmettono le pubblicità.
mi è venuto in mente tutto questo mentre sto preparando il corso per i ragazzi che comincerò ad ottobre, e per un caso mi sono imbattuta in un articolo interessantissimo sul fatto alimentare.
Si parlava di una signora che si lamentava per l'etichetta, da lei considerata ingannevole, di un frullato di frutta.
Credo che la risposta della ditta sia la motivazione per stimolarmi ancora di più a spiegare ai miei studenti come si leggono le etichette. C'è scritto tutto: sta a noi saper leggere.
Da "Il fatto alimentare":
Frutta Frullata ai frutti rossi, ma il contenuto è per il 70% mela: poco serio secondo una lettrice. Risponde l’azienda
mi è venuto in mente tutto questo mentre sto preparando il corso per i ragazzi che comincerò ad ottobre, e per un caso mi sono imbattuta in un articolo interessantissimo sul fatto alimentare.
Si parlava di una signora che si lamentava per l'etichetta, da lei considerata ingannevole, di un frullato di frutta.
Credo che la risposta della ditta sia la motivazione per stimolarmi ancora di più a spiegare ai miei studenti come si leggono le etichette. C'è scritto tutto: sta a noi saper leggere.
Da "Il fatto alimentare":
Frutta Frullata ai frutti rossi, ma il contenuto è per il 70% mela: poco serio secondo una lettrice. Risponde l’azienda
Commenta