Correva l'anno, bho,...., ero in università, primi anni 90, Milano. Sono in macchina in Corso Indipendenza e l'occhio cade su un negozietto, California Bakery, con una bella insegna ed un concept inusuale per quegli anni: Solo dolci americani, cheesecake, apple pie, muffin, ... Non mi fermo, ma California Bakery mi rimane impressa. Ci ripasso davanti molte volte, era sulla strada per casa. Per le mie tasche, cara come il fuoco. Improvvisamente il negozio chiude. Che peccato,penso. Poi riapre, anzi cresce; oggi sno tanti i loro negozi a Milano.
Non ci sono mai andato, da California Bakery, nè ho mai mangiato nulla da loro. Eppure ... mi è sempre rimasta la curiosità, quasi fosse un cerchio rimasto aperto che prima o poi deve essere chiuso. Quando ho visto il libro "California Bakery: i dolci dell'America", appena uscito, non ho potuto fare a meno di comprarlo. È un bel libro, con delle belle foto, come usa oggi, le loro ricette e la loro storia. Ed ho scoperto cosa è successo a quel negozio di Corso Indipendenza quando aveva temporaneamente chiuso la claire.
Nonostante sia a dieta non ho saputo resistere: forse era il cerchio che chiedeva con forza di essere chiuso. Ho dovuto preparare la loro New York style cheesecake, la prima cheesecake della mia vita. Ed ho fatto bene prima cercato su internet per fare confronti: questa ricetta, per quanto simile ad altre, ha del pensiero alle spalle, ben "ponderata" per l'Italia rimanendo tuttavia "vera". E molto buona (forse più dell'originale). Le mie foto, invece e come sempre, sono pessime.
Per la crosta
300 g di biscotti integrali sbriciolati finemente
80 di burro fuso
Un pochino di cannella
Un cucchiano di miele
Mescolare tutti gli ingredienti e foderare il fondo e le pareti dello stampo premendo, come per tutte le cheesecake,. Ho usato un anello appoggiato su una teglia con un foglio di carta forno. Mettere in frigo per almeno 30 minuti
Per la crema
400'g di robiola (geniale sostituto del classico Philapelphia)
300 g di ricotta setacciata (altra genialata)
200 g di zucchero semolato
150 ml di panna da montare
40 g di yogurt bianco intero
4 uova
Scorza grattugiata di un limone
Vaniglia (ho usato l'essenza)
3 g di farina setacciata
Ho setacciato insieme robiola e ricotta. Con la frusta K del kenwood a velocità medio bassa ho aggiunto lo zucchero, lo yogurt, la scorza grattugiata, la vaniglia, un uovo alla volta, la panna ed infine la farina.
Ho versato la crema nello stampo, sopra alla crosta di biscotti, ed ho infornato in forno basso a 160 gradi.
Ho cotto per 55 minuti (da ricetta, io una decina di minuti in più), ultimi 5 minuti con un cucchiaio di legno nello sportello del forno per tenerlo accostato e far uscire il vapore. La torta si gonfia, ma il centro sembra rimanere ancora un pochino liquido (ma solo un pochino). Google si raccomanda: mai bucare la torta con uno stuzzicadenti, per provarla. Bisogna scuotere un pochino lo stampo, per far fare "le onde" alla crema. Il centrodeve tremare sembrando ancora un po' indietro di cottura, appena un po'.
Sfornare la torta e farla freddare 3 o 4 ore poi riporla in frigo per altre 2 o 3 ore. Ho preso la scorciatoia ed ho usato Fresco.
Conservare in frigo e consumarla entro 2 o 3 giorni al massimo.
Non ci sono mai andato, da California Bakery, nè ho mai mangiato nulla da loro. Eppure ... mi è sempre rimasta la curiosità, quasi fosse un cerchio rimasto aperto che prima o poi deve essere chiuso. Quando ho visto il libro "California Bakery: i dolci dell'America", appena uscito, non ho potuto fare a meno di comprarlo. È un bel libro, con delle belle foto, come usa oggi, le loro ricette e la loro storia. Ed ho scoperto cosa è successo a quel negozio di Corso Indipendenza quando aveva temporaneamente chiuso la claire.
Nonostante sia a dieta non ho saputo resistere: forse era il cerchio che chiedeva con forza di essere chiuso. Ho dovuto preparare la loro New York style cheesecake, la prima cheesecake della mia vita. Ed ho fatto bene prima cercato su internet per fare confronti: questa ricetta, per quanto simile ad altre, ha del pensiero alle spalle, ben "ponderata" per l'Italia rimanendo tuttavia "vera". E molto buona (forse più dell'originale). Le mie foto, invece e come sempre, sono pessime.
Per la crosta
300 g di biscotti integrali sbriciolati finemente
80 di burro fuso
Un pochino di cannella
Un cucchiano di miele
Mescolare tutti gli ingredienti e foderare il fondo e le pareti dello stampo premendo, come per tutte le cheesecake,. Ho usato un anello appoggiato su una teglia con un foglio di carta forno. Mettere in frigo per almeno 30 minuti
Per la crema
400'g di robiola (geniale sostituto del classico Philapelphia)
300 g di ricotta setacciata (altra genialata)
200 g di zucchero semolato
150 ml di panna da montare
40 g di yogurt bianco intero
4 uova
Scorza grattugiata di un limone
Vaniglia (ho usato l'essenza)
3 g di farina setacciata
Ho setacciato insieme robiola e ricotta. Con la frusta K del kenwood a velocità medio bassa ho aggiunto lo zucchero, lo yogurt, la scorza grattugiata, la vaniglia, un uovo alla volta, la panna ed infine la farina.
Ho versato la crema nello stampo, sopra alla crosta di biscotti, ed ho infornato in forno basso a 160 gradi.
Ho cotto per 55 minuti (da ricetta, io una decina di minuti in più), ultimi 5 minuti con un cucchiaio di legno nello sportello del forno per tenerlo accostato e far uscire il vapore. La torta si gonfia, ma il centro sembra rimanere ancora un pochino liquido (ma solo un pochino). Google si raccomanda: mai bucare la torta con uno stuzzicadenti, per provarla. Bisogna scuotere un pochino lo stampo, per far fare "le onde" alla crema. Il centrodeve tremare sembrando ancora un po' indietro di cottura, appena un po'.
Sfornare la torta e farla freddare 3 o 4 ore poi riporla in frigo per altre 2 o 3 ore. Ho preso la scorciatoia ed ho usato Fresco.
Conservare in frigo e consumarla entro 2 o 3 giorni al massimo.
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