Sono di passaggio qui in città. Non sono riuscita a salutarvi bene prima di partire per le "sierras". Era da tempo che non ci andavo. Le ho riscoperte, come tutti gli anni. Ogni volta che ci vado c'è qualcosa di sorprendente che mi meraviglia.
Una tempesta asciutta, che per ore e ore gira sopra la casa. Metà del cielo grigio, pesante con tanto rumore profondo di tuono. Metà del cielo azzurro e aperto. E il vento che suona verde. Fino al tramonto, quando cadono gocce sparse, un giorno che se ne va tra il dolce profumo di magnolia.
Un altro giorno, ora di pranzo e un "benteveo" (un uccello) che tac, tac, batte contro una pietra una chiocciola. Fame. Più tardi è il turno di uno scarabeo di essere battuto contro la ringhiera.
Le cose consuete portano felicità... Come ritrovare l'iguana, la mia dirimpettaia, prendendo il sole. Sempre tento di far conversazione con lei, ma non è molto chiacchierona. Ci conosciamo da anni però.
O giocare a soffiare un "panadero", che non è altro che il tarassaco, come quando ero piccola (in realtà non ho mai smesso di farlo).
Spaventarci mutuamente con una pernice...
Guardare il cielo stellato, le nuvole di Maghellano, la via lattea tutta, Orione, la croce del Sud... E sentirsi minuto.
Le giornate lunghe, le "siestas" languide con un libro (vabeh, era di fisica, ma l'immagine è comunque bella).
Cucinare senza ricette... Raccogliere i fagioli verdi e mangiarli al naturale. Usare l'alloro fresco, appena tagliato. E una novità, mangiare i lamponi dalla pianta.
Come vi dicevo prima, ho riscoperto le sierras, e siccome è un posto al quale appartengo, allo stesso tempo mi sono riscoperta...
Besos serranos,
Marcela
Della cucina non vi racconto, tutte cosette banali. Ma vi mostro un paio di foto della mia compagna di... monologhi:
Quando rabbrividisco mi viene la pelle d'iguana, non d'oca [img]graemlins/E16.gif[/img]
Una tempesta asciutta, che per ore e ore gira sopra la casa. Metà del cielo grigio, pesante con tanto rumore profondo di tuono. Metà del cielo azzurro e aperto. E il vento che suona verde. Fino al tramonto, quando cadono gocce sparse, un giorno che se ne va tra il dolce profumo di magnolia.
Un altro giorno, ora di pranzo e un "benteveo" (un uccello) che tac, tac, batte contro una pietra una chiocciola. Fame. Più tardi è il turno di uno scarabeo di essere battuto contro la ringhiera.
Le cose consuete portano felicità... Come ritrovare l'iguana, la mia dirimpettaia, prendendo il sole. Sempre tento di far conversazione con lei, ma non è molto chiacchierona. Ci conosciamo da anni però.
O giocare a soffiare un "panadero", che non è altro che il tarassaco, come quando ero piccola (in realtà non ho mai smesso di farlo).
Spaventarci mutuamente con una pernice...
Guardare il cielo stellato, le nuvole di Maghellano, la via lattea tutta, Orione, la croce del Sud... E sentirsi minuto.
Le giornate lunghe, le "siestas" languide con un libro (vabeh, era di fisica, ma l'immagine è comunque bella).
Cucinare senza ricette... Raccogliere i fagioli verdi e mangiarli al naturale. Usare l'alloro fresco, appena tagliato. E una novità, mangiare i lamponi dalla pianta.
Come vi dicevo prima, ho riscoperto le sierras, e siccome è un posto al quale appartengo, allo stesso tempo mi sono riscoperta...
Besos serranos,
Marcela
Della cucina non vi racconto, tutte cosette banali. Ma vi mostro un paio di foto della mia compagna di... monologhi:
Quando rabbrividisco mi viene la pelle d'iguana, non d'oca [img]graemlins/E16.gif[/img]
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